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Introduzione
Internet e i disabili
Negli ultimi tempi Internet ha avuto anche nel nostro Paese uno sviluppo consistente: la diffusione dell’uso di questo importante mezzo di comunicazione in larghe fasce di popolazione è finalmente una realtà che si consolida di giorno in giorno. Eppure, forse, non ci si sofferma più di tanto a considerare che a un numero troppo grande di persone – i disabili, cinquecento milioni di persone in tutto il mondo – è precluso l’utilizzo di Internet, o per meglio dire, l’accessibilità è fortemente limitata soprattutto per l’indifferenza, o l’ignoranza del problema, da parte di molti webmasters. E che, a volte, sarebbero sufficienti solo alcuni accorgimenti per consentire ai disabili l’accessibilità cui hanno diritto.
I disabili della vista
In particolare, chi è totalmente privo della vista o ha funzionalità ridotte – dai non vedenti agli ipovedenti a diversi livelli – trae dall’uso del computer i maggiori benefici per far fronte efficacemente alle proprie difficoltà. Incredibilmente, se ne sono accorti i giornalisti della televisione di Stato: all’inizio di settembre 2000 è andato in onda un servizio di telegiornale che iniziava pressappoco così: “Si apre per i non vedenti una nuova era: non saranno più soltanto centralinisti o musicisti; attraverso l’uso del computer si moltiplicheranno per loro le opportunità di lavoro ecc. ecc.”. A parte i ritardi nel mettere a fuoco importanti aspetti del problema – ritardi che vedono in prima fila non solo le strutture burocratiche radiotelevisive ma soprattutto quelle dell’Unione Italiana Ciechi che è specificamente deputata in questo settore – sarebbe stato più corretto dire che il computer, e Internet in particolare, è per i ciechi oltre che un mezzo di promozione sociale e in campo lavorativo, ampia fonte di informazione, costituisce uno strumento formidabile di arricchimento culturale e, infine, che da ormai quasi un decennio il computer è divenuto loro familiare.
Qualche attenzione, molta indifferenza
Di quest’ultimo aspetto
si sono resi conto i gestori di alcuni siti web (Liber-Liber, Alice, ecc)
ma, forse per primi, i detenuti del carcere di Opera, nei pressi
di Milano, che da circa dieci anni, attraverso un’iniziativa editoriale
sorretta in modo cooperativo dall’esterno del carcere e affiancata da volontari,
producono letteratura informatizzata distribuita gratuitamente, tramite
floppy, a vedenti e non vedenti. Vi sono siti, per esempio quello del Museo
Egizio di Torino, che, all’interno di un progetto complesso rivolto
a dare accessibilità a ciechi e ipovedenti, fornisce descrizioni
molto dettagliate dei reperti conservati nelle sue sale (cliccare sull’immagine
a destra per leggere uno stralcio della descrizione dell’immagine stessa).
Oggi un cieco dotato di computer, di modem e di sintetizzatore vocale oppure
di barra braille, solo che lo voglia, può leggere tutti i quotidiani
italiani e stranieri e ha a disposizione, se non tutta la produzione editoriale
libraria esistente, una molto consistente biblioteca di classici e di autori
contemporanei. Non si sono invece accostati correttamente al problema molti
produttori di CD-rom, soprattutto quelli che anche recentemente hanno distribuito ricche collane di letteratura o intere enciclopedie (eppure si tratta, anche dal punto di vista del mercato e senza tener conto di alcuna sensibilità sociale o solidaristica, di una fascia di acquirenti – quella dei ciechi e degli ipovedenti – di larga influenza).
Strumenti a disposizione dei disabili della vista
Grazie agli screen reader, i sintetizzatori vocali che hanno migliorato progressivamente le loro prestazioni, alla barra braille, che traduce in codici tattili i contenuti dei testi, alle schede audio (soundblaster), a un modem e ai comandi da tastiera, predisposti anche per navigare utilizzando il mouse e le icone, un non vedente è in grado oggi di utilizzare perfettamente le versioni più aggiornate di un sistema operativo che si regge esclusivamente sulla grafica come Windows, leggendo ciò che appare sul suo monitor, usando i più diffusi software (per esempio, editor di testo, database, fogli elettronici; così come programmi di posta elettronica, browsers, ecc.); i non vedenti muniti dell’hardware necessario possono stampare, anche in braille, i documenti prodotti e scansionare testi e immagini. Esattamente come qualsiasi altro utente informatico normodotato.
