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I vantaggi dell'Architettura dell'informazione

Le opportunità che offre una buona architettura dell'informazione
Le opportunità che offre una buona architettura dell'informazione
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Ma quali sono le opportunità concrete che questo approccio ci fornisce? Eccole:

  • Una buona architettura delle informazioni costruisce schemi e sistemi di navigazione fissi (elenchi, categorie e sottocategorie) in cui fare rientrare ogni elemento. Ha un metodo per organizzare gli schemi, non si affida al caso. Sa che esistono schemi oggettivi (come gli indici alfabetici) che sono precisi, ma non aggiungono nulla a quello che già si sa, e schemi ambigui, le categorie tematiche (per esempio il codice Dewey) che proprio perché sono ambigui aggiungono conoscenza.
  • Una buona architettura delle informazioni identifica thesauri e associa metadati ad ogni contenuto del sito. Quando due pagine sono associate a uno stesso termine di un vocabolario controllato, allora potranno essere collegate tra loro tramite un link, anche se non appartengono alla stessa categoria di navigazione. Il vocabolario controllato può essere composto anche da migliaia di termini, e gli effetti delle connessioni possono arrivare dopo molto tempo, cioè dopo che le informazioni si sono accumulate (e gli schemi di navigazione iniziali iniziano a essere affollati). E' un po' come se gli scaffali di una biblioteca si mettessero a volare, abbandonassero le impostazioni del codice Dewey e si riorganizzassero attorno a un termine del thesauro. Gli scaffali delle biblioteche, si sa, sono piuttosto rigidi e non possono volare; ma i database non sono rigidi, se ben strutturati ci restituiscono le informazioni in scaffali sempre ordinabili con logiche differenti.
  • Una buona architettura delle informazioni sa anche prevedere metadati aperti. Un sistema di informazioni, soprattutto in campo giornalistico, non è un mondo chiuso: vede nascere continuamente filoni tematici e neologismi. Non si può in questi casi prendere un vocabolario tematico vastissimo (ma bloccato) e incastonarlo nel sito una volta per tutte. Occorre pensare a un sistema che accetti continuamente parole, nuovi termini, e che sia in grado di correlare tra loro le notizie associate a questi termini. Che vada a recuperare le notizie associate negli archivi, anche se nella classificazione cronologica si trovano nella cinquantesima pagina, e riportarle lì, nel presente di quella pagina che il visitatore sta leggendo, perché di quella notizia costituiscono il radicamento con il passato e con il presente: in una parola, il contesto.
  • Una buona architettura delle informazioni tiene conto dei comportamenti dei visitatori. Vede che se i visitatori passano continuamente da un punto all'altro del sistema, significa che tra questi due punti esiste un legame molto stretto, anche se tra gli autori nessuno se n'era accorto. Una buona architettura delle informazioni sa rendere i visitatori anche un po' autori.

Gli effetti di una buona architettura delle informazioni si ritrovano concretamente nell'arricchimento dell'esperienza della navigazione e nell'efficienza dei motori di ricerca interni al sito.

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