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Ubuntu 13.10: le novità in 10 immagini

Ubuntu 13.10 introduce una serie di novità di rilievo, tra cui il rilascio del sistema per dispositivi mobili Ubuntu Touch. Vediamole insieme.
Ubuntu 13.10 introduce una serie di novità di rilievo, tra cui il rilascio del sistema per dispositivi mobili Ubuntu Touch. Vediamole insieme.
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Il 17 ottobre è stata rilasciata da Canonical la versione ufficiale di Ubuntu 13.10, alias “Saucy Salamander”, e con essa sono state confermate molte delle anticipazioni di cui avevamo parlato riferendoci alla versione Beta di questo stesso sistema operativo. Tra le novità di maggior rilievo, è bene citare la nuova versione di Unity, con tutte le sue novità, gli sviluppi in ambito mobile che hanno portato alla fase finale dello sviluppo di Ubuntu Touch 1.0, e molto altro.

Nel seguito presenteremo le principali caratteristiche di Ubuntu 13.10, aiutandoci con dieci immagini significative. Per tutti gli utenti che volessero ottenere questo sistema operativo, rimandiamo al sito ufficiale, dal quale è possibile ottenere sia Ubuntu che tutte le distribuzioni ufficiali da esso derivate.

Ubuntu 13.10 e il desktop: il nuovo Unity 7.1

Con Ubuntu 13.10 arriva Unity 7.1, che, nonostante le numerose novità introdotte, ha fatto registrare un notevole grado di efficienza, fornendo ottime prestazione nel rendering grafico che si aggiungono alle nuove funzionalità introdotte. Tra quelle meno visibili all’utente, la novità più significativa riguarda lo sviluppo, da parte di Canonical, di un nuovo server grafico, chiamato Mir, che sostituirà il ben noto X. Questo passaggio, però, è ancora troppo prematuro, e per questo motivo Unity 7.1 gira su XMir, un layer di compatibilità che consente il funzionamento di Mir sopra X.

Figura 1. Il desktop di Unity 7.1 su Ubuntu 13.10

Una interessante funzionalità, già annunciata nei rilasci precedenti ma rinviati fino ad oggi, è l’introduzione ed integrazione dei cosiddetti Smart Scopes nell’interfaccia della Dash di Unity 7.1. Questa funzionalità consente l’utilizzo della barra di ricerca della Dash per effettuare ricerche che integrino i risultati relativi ai contenuti locali del sistema operativo con quelli ottenuti delle ricerche effettuate (automaticamente) anche su Google Images, Wikipedia, Amazon e SoundCloud, il tutto in maniera trasparente, ed ordinando i risultati in funzione delle preferenze dell’utente. Per assicurare la privacy, inoltre, Canonical garantisce un buon grado di anonimato delle ricerche, come ad esempio quelle relative alle immagini (che vengono ottenute tramite Google Images).

Figura 2. I risultati di ricerca mostrati nella Dash di Unity 7.1 su Ubuntu 13.10 (fonte: www.lffl.org)
I risultati di ricerca mostrati nella Dash di Unity 7.1 su Ubuntu 13.10 (fonte: www.lffl.org)

Ma gli Smart Scopes non sono l’unica nuova funzionalità che Unity 7.1 conferisce ad Ubuntu 13.10. Come in tutte le “nuove versioni” che si rispettino, il team di sviluppo ha operato un considerevole lavoro di bug fixing, ma ha anche pensato a qualche dettaglio che fa sempre piacere. E’ il caso sia delle modifiche apportate ai temi Ambiance e Radiance, nonchè dell’application switcher, la funzionalità che si attiva con la combinazione dei tasti Alt + Tab, e che consente di sfogliare le applicazioni attive; con la nuova versione di Unity, sarà anche possibile utilizzare il mouse per scegliere l’applicazione da portare in primo piano.

Figura 3. Il prodotto della combinazione di tasti Alt + Tab su Ubuntu 13.10 (fonte: www.lffl.org)
Il prodotto della combinazione di tasti Alt + Tab su Ubuntu 13.10 (fonte: www.lffl.org)

Ubuntu 13.10: le applicazioni

Come al solito, Ubuntu 13.10 non si fa mancare molte delle migliori applicazioni disponibili per Linux. Ovviamente, ciò implica che non ci saranno grosse novità rispetto ai precedenti rilasci, se non per il fatto che tutti i software presenti saranno aggiornati alle versioni più recenti. Immancabili, quindi, sono Thunderbird e Firefox 24 come client email e web browser predefiniti, LibreOffice 4.1 la office suite di default, e Rhythmbox il principale riproduttore multimediale.

Figura 4. Alcune delle principali applicazioni disponibili su Ubuntu 13.10
Alcune delle principali applicazioni disponibili su Ubuntu 13.10

Dal momento che citare soltanto qualche applicazione può risultare riduttivo, è bene ricordare anche il continuo interesse per l’ambito del cloud computing, con il servizio Ubuntu One che si integra sempre più nel sistema operativo. Già in fase di installazione, infatti, ci viene richiesto di inserire le credenziali di accesso a tale servizio, o eventualmente di registrarsi ad esso, al fine di garantire un’integrazione quanto più trasparente con Ubuntu One.

Figura 5. L’accesso ad Ubuntu One è parte integrante dell’installazione di Ubuntu 13.10
L’accesso ad Ubuntu One è parte integrante dell’installazione di Ubuntu 13.10

Desktop Environment Alternativi

Oltre ad Ubuntu 13.10, Canonical ha rilasciato anche diverse distribuzioni derivate, quali Kubuntu, Xubuntu, Lubuntu, Ubuntu GNOME ed altre. Tutte le nuove versioni godono di diverse novità, e nel seguito ne tratteremo alcune.

In primis, la derivata che forse più si avvicina ad Ubuntu è Ubuntu GNOME, che si avvale di GNOME 3.8 per la gestione del desktop (e non il 3.10, in quanto uscito troppe poche settimane fa e non sufficientemente testato). Con questo desktop environment sarà possibile anche utilizzare la GNOME Classic Session, che fornisce un desktop più semplice, molto simile a quello già visto con GNOME 2. E’ stato anche migliorato l’installer Ubiquity, che adesso include il pannello di Gnome Shell.

Figura 6. Il desktop di Ubuntu GNOME 3.10
Il desktop di Ubuntu GNOME 3.10

Per chi preferisce KDE, la derivata più azzeccata è certamente Kubuntu 13.10. In questo caso, il desktop environment è KDE 4.11, che talvolta predilige l’estetica a spese dell’efficienza, ma che gode anche di alcuni perfezionamenti delle applicazioni a corredo, che ne migliorano le performance. Per chi volesse saperne di più, rimandiamo all’apposita pagina della wiki di Ubuntu.

Figura 7. Il desktop di Kubuntu 13.10 (fonte: softpedia.org)
Il desktop di Kubuntu 13.10 (fonte: softpedia.org)

Altre distribuzioni derivate degne di nota sono Xubuntu 13.10 (basato su Xfce) e Lubuntu 13.10 (che utilizza LXDE). In entrambi i casi, non sono da segnalare stravolgimenti, ad eccezione di qualche miglioria grafica, e dell’introduzione di Firefox al posto di Chromium in Lubuntu.

Figura 8. Mozilla Firefox sul desktop di Lubuntu 13.10 (fonte: linux-gen.blogspot.it)
Mozilla Firefox sul desktop di Lubuntu 13.10 (fonte: linux-gen.blogspot.it)

Ubuntu Touch

Come avevamo già anticipato in un precedente articolo, con Ubuntu 13.10 è stata anche rilasciata la prima versione ufficiale e completa di Ubuntu Touch, a coronare l’immenso lavoro che è stato messo in atto in casa Canonical. Con questo rilascio, sarà già possibile utilizzare Ubuntu su alcuni dispositivi dichiaratamente in grado di supportarlo, come i Samsung Galaxy Nexus, Nexus 4, Nexus 7 e Nexus 10.

Figura 9. Il desktop di Ubuntu Touch (fonte: news.softpedia.com)
Il desktop di Ubuntu Touch (fonte: news.softpedia.com)

Per chi volesse avere maggiori informazioni in merito, rimandiamo all’apposita pagina della wiki ufficiale, e segnaliamo anche il seguente video, che mostra un’anteprima di Ubuntu Touch su un Samsung Nexus 4.

Sistema ed altre novità

Prima di concludere questa breve panoramica su Ubuntu, è bene soffermarsi alle novità meno visibili. Ubuntu 13.10 è basato sul kernel Linux 3.11, sebbene sia già disponibile la versione 3.12. Evidentemente, gli sviluppatori di Canonical non sono stati in grado di testare a sufficienza quest’ultima opzione, preferendo qualcosa di più rodato e sicuro. Ad ogni modo, Ubuntu 13.10 potrà godere di alcuni nuovi meccanismi di basso livello (come lo zswap) che migliorano le prestazioni del sistema operativo, nonchè di tutti i passi avanti nel supporto di nuove CPU (in particolare i processori ARM) e schede grafiche (soprattutto AMD), e delle memorie a stato solido.

Figura 10. Ubuntu 13.10 è basato sul kernel Linux 3.11
Ubuntu 13.10 è basato sul kernel Linux 3.11

Un’importante novità riguarda invece la durata del supporto ad Ubuntu 13.10. Fino a questo momento, infatti, tutte le versioni non-LTS venivano supportate per la durata di 18 mesi. D’ora in poi, questo periodo verrà ridotto a soli 9 mesi. Evidentemente si vuole privilegiare lo sviluppo dei nuovi prodotti piuttosto che il supporto di tecnologie obsolete, nonchè incentivare gli utenti a mantenere il più possibile aggiornata la propria versione di Ubuntu.

Conclusioni

Con un processo di maturazione che può definirsi praticamente completato, Unity 7.1 è certamente ciò che rende Ubuntu 13.10 un sistema operativo completo, affidabile ed anche concorrenziale, con un desktop environment di tutto rispetto. Certo, è una soluzione che può piacere così come può non piacere, ma che finalmente sfrutta funzionalità molto distintive come gli Smart Scope, che dimostrano la capacità di questo desktop environment di integrarsi col web, migliorando l’usabilità dell’intero sistema operativo. Senza dimenticare, tra l’altro, che chi non apprezza Unity può sempre scegliere una qualsiasi delle tantissime distribuzioni derivate, mantendo la garanzia di affidabilità, serietà e stabilità che rendono Ubuntu uno dei principali sisemi operativi Linux attualmente in circolazione.

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