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Classi astratte in Java

Cos'è una classe astratta in Java, come si dichiara e come servirsene per stabilire alcuni comportamenti da rispettare nelle classi derivate.
Cos'è una classe astratta in Java, come si dichiara e come servirsene per stabilire alcuni comportamenti da rispettare nelle classi derivate.
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Le classi astratte in Java sono utilizzate per poter dichiarare caratteristiche comuni fra classi di una determinata gerarchia. Pur definendo il nome di un tipo, la classe astratta non può essere instanziata, analogamente a quanto accade per le interfacce; ma a differenza di una interfaccia può avere field non statici, metodi non pubblici, un costruttore, insomma una classe a tutti gli effetti ma non istanziabile.

La sua dichiarazione è caratterizzata dall'utilizzo della keyword abstract:

public abstract class A {
	//campi
	//metodi
}

Una classe astratta può contenere o meno metodi astratti, ma una classe che contiene metodi astratti deve necessariamente essere dichiarata come astratta, i.e. facendo uso della keyword abstract.

Esempi, classi e metodi astratti

Il seguente esempio mostra una classe A che dichiara al suo iterno un metodo astratto. Questo codice dà errore di compilazione, in quanto, in base a quanto detto sopra, una classe che contiene metodi astratti deve necessariamente essere dichiarata come astratta.

public class A {
	public abstract void metodo();
}

L'esempio che segue invece è corretto dal punto di vista sintattico, infatti la classe ha dichiarato al suo interno un metodo abstract e la classe è di tipo astratto.

public abstract class A {
    //campi
    private boolean visible=true;
    //metodi
    public boolean isVisible() { return this.visible; }
    public abstract void metodo();
}

Vale la pena di osservere che come in ogni altra classe, una classe astratta può dichiarare dei campi (che ne descrivono lo stato) e dei metodi (non astratti) che ne specificano il funzionamento.

Un metodo astratto è un metodo che può essere dichiarato ma per il quale non viene fornita una implementazione; la sintassi da utilizzare in generale è la seguente:

abstract <return type> nomeMetodo(lista dei parametri);

A cosa serve una classe astratta

Una classe astratta non può in alcun modo essere istanziata, quindi può essere utilizzata esclusivamente come classe base. Quando estendiamo (o deriviamo) da una classe astratta, la classe derivata deve fornire una implementazione per tutti i metodi astratti dichiarati nella classe genitrice; se così non dovesse essere, anche la sotto-classe deve essere dichiarata come abstract.

Lo scopo e l'utilità delle classi astratte è di gestire il comportamento di base delle classi che la derivano e che può essere ampliato e specializzato da queste ultime.

Per esempio, immaginiamo che un certo processo necessita di tre fasi:

  1. Inizializzazione del processo
  2. Azione principale
  3. Step successivo all'azione

Se le due fasi di inizializzazione e lo step successivo all'azione rimangono invariati, il terzo passo (cioè l'azione principale) può essere implementato e considerato come una classe astratta (in modo da essere specializzato dalle classi derivate).

public abstract class AbstractProcess {
	public void process() {
		init();
		baseAction();
		stepAfter();
	}
	public void init() {
		// metodo dichiarato direttamente
		// all'interno della classe astratta
	}
	public abstract void baseAction();
	// metodo astratto la cui implementazione
	// è demandata alla sottoclasse
	public void stepAfter() {
		// metodo dichiarato direttamente
		// all'interno della classe astratta
	}
}
class MyProcess extends AbstractProcess {
	@Override
	public void baseAction() {
		// implementazione del metodo baseAction()
	}
}

Notiamo che il metodo baseAction() nella classe AbstractProcess è astratto, quindi la sottoclasse che la estende deve effettuarne l'Overidde e darne l'implementazione (altrimenti anch'essa dovrebbe essere dichiarata abstract).

A questo punto la chiamata al metodo process():

MyProcess myProcess = new MyProcess();
// AbstractProcess myProcess = new MyProcess(); 
// equivalente alla precedente
myProcess.process();

definito nella classe astratta esegue il processo, chiamando il metodo baseAction come definito in MyProcess.

Interfacce e classi astratte, differenze

Come accennato sopra, le interfacce e le classi astratte sono elementi molto simili, e la loro smilitudine è aumentata in Java8 che ha introdotto la possibilità di definire una implementazione, detta default, dei metodi dichiarati nelle interfaccie.

  Interfacce Classi astratte
Istanziabile no no
Fields solo static final
Costruttore no
Metodi statici Java8+
Dichiarazione metodi (virtual) no
Implementazione metodi java8+ (con il qualificatore default)

Entrambe non possono essere instanziate e possono dichiarare al loro interno metodi con o senza implementazione.

Tuttavia ci sono delle caratteristiche che le differenziano e che fanno la differenza, come per esempio le classi astratte possono dichiarare campi che sono non static e final, e dichiarare metodi public, protected e private.

Invece con le interfacce tutti i campi sono automaticamente public, static e final e tutti i metodi che vengono dichiarati o definiti sono public.

Un'altra importante caratteristica che le differenzia e che spesso è punto focale nella scelta di uno o dell'altro approccio, è il fatto che si può estendere una sola classe astratta, mentre di possono implementare tutte le interfacce che si vuole.

Quando utilizzare l'interfaccia e quando la classe astratta?

In base a quanto detto, cosa è meglio utilizzare? Ed in quali circostanze?

  • Si usa una classe astratta per condividere codice fra più classi, se più classi hanno in comune metodi e campi o se si vogliono dichiarare metodi comuni che non siano necessariamente campi static e final.
  • Si decide di utilizzare una interfaccia se ci si trova nella situazione in cui alcune classi (assolutamente non legate fra di loro) si trovano a condividere i metodi di una interfaccia, se si vuole specificare il comportamento di un certo tipo di dato (ma non implementarne il comportamento) o se si vuole avere la possibilità di sfruttare la "multiple inheritance".

Un esempio di utilizzo di classi astratte nella JDK è rappresentato dalla "AbstractMap", che fa parte delle Collections: tutte le sue sottoclassi (incluse le HashMap, TreeMap, ...) hanno metodi in comune e che sono definiti all'interno della classe "AbstractMap" (come i metodi put, get, isEmpty, containsKey, etc.).

Un esempio di classe che implementa molte interfacce nella JDK, invece, è rappresentato da HashMap, che implementa le interfacce Serializable, Clonable e Map<K,V> (che usa la sintassi dei generics che sarà affrontata più avanti nel nostro percorso su Java).

Quando una classe astratta implementa un'interfaccia

Nelle sezioni precedenti abbiamo visto che se una classe implementa un'interfaccia deve necessariamente implementare tutti i metodi che sono stati dichiarati nell'interfaccia stessa.

È counque possibile definire una classe che non implementa tutti i metodi dell'interfaccia, questo comporta che la classe deve necessariamente essere astratta.

Per esempio se abbiamo una interfaccia InterfaceVideo:

public interface InterfaceVideo {
	static String format="xyz";
	public void run();
	public void start();
	public void stop();
	public void rewind();
}

La classe BaseVideo può estenderla ed implementare uno solo dei suoi metodi run() e non tutti gli altri, ma deve essere dichiarata abstract altrimenti otteniamo un errore dal compilatore:

public abstract class Video implements BaseVideo {
    @Override
    public void run() {
		// definizione del funzionamento del metodo
    }
}

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