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Firebase Studio: dalla AI al vibe coding

Firebase Studio: come nasce questo IDE di Google e come possiamo sfruttarlo per le nostre sessioni di vibe coding con l'AI
Firebase Studio: come nasce questo IDE di Google e come possiamo sfruttarlo per le nostre sessioni di vibe coding con l'AI
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L'Intelligenza Artificiale, negli ultimi anni, ha dimostrato una creatività mai vista. Grazie al suo filone "generativo", diventato noto con la pubblicazione di ChatGPT, improvvisamente le macchine sembrano essere diventate brave a produrre contenuti. Come gli esseri umani (o quasi).

Testi, poesie, immagini, musica, video e ora.. anche codice. Nonostante un po' tutti gli strumenti dell'Intelligenza Artificiale generativa siano in grado di farlo, stiamo assistendo al sorgere di una nuova generazione superspecializzata in questo. Nella guida che qui inizia, raccontiamo questa storia ed in particolare le vicende di quello che a pochissimo dalla sua nascita ne appare già come un protagonista di grandissimo rilievo: Firebase Studio.

Generare codice automaticamente

Nonostante la scrittura di codice sia sempre stata vista come un qualcosa di estremamente "umano", la generazione automatica di codice è una strada percorsa già da tempo. Potremmo distinguerne vari filoni:

  • senza Intelligenza Artificiale: molti strumenti, da decenni, hanno offerto soluzioni di generazione automatica di codice partendo da diagrammi UML, metalinguaggi, configurazioni e via dicendo. Utili sia nello sviluppo di applicazioni sia nella gestione di architetture;
  • con Intelligenza Artificiale: offerto da un po' tutti gli LLM (Large Language Model), i modelli generativi attuali, può essere di grande aiuto per gli sviluppatori per risolvere problemi ma anche per procedere velocemente alla riorganizzazione del codice già scritto o essere guidati passo passo verso una soluzione. In questo ambito, il ruolo è per lo più di "accompagnamento" verso la soluzione. La stesura dell'impianto architetturale di base e la gestione di dipendenze e strumenti di supporto resta però nelle mani dello sviluppatore;
  • il cosiddetto vibe coding (termine lanciato da Andrej Karpathy, personalità estremamente nota nel panorama informatico mondiale, a febbraio del 2025), in cui si nota un approccio diverso. Con uno sviluppatore che diventa una sorta di direttore delle operazioni svolte da una Intelligenza Artificiale che programma in toto. Curando ogni aspetto del progetto e ricevendo, in modo continuativo, indicazioni mediante un prompt sempre aperto.

Al di là delle discussioni che si stanno accendendo in questi periodi sull'esistenza o meno della figura del programmatore negli scenari occupazionali della prossima società, il vibe coding rappresenta di sicuro uno sviluppo importante in cui le operazioni noiose e ripetitive saranno sempre meno assegnate all'essere umano e sempre più risolte dalla macchina che sarà brava a prototipare soluzioni per lasciarne poi il perfezionamento ed il completamento all'intervento più o meno diretto del programmatore.

In realtà, quali saranno le nuove connotazioni del lavoro degli informatici può in buona parte solo essere immaginato al momento. Quello che possiamo fare sin da subito consiste nel seguirne gli sviluppi e sperimentarne via via i ritrovati tecnologici. Iniziamo ad entrare nel vivo della questione.

La nascita di Firebase Studio

In uno scenario già ricco di strumenti per la creazione automatica di app da parte della AI (potremmo ancora distinguere in vari livelli di low code, no code o più comunemente IDE guidati da AI) come Github Copilot, Bolt, Lovable e tanti altri, il 9 aprile 2025, in occasione del Google Cloud Next 2025, è stata annunciata la nascita di Firebase Studio.

Si tratta di un ambiente dotato di Intelligenza Artificiale dedicato alla produzione automatica sotto guida umana di applicazioni full stack. Sin da subito è apparso come una soluzione estremamente completa come avremo modo di vedere approfonditamente e praticamente in questa guida. Per evidenziare i tratti distintivi più particolari, potremmo evidenziarne alcune caratteristiche:

  • capacità di generare applicazioni complete e funzionanti basata su una descrizione iniziale fornita dal programmatore tramite prompt;
  • disponibilità di produrre applicazioni di molte tipolgie diverse appartenenti a molti ambiti differenti (web, mobile, backend, applicazioni server in genere, integrazione di database);
  • disponibilità di molti linguaggi di programmazione (Javascript, Python, Go, Java, etc.) accompagnati ognuno dai principali framework applicativi;
  • supporto costante della A.I. considerando che il prompt resta sempre e comunque disponibile per un dialogo continuo che permetta di esplorare, modificare, integrare il prototipo che si sta costruendo;
  • passaggio all'editing di codice in quanto non dobbiamo dimenticare che Firebase Studio è, in primis, un IDE (Integrated Development Environment) ovvero un ambiente di sviluppo. Noteremo infatti che una volta che il prompt ci avrà accompagnato alla realizzazione di un prototipo, volendo, potremo proseguire lavorandoci "manualmente";
  • integrazione con il mondo di Google Cloud e Firebase in quanto le applicazioni che verranno costruite nasceranno attorniate dagli strumenti che Google offre. Essi potranno costituire una base infrastrutturale fondamentale come Cloud Run (esecuzione di container in Cloud), Firebase Hosting (pubblicazione di applicazioni), database di Firebase e molto altro;
  • integrazione con Gemini, l'Intelligenza Artificiale di Google, che avremmo potuto aggregare a qualche punto precedente di questo elenco ma che svolge un ruolo così importante come supporto, affiancamento nel lavoro, integrazione nelle applicazioni che si è meritata di essere nominata a parte;
  • possibilità di collaborazione e condivisione dei progetti visto che nonostante l'Intelligenza Artificiale svolga un ruolo rivoluzionario in questo strumento, l'importanza dell'aspetto umano alla base di ogni progettualità non va assolutamente sottovalutata.

Come si può immaginare questo elenco potrebbe essere lunghissimo. Non basterebbe comunque a descrivere eloquentemente la completezza e carica innovativa di questa piattaforma. Pertanto la cosa migliore è iniziare a predisporre il nostro primo prototipo via prompt. Lo faremo nella prossima lezione.

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