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Thread: programmazione concorrente

Lezione pratica sull'uso dell'oggetto Thread e dei meccanismi di sincronizzazione per realizzare applicazioni multithread in C#.
Lezione pratica sull'uso dell'oggetto Thread e dei meccanismi di sincronizzazione per realizzare applicazioni multithread in C#.
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Lo scopo di questa lezione è quello di fornire gli strumenti essenziali per potere implementare un’applicazione multithread in C#.
I thread sono sotto-processi che possono essere eseguiti in parallelo o in serie. Essi collaborano per il raggiungimento di uno scopo comune, e, per questo motivo, possono anche condividere le stesse risorse (variabili, file, eccetera). La motivazione che risiede nella scrittura di un’applicazione multithread è legata alla possibilità di sfruttare tutti i processori/core ospitati all’interno delle nostre macchine (PC o smarthphone). Questo fa sì che le nostre applicazioni possano eseguire tanti compiti contemporaneamente, con un conseguente aumento della velocità di calcolo.

Ad esempio, per le applicazