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La percezione del colore

Il fenomeno della percezione umana del colore e le sue implicazioni sull'immaginazione e l'umore
Il fenomeno della percezione umana del colore e le sue implicazioni sull'immaginazione e l'umore
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«"Nel mondo fenomenico tutto è relativo ed i colori esistono soltanto come relatività (...)".

Questa frase di G. C. Argan tratta dalla sua introduzione al libro Teoria dei colori di J. W. Goethe è significativa di come anche in un evento visivo insieme al colore concorre un complesso di elementi (gli stimoli) che i sensi umani leggono ed organizzano in percezioni, in cui il massimo valore è dato all'insieme percepito, cioè nel caso della percezione visiva di: forma, direzione, posizione, textura, valore, trasparenza, tinta (cfr. N. Silvestrini, Le variabili visive).

I fattori da considerare sono molteplici e dipendono da una vastissima quantità di parametri che variano a seconda del mezzo, della persona, delle condizioni climatiche, delle condizioni di salute, del momento della giornata e così via.

Il fenomeno fisico/fisiologico del colore

Per comprendere come percepiamo il mondo che ci circonda, da bravi Web Designer dovremmo conoscere almeno i concetti di base. Secondo il designer Giulio Bertagna, il meccanismo della percezione visiva può essere riassunto come segue:

  1. Le cose illuminate emettono una parte della luce, la quale arriva ai nostri occhi e vi penetra.
  2. I nostri occhi elaborano la luce emessa da un oggetto codificandone forma, rapporto chiaro-scuro e colore.
  3. Queste diverse codifiche vengono inviate al cervello che ce le fa percepire attivandosi in diverse aree ben identificate dalle neuroscienze.
  4. La percezione visiva avviene quindi grazie al cervello e nel cervello stesso: è quindi "virtuale" come i nostri pensieri e la nostra immaginazione e, come questi, in grado di provocare risposte emotive ed atteggiamenti psicologici diversi.
  5. La visione è un'interpretazione intersoggettiva (comune a tutte le persone) della realtà che ci circonda ma, attivandosi in sinergia con le complessità del pensiero e della situazione psicologica dell'individuo, assume anche delle connotazioni di soggettività.

Ma come percepiamo i colori? Il colore altro non è che una sensazione che viene avvertita in una zona particolare del cervello e viene provocata dall'azione che i fotoni compiono sui coni; possiamo quindi ritenere i fotoni e i coni retinici gli attori principali della rappresentazione cromatica che ha luogo quotidianamente nell'immenso teatro del nostro cervello.

I coni sono distribuiti nella zona centrale della rétina (cioè dove mettiamo a fuoco l'immagine) e soprattutto nella fòvea, sono circa cinque milioni, sono grossi un millesimo di millimetro e si dividono in tre diversi gruppi di fotosensibilità (cioè di sensibilità alla luce) .

In parole molto semplici, gli oggetti intorno a noi "emettono" un certo numero di fotoni, i quali vanno a colpire la rétina dei nostri occhi. In questo modo vengono a determinarsi una serie di sensazioni cerebrali di tipo visivo alle quali possiamo dare il nome di "COLORI".

La Psicologia del colore

Il colore è quindi una sensazione che viene avvertita dal cervello e avrà conseguenze anche nel nostro organismo e sul nostro atteggiamento psicologico.

Questo argomento riguarda da vicino una scienza chiamata neurofisiologia. Questa scienza studia meccanismi in realtà molto vicino alla nostra quotidianità, basti pensare all'effetto diverso che hanno sulla nostra psiche una bella mattinata di sole o una giornata di pioggia o la notte.

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