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Il Web Marketing più efficace? Il Co-Marketing!

Come aumentare le visite al proprio sito allenadosi con i siti concorrenti
Come aumentare le visite al proprio sito allenadosi con i siti concorrenti
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Quante volte avete pensato a come far crescere il vostro sito internet? Se siete responsabili di un sito web, certamente almeno una volta al giorno.. E che cosa vi ha frenato 99 volte su 100? Senza dubbio i costi. Tutti sarebbero in grado di far decuplicare le visite di qualsiasi sito web (tranne forse che dei top100 mondiali), ma il problema è: "A che prezzo?".

La pubblicità costa e, più il sito che si vuol fare crescere è grande, più costerà farlo crescere. Si tratta di un'equazione semplice e vera. Potremmo fare un paragone molto sportivo. È facile alzare 10 chili in palestra. Chi lo fa può raddoppiare il carico facilmente.

Ma quando si arriva ad alzare 80 chili, ogni chilo aggiunto implica uno sforzo enorme, fino a quando si raggiunge un limite invalicabile. Lo stesso sembra dirsi dei siti web. Passare da 1.000 utenti unici al mese a 2.000 è semplicissimo, ma passare da 10.000.000 a 20.000.000 è difficilissimo o, in altri termini, costosissimo.

Una ricetta semplice ma efficace

Quello che vogliamo fare non è certo dare delle ricette miracolistiche, ma suggerire un approccio leggermente diverso da quello che si adotta generalmente.

Recentemente abbiamo letto della campagna da 1.000.000 di euro di MSN. Tutti gli operatori internet hanno certamente apprezzato questa 'iniziativa', interpretata come una boccata di ossigeno in un mercato ormai da troppo tempo stagnante. Noi siamo stati senza dubbio fra quelli. Però non tutti i siti hanno milioni da spendere in pubblicità...

Anche grossi siti fanno molta fatica a far quadrare i conti in un mercato così difficile come quello del Web. Allora, come diceva un famoso libro tanti lustri fa: "Che fare?". Le alternative sono due: o si trovano tanti soldi con un Business Plan oppure si stringono degli accordi.

In nessun luogo come nel Web, si può dire che... l'unione fa la forza. Spesso abbiamo gli occhi rivolti solo ai nostri competitors, ma quante volte un concorrente potrebbe essere un ottimo partner? Una frase di Michael Corleone, nel Padrino, è a questo proposito molto efficace: «Mio padre mi diceva sempre: tieniti stretti gli amici e ancora più stretti i nemici». Fuori dalla metafora di un mafioso del Nevada degli anni 50, potremmo senza dubbio dire che i 'nemici', o, più delicatamente, i 'concorrenti', non debbono essere sempre visti come ostacoli al nostro successo, ma possono essere anche degli ottimi alleati.

I Classici Co-Brand

Mette forse conto di sottolineare una caratteristica di quello che stiamo dicendo. Quando parliamo di Co-Brand non parliamo ovviamente di 'fusioni' fra società o siti, ma non parliamo nemmeno di Co-Brand in senso 'fortÈ, ovvero non parliamo della realizzazione unitaria di un prodotto unico da mettere sul mercato, parliamo della versione 'leggera' del termine, ovvero dell'accordo tra due o più siti che vogliono offrire prodotti diversi su spazi comuni, mantenendo però la propria identità.

Abbiamo deciso di parlare di questo tipo di accordi perché sono certamente i più semplici da realizzare e non comportano mesi o addirittura anni di preparazione. Inoltre, questi accordi 'forti' sono senza dubbio i più rischiosi e una ricerca ha confermato che la maggior parte di queste partnership, come più semplicemente i matrimoni, falliscono.

Veniamo al nostro esempio. Un sito che offre pubblicità online può stringere un accordo con un sito che offre hosting, un tipico accordo complementare. In questo caso, chi si iscrive al servizio di hosting ha la possibilità di comperare pubblicità dal sito partner e chi acquista la pubblicità dal sito di advertising ha la possibilità di acquistare prodotti hosting dal partner. Ovviamente, fare accordi di questo tipo non è affatto così semplice. Bisogna rispettare delle semplice regole:

  • Proporzione tra i siti
    Se il sito di hosting che offre spazio alla pubblicità del sito di on-line advertising è dieci volte più grande di questo, difficilmente è ipotizzabile un buon accordo per entrambi. Il sito di pubblicità avrà troppa visibilità in più di quanto possa offrire e l'accordo non nascerà nemmeno.
  • Complementarietà tra i siti
    I prodotti offerti debbono essere complementari. Non avrebbe molto senso fare un accordo tra un sito che vende scarpe e un sito che vende hosting. Tutto si può fare, ma certamente l'utente di entramb i siti rimarrebbe decisamente allibito e anche male impressionato da questa partnership.
  • Chiarezza del messaggio
    È una sorta di corollario rispetto al punto numero 2. L'utente che coglie la partnership deve pensare: "Certo, questo accordo è intelligente e mi è molto utile!". In sostanza, l'accordo deve essere intuitivo.

Occorre sottolineare che sebbene non stiamo parlando di Co-Brand in senso 'forte', non stiamo nemmeno parlando di semplici cross-promotion. Una cross-promotion classica avviene per esempio quando il sito A ospita i banner del sito B e viceversa. Avremo magari modo di parlarne in un prossimo articolo, visto che anche le semplici cross-promotion sono fra gli strumenti più efficaci e cost-effective del web marketing.

Federico Riva è dottore in filosofia. Esperto in tassonomia, Riva è oggi Content Director di Godado (www.godado.it), dove ha realizzato un Thesaurus di parole-chiave applicato al Web (brevetto depositato) . Riva è autore dall'anno 2000 di una newsletter di successo dedicata ai temi del web marketing.

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