Prima di iniziare le attività bisogna sempre considerare i tipi di migrazione per un sito Web che si vogliono mettere in pratica. Infatti, con quest'operazione possiamo intendere sia il passaggio da un hosting all'altro che quello relativo al dominio o al CMS.
Mentre l'operazione di spostamento da un server all'altro non ha particolari conseguenze, ammesso che vengano mantenute le funzionalità essenziali per un progetto basato su WordPress, il cambio di URL può avere conseguenze devastanti. Ma prima di avviare il percorso di analisi delle procedure disponibili conviene fare qualche precisazione sui tipi di migrazione per un sito Web basato su WordPress.
Il passaggio da HTTP a HTTPS
Un aspetto da considerare tra i diversi tipi di migrazione per un sito Web: quello che ti permette di passare da HTTP a HTTPS. Oggi è difficile trovarsi di fronte a un progetto senza certificato SSL anche perché tutti i provider offrono hosting con Let's Encrypt gratuito già installato o soluzioni simili, anche a pagamento. In alcuni casi però, come nel recupero di vecchi progetti, può esserci ancora bisogno di passare a una connessione sicura.
In questo caso bisogna eseguire una migrazione di tutti gli indirizzi che però può essere agevolata da servizi gratuiti o anche da plugin specifici. In ogni caso, anche il passaggio da HTTP a HTTPS può dare qualche scossone al sito Web e causare perdite di traffico.
Passaggio da HTTP a HTTPS con plugin.

Il passaggio da HTTP a HTTPS non è sempre facile. Ecco perché bisogna seguire al meglio le regole per effettuare una migrazione del sito Web a regola d'arte. Ad esempio puoi usare Really Simple Security (ex "Really Simple SSL)") che ti permette di completare una migrazione in modo semplice ed efficace.
Il cambio del nome a dominio principale
Questa è una migrazione più impegnativa per il proprietario di un sito Web. Consiste nel cambio completo del nome dominio che può avvenire, ad esempio, per motivi di marketing o per effettuare un rebranding. Ovvero un cambio di rotta legato al tipo di business esercitato online.
Questo problema si presenta, soprattutto, quando si scelgono domini con chiave esatta. Ovvero gli exact match domain o EMD. Ad esempio, se scelgo un dominio di secondo livello del genere www.letuescarpedacorsa.it da un lato ho un vantaggio strategico importante ma sono sempre limitato a questo tema: avrei più difficoltà se volessi vendere anche calzature eleganti.
In altri casi abbiamo una migrazione causata da uno cambio di estensione, il primo livello del dominio. Se decido di avviare una campagna di internazionalizzazione del mio sito Web potrebbe essere utile passare dal .it al .com. O se mi trasferisco in Francia valuto un top level domain .fr. In ogni caso una buona soluzione è la prevenzione: meglio scegliere sempre domini in cui sia presente il nome brand e con un'estensione più generica come .com. Così hai tutte le carte da giocare.
Ricorda poi che Google consiglia, in alcuni casi, di dividere le migrazioni in momenti diversi. Ad esempio quando devi lavorare su grandi siti Web e preferisci agire su sezioni differenti per avere maggior controllo della situazione. Si avranno così maggiori possibilità di analizzare l'origine di eventuali problemi.
Migrazione di un CMS
Ancora più complicato: lo switch da un content management system ad un altro è il tipo di migrazione che rischia di diventare un problema se non si affrontano tutti i dettagli nel modo giusto. Perché i problemi possono arrivare da fronti diversi: struttura differente degli URL, incompatibilità tra i plugin, meta tag sballati, regole di ottimizzazione SEO non importate correttamente.
Il passaggio da WordPress a self hosted è la condizione più agevole perché la base di partenza è praticamente la stessa. Ben diverso è un lavoro che ti porta, ad esempio, da Joomla a WordPress.
Modifica dei permalink di un sito Web
Un altro tipo di migrazione per un sito Web è quella che ti consente di modificare le strutture dei permalink. Anche se non è un percorso impegnativo come quello precedente, ci possono essere grandi quantità di indirizzi da modificare per avere soluzioni più performanti.
Spesso questa condizione riguarda la presenza di sezioni dinamiche come un blog aziendale o un'area news. Anche i magazine online hanno spesso l'esigenza di modificare il permalink.
Come definire la struttura permalink di WordPress.

Ad esempio, spesso si eseguono migrazioni da permalink con data per fare in modo che sia possibile aggiornare gli articoli senza cambiare l'URL ed effettuare redirect 301 ogni volta che si vuole ripubblicare un articolo aggiornato. Oppure si decide di abbandonare una struttura con ID che non risponde alle esigenze della SEO. In ogni caso c'è una soluzione a monte e, se usi WordPress, devi individuare subito la struttura permalink più performante da utilizzare.
Conviene lavorare con il semplice titolo della pagina Web, senza chiamare in causa data o categoria. Infatti, anche in quest'ultimo caso nasce un limite che potrebbe imporre una migrazione: la presenza della voce "category" nell'URL. C'è da aggiungere, infine, che il plugin Redirection consente di eseguire una migrazione rapida e sicura della struttura permalink
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