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Area di lavoro

Un primo sguardo all'area di lavoro di GIMP, molto simile a quella dei software commerciali ma dotata di alcune specificità uniche, come la mobilità delle finestre.
Un primo sguardo all'area di lavoro di GIMP, molto simile a quella dei software commerciali ma dotata di alcune specificità uniche, come la mobilità delle finestre.
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Alla prima apertura, GIMP si presenta in una veste familiare: quella tipica di ogni editor di immagini professionale. Non sfuggirà di certo una certa similitudine con Adobe Photoshop, anche se la disposizione di menu e funzioni in alcuni casi dimostra anche differenze importanti, così come si vedrà nelle prossime lezioni.

Ecco come appare il programma al suo avvio, come mostrato in Figura 1.

Figura 1. Interfaccia completa (click per ingrandire)

Interfaccia completa

Area di lavoro: introduzione

Il primo elemento che salta all'occhio, soprattutto dal confronto proprio con Photoshop, è come le finestre di default siano del tutto mobili. Questo significa che potranno essere spostate in qualsiasi punto dello schermo, per ottenere il proprio layout di lavoro preferito e strutturare il workflow a seconda delle proprie esigenze. Attenzione, però: a differenza della proposta Adobe, non sono le singole palette a spostarsi, ma l'intero riquadro che la contiene.

Figura 2. Finestre mobili (click per ingrandire)

Finestre mobili

Come facile ipotizzare, tali finestre non sono unicamente mobili, ma possono essere ridimensionate a piacere rispetto allo spazio a disposizione.

Figura 3. Finestre ridimensionate (click per ingrandire)

Finestre ridimensionate

Area di lavoro: la suddivisione

Apprese le caratteristiche generiche dell'area di lavoro, si passa alla sua suddivisione. Anche in questo caso, l'utente si ritroverà in un ambiente particolarmente familiare: la divisione in tre aree di pannello, con la classica disposizione degli strumenti. Sebbene le singole specificità di ogni finestra verranno affrontate nelle prossime lezioni, si può procedere alla loro elencazione. All'estrema sinistra si trova il classico Pannello degli Strumenti, così come consuetudine in qualsiasi software di editing fotografico.

Figura 4. Pannello degli strumenti (click per ingrandire)

Pannello degli strumenti

Al centro è naturalmente presente il layout principale, ovvero il foglio che conterrà la grafica o la fotografia su cui si vorrà lavorare. Di default è di sfondo nero, solcato dalla tipica icona del coyote di Gimp in contrasto. Come par ovvio, si tratta solo di una maschera di cortesia che verrà coperta dall'effettiva immagine una volta aperta.

Figura 5. Layout (click per ingrandire)

Layout

All'estrema destra trova spazio un pannello ricco di opzioni, in qualche verso simile a Photoshop ma allo stesso tempo più dinamico. Diviso in due palette differenti, quella superiore offre le funzioni relative ai livelli, ma anche ai canali, ai tracciati e alla cronologia di lavoro. La parte inferiore, invece, svela i controlli su tratto del pennello, motivi e gradienti. Questo almeno nella sua declinazione di default, poiché le palette incluse possono essere modificate dall'utente a seconda di esigenze specifiche. Non ultimo, non bisogna trascurare il titolo della finestra, accanto ai classici pulsanti di ridimensionamento o riduzione a icona. La denominazione si modifica a seconda della funzione selezionata, permettendo così all'utilizzatore di contare sempre un rapido promemoria sull'ultima operazione effettuata.

Figura 6. Pennelli e livelli (click per ingrandire)

Pennelli e livelli

Infine, è doveroso un breve sguardo a uno degli elementi fondanti, e per questo più ovvi, di Gimp: la barra dei menu. Questa si trova sostanzialmente nella parte alta dello schermo, a seconda del sistema operativo utilizzato: su Windows, ad esempio, le varie funzioni saranno inglobate nell'intestazione superiore del software, su OS X invece si troveranno di fianco alla classica icona della mela. Anche in questo caso, l'utente troverà una disposizione già rinvenuta nei software commerciali, dal menu File ad Aiuto, passando per i vari Modifica, Seleziona, Filtri e via dicendo.

Figura 7. Barra dei menu (click per ingrandire)

Barra dei menu

Nella prossima lezione, si andranno a scoprire le specificità di ogni pannello qui presentato.

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