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MariaDB

Le principali differenze tra MySQL e MariaDB, uno dei più diffusi ed utilizzati fork del noto DBMS relazionale.
Le principali differenze tra MySQL e MariaDB, uno dei più diffusi ed utilizzati fork del noto DBMS relazionale.
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Nonostante MySQL resti il database relazionale Open Source più diffuso al mondo, dopo l'acquisizione nel 2008 di MySQL AB, azienda fondatrice del progetto, da parte di Sun Microsystems, sono nati diversi fork di MySQL che hanno assunto una notevole importanza nel panorama open source: i principali sono MariaDB e Percona Server.

Il primo dei due è stato fondato direttamente da Michael Widenius, uno dei padri di MySQL; il secondo è un prodotto di Percona, società informatica californiana esperta nel settore dei database.

In questa lezione ci concentreremo su MariaDB, alternativa molto diffusa che inizia a trovare molto spazio anche tra i software a corredo delle più famose distribuzioni Linux.

MariaDB: confronto con MySQL

Ci si potrebbe chiedere perchè mai si dovrebbe abbandonare MySQL in favore di MariaDB e quali caratteristiche si potrebbero trovare in più o in meno in quest'ultimo DBMS. Non è un caso se il team di MariaDB ha predisposto un'apposita pagina della propria documentazione per risolvere questi dubbi; quella che segue, comunque, è una sintesi dei punti principali.

Il primo aspetto su cui soffermarsi sono gli Storage Engine utilizzati. MariaDB include tutti i principali Storage Engine di MySQL, non senza crearne di propri. Tra questi, Aria ha un ruolo molto importante e rappresenta un'evoluzione di MyISAM in grado di supportare anche le transazioni.

È supportato anche XtraDB (ormai diventato lo Storage Engine di default per MariaDB), originariamente sviluppato da Percona come miglioramente di InnoDB.

La versione 10 del DBMS ha visto inoltre l'introduzione di nuove tipologie di tabelle, tra cui Connect (accesso a sorgenti dati esterne o remote in vari formati: Excel, JSON, XML e molti altri), Spider (supporta il partizionamento in modo da utilizzare dati presenti su più istanze di MariaDB insieme), Sequence (offre la possibilità di generare un elenco di numeri interi in ordine ascendente o discendente specificando valore di partenza e di fine nonché la modalità di incremento).

Un aAspetto interessante e molto moderno è l'introduzione di Storage Engine di tipo NoSQL, come ad esempio Cassandra.

Inoltre, MariaDB punta molto al miglioramento delle prestazioni, un obiettivo inseguito sfruttando vari filoni di sviluppo: aumentando il numero di connessioni possibili, aggiungendo tipologie di indici o incrementando la velocità di ricerca di quelli esistenti, introducendo o ampliando meccanismi di cache di dati a supporto dei lavori di elaborazione, rendendo disponibili le cosiddette “colonne virtuali” automaticamente calcolate al momento del bisogno in base ad una funzione deterministica.

Iniziare ad usare MariaDB

Possiamo scaricare MariaDB dalla pagina ufficiale del progetto, sotto forma di codice sorgente o binario. Ormai, comunque, questo DBMS è ospitato nei repository di tutte le principali distribuzioni Linux: Ubuntu e Debian ma anche Fedora, CentOS, Mint e altre ancora.

Per facilitare l'installazione tramite repository, è inoltre disponibile una pagina che, nel giro di pochi click, permette all'utente di ottenere tutte le istruzioni di accesso ai repository di MariaDB per il proprio sistema operativo.

Le distribuzioni di MariaDB si dividono in due serie diverse: la 10.x.x e la 5.5.

Il motivo di ciò è che inizialmente MariaDB, in quanto figlio di MySQL, ha seguito gli stessi numeri di versione di quest'ultimo, fino alla 5.5. Successivamente, la mancata integrazione di alcune caratteristiche di MySQL 5.6 – considerate instabili – e, al contrario, l'ampliamento di MariaDB con nuove feature originali ha giustificato il significativo avanzamento del numero di versione a 10, rappresentando un deciso cambio generazionale.

Oltre al DBMS, nelle serie 5.5 e 10, dalla pagina dei download è possibile scaricare il progetto Cluster legato a MariaDB, denominato MariaDB Galera Cluster, nonchè una serie di librerie client e connector per la programmazione con Java, C e ODBC.

Per mantenere la compatibilità con il progenitore MySQL, il demone che esegue il server di MariaDB si chiama tuttora mysqld.

Diverse modalità di installazione di MariaDB configureranno il suo avvio automatico al boot del sistema operativo. Comunque lo si può avviare anche in modo più tradizionale:

  • avvio diretto del demone mysqld;
  • tramite la modalità controllata di mysqld_safe;
  • con lo script mysql.server, usato in sistemi in stile System V.

Anche il programma client che verrà utilizzato risponde al nome di mysql. La modalità di accesso sarà quella nota:

mysql -u root -p

ma il prompt che ci accoglierà dopo l'autenticazione dimostrerà che stiamo accedendo ad un'istanza di MariaDB:

MariaDB [(none)] >

Dove ora è indicato none verrà collocato il nome del database che sceglieremo di utilizzare.

La configurazione del server viene custodita anche in questo caso all'interno del file my.cnf che, in base all'installazione specifica può essere frazionato in più collocazioni tra cartelle di sistema e home dell'utente.

Una volta approntata l'installazione di MariaDB, per il suo utilizzo è possibile applicare le conoscenze che si sono acquisite su MySQL in questa guida in materia di linguaggio SQL, gestione dei dati, strutturazione dei database. Ovviamente ciò che farà la differenza sarà l'apprendimento dei plugin e delle nuove caratteristiche che MariaDB offre rispetto al progetto di origine.

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