Dopo aver trattato una carrellata dei filtri artistici e di base più diffusi in GIMP, il percorso si conclude con alcuni strumenti aggiuntivi, pensati soprattutto per gli utenti avanzati. Fatta eccezione per gli Alfa a Logotipo, che richiedono giusto la conoscenza delle semitrasparente, i due successivi tool potrebbero necessitare di specifici prerequisiti in termini di programmazione. Di seguito, tutte le informazioni utili.
Al solito, questi strumenti e le funzioni aggiuntive sono disponibili nel consueto menu Filtri, così come illustrato in Figura 1.
Alfa a Logotipo
Così come suggerito dal nome, gli strumenti Alfa a Logotipo servono principalmente per la definizioni di testi artistici, abbelliti dai più vari effetti grafici. Si è già visto in una precedente lezione, quella relativa proprio ai testi e ai logotipi, come modificare in modo creativo una stringa di testuale. Questo nuovo set di strumenti si avvale della medesima lista di filtri artistici visti in precedenza, ma con una sostanziale differenza: la possibilità di lavorare su trasparenze e semi-trasparenze.
A differenza della precedente lezione, gli effetti grafici sono applicati qui in base alla trasparenza dei pixel. Come noto, ogni pixel vede assegnato un valore da 0 a 255, dove zero indica la massima trasparenza e 255 la massima opacità. Alfa a Logotipo non fa altro che modificare l'intensità dell'elaborazione scelta a seconda del valore di questi pixel, mantenendone proprio il livello di opacità originario. Per lavorare con questi strumenti, di conseguenza, è necessario avere a disposizione un'immagine che presenti un canale alfa, come ad esempio una comune PNG. In Figura 2, l'abilitazione del menu in presenza proprio di un layout con canale alfa incluso.
Questione dell'opacità a parte, questi filtri si comportano esattamente come quelli classici dedicati ai logotipi. Senza entrare nel dettaglio dell'intera lista di possibilità, che si è già avuto modo di trattare, è comunque utile procedere con alcuni esempi. La modalità Congelato, ad esempio, permette di ottenere un testo glaciale, circondato da spine di ghiaccio, su un fondo di colore predefinito dall'utente. In Figura 3, un'applicazione pratica.
Incandescenza, invece, aggiunge al testo un bagliore molto intenso, simile a quello del ferro sottoposto ad alte temperature, con il tipico effetto blur dovuto all'intensità della luce e sfondo ovviamente scuro. Sempre a scopo esemplificativo, in Figura 4 il risultato con le impostazioni di base.
Proseguendo con Sfumato, si otterrà un testo lievemente in rilievo e con ombreggiatura, su uno sfondo a gradiente dai colori definiti dall'utente. In Figura 5, una prova con le impostazioni di default.
Neon, così come suggerisce il nome, mima invece il tipico bagliore di un'insegna luminosa, con un minimo effetto blur e un arrotondamento dei testi.
E così per tutti gli altri strumenti disponibili in lista. Si ricorda che, trattandosi si Script-Fu, non sarà possibile vedere il risultato in anteprima: bisognerà applicare direttamente il filtro.
Python-Fu
Si sarà certamente notato come il menu presenti, successivamente agli alfa già illustrati, il sottomenu Python-Fu. Questo, al suo interno, conserva una console, dove è possibile immettere stringhe di comandi. Di che si tratta?
La console Python-Fu, come mostrato in Figura 7, è una finestra di dialogo che esegue una shell Python, ovvero un interprete interattivo di questo linguaggio di programmazione. Utilizza le librerie interne di GIMP, le libgimp, per permettere di lanciare autonomamente comandi. Tale funzione serve soprattutto agli sviluppatori, ad esempio per coloro che volessero realizzare dei plugin terzi per il photoeditor.
Script-Fu
Durante questo percorso, ci si è trovati frequentemente a lavorare con gli Script-Fu. Come l'esercitazione pratica ha ben suggerito, si tratta di macro - ovvero dei "contenitori" - che raggruppano funzioni già disponibili in GIMP, per ripetere secondo una sequenza prestabilita una serie di comandi al fine di ottenere un determinato risultato grafico. In altre parole, gli Script-Fu accorpano procedure utilizzate molto di frequenze o scalette di lavoro lunghe e complesse da ricordare. Si tratta, ovvero, di un'automatizzazione: anziché richiedere all'utente di eseguire passaggio per passaggio la modifica grafica fino al risultato finale, lo script fa da sé applicando progressivamente ogni singola istruzione.
In questo menu sono presenti i comandi Aggiorna, che permette di ricaricare gli Script-Fu installati per controllare variazioni o nuove aggiunte, e Server, quest'ultimo per consentire a un server remoto di leggere le istruzioni presenti negli script. Così come in ambito Python, anche in questo caso esiste una Console per inserire manualmente comandi, anche per creare Script-Fu personalizzati. Il linguaggio scelto è Scheme. In Figura 8, una schermata della console.