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I metodi per raggiungere l’accessibilità secondo le WCAG 1.0
Le WCAG 1.0 sono essenzialmente una raccolta di raccomandazioni destinate a quelli che nel documento del WAI sono chiamati “content developers”, ovvero sviluppatori di contenuti. Nel glossario delle WCAG il content developer è definito come “Someone who authors Web pages or designs Web sites”: qualcuno, cioè, che produce pagine Web o che progetta siti Internet.
In realtà questa definizione racchiude diverse figure professionali, come minimo tre:
- il progettista dell’interfaccia grafica delle pagine o del sito
- chi traduce il progetto grafico in codice usando i linguaggi HTML, XHTML, CSS, XML, SMIL, SVG, ecc.
- chi scrive i testi e struttura logicamente i contenuti
In certi siti più semplici può anche esservi un’unica persona che svolge da sola questi differenti compiti. Per progetti complessi, si tratterà inevitabilmente di individui diversi, ciascuno dei quali dovrà affrontare per ciò che riguarda il suo specifico campo le richieste dell’accessibilità.
Qualunque sia la distribuzione dei compiti, le WCAG 1.0 pongono ai professionisti interessati due obiettivi principali:
- assicurare una trasformazione gradevole della pagina
- rendere i contenuti comprensibili e navigabili
Le prime undici raccomandazioni, delle quattordici di cui si compongono complessivamente le WCAG 1.0, sono dedicate al raggiungimento del primo obiettivo; le ultime tre al raggiungimento del secondo.
I metodi suggeriti dalle WCAG per il conseguimento del primo obiettivo riguardano soprattutto interventi sul codice, mirati a rendere la struttura della pagina il più possibile flessibile, in modo che i suoi contenuti possano essere fruiti senza perdita d’informazioni per mezzo dei più diversi dispositivi di navigazione: dai normali browser grafici ai browser testuali, dai sintetizzatori vocali alle barre Braille, dai computer palmari ai robot di ricerca, dai telefoni cellulari agli ingranditori di schermo usati dagli ipovedenti.
Ecco alcuni dei metodi che le WCAG 1.0 raccomandano per raggiungere questa necessaria flessibilità:
- separare la struttura dalla presentazione del documento (vedremo in seguito che cosa significa)
- fornire equivalenti testuali per i contenuti grafici e multimediali
- creare alternative equivalenti per i contenuti che si rivolgono ad un solo canale sensoriale (la vista o l’udito)
- non progettare per uno specifico tipo di hardware
- non affidare le informazioni esclusivamente al colore
I metodi raccomandati per il raggiungimento del secondo obiettivo – cioè rendere i contenuti comprensibili e navigabili – sono invece i seguenti:
- fornire informazioni contestuali e di orientamento
- fornire chiari meccanismi di navigazione
- rendere i documenti il più possibile chiari e semplici
Come è facile comprendere, se è vero che la maggior parte dei metodi suggeriti dalle WCAG 1.0 per raggiungere l’accessibilità riguardano interventi tecnici sul codice, i rimanenti metodi richiedono invece competenze che esulano da quelle tipiche degli sviluppatori e coinvolgono piuttosto quelle del responsabile editoriale e dell’esperto di usabilità.
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