E ancora: chi si dedica alla musica, professionalmente o per hobby, è in grado di utilizzare perfettamente i sequencers, softwares espressamente studiati per la scrittura della notazione musicale, l’impaginazione e la stampa degli spartiti. Inoltre, un non vedente ha a disposizione tutte le apparecchiature elettroniche collegate ai sequencers quali tastiere elettroniche, mixer, equalizzatori, masterizzatori, ecc. che può utilizzare con estrema facilità: vi sono compositori non vedenti, particolarmente per quanto riguarda la musica elettronica, le cui elaborazioni e creazioni musicali sono stata riprodotte e commercializzate.
Per gli ipovedenti, poi, vi sono anche altri strumenti, come gli ingranditori (magnifier), mirati per rispondere a esigenze diverse in funzione dell’ampia gamma di difficoltà visive esistenti, e accorgimenti nella stesura di documenti e nella presentazione di immagini che mettono in grado tali utenti di superare in modo relativamente semplice oggettive difficoltà.
I non vedenti salgono in cattedra
Particolarmente negli ultimi quattro anni i disabili della vista hanno compiuto molti progressi, anche perché si sono moltiplicate iniziative didattiche e di training riservate a ciechi e ipovedenti: molte persone che hanno fruito di tali iniziative sono divenute a loro volta docenti informatici, allargando la cerchia ormai numerosa di coloro che, non vedenti o ipovedenti, utilizzano Internet o vi agiscono direttamente.
tra i non vedenti vi sono ora programmatori e webmaster, e questi ultimi hanno un vantaggio sostanziale rispetto ai webmaster normodotati: conoscono perfettamente tutte le norme utili per rendere accessibile la navigazione in Internet ai disabili.
In rete si può…
Scopo di questo intervento, nel quale verranno proposti anche alcuni esempi pratici, è proprio quello di suggerire, o di ricordare, ai creatori e sviluppatori di pagine html tutte le tecniche appositamente pensate e codificate per far sì che le pagine web siano leggibili in ogni loro parte dai disabili. Oltre che partire da una personale e significativa esperienza, si è tenuto conto, naturalmente, delle linee-guida ai contenuti del web elaborate nel progetto WAI – Web Accessibility Initiatives – del Consorzio W3C (World Wide Web Cnsortium) nello scorso anno e dei successivi aggiornamenti. Per i non vedenti e gli ipovedenti la corretta applicazione di tali linee-guida nelle pagine html fa in primo luogo le veci del monitor e consente una totale accessibilità a Internet.
L’applicazione dei concetti di accessibilità non è un fatto meccanico; presuppone una certa conoscenza del linguaggio html e dei suoi sviluppi, relativamente facile da acquisire, ma richiede anche una certa sensibilità e un’attenzione che hanno le loro radici in un atteggiamento socio-culturale attento e rispettoso ai problemi di tutti – ma soprattutto delle minoranze – che è purtroppo sempre meno presente in un mondo dominato più dalle ideologie del profitto che dall’attenzione a valori di reale uguaglianza.
In rete, dunque, chi ha disabilità della vista può crescere culturalmente, stabilire contatti, fare ricerche, giocare, compiere e proporre acquisti, ecc. purché gli si assicuri una corretta e piena accessibilità. In rete si possono avere e dare testimonianze che gli ideali di libertà di pensiero e di espressione, di democrazia partecipata, di autentica solidarietà, di giustizia sociale, di impegno personale e collettivo non sono utopie ma enunciazioni cariche di contenuti che si possono attuare nella realtà di tutti i giorni.
Le note della presente guida all’accessibilità ai contenuti delle pagine html sono essenzialmente rivolte ai webmasters, cioè ai creatori e sviluppatori di pagine web: si parla spesso di abbattimento delle barriere che permettano una sempre maggiore integrazione dei disabili. È giunto il momento, credo, di dare un contributo in prima persona per attuare quelli che in molti casi si rivelano soltanto buoni propositi, per creare le condizioni che vadano nella direzione di assicurare anche ai disabili una migliore qualità della vita.
Tutti i materiali inseriti negli esempi presentati (immagini, testi equivalenti, descrizioni estese, supporti sonori), a esclusione di quelli che contengono materiali di proprietà di HTML.it, sono stati prodotti appositamente per questa guida. Un ringraziamento particolare per la collaborazione ad Andrea, Daniele, Giancarlo, Nando e Nicola che hanno in qualche caso fornito i supporti sonori, in altri hanno verificato la reale accessibilità dei non vedenti e ipovedenti a singoli elementi contenuti in queste pagine.
Ringrazio infine HTML.it che mi offre l’opportunità di trattare questo argomento che mi sta molto a cuore.













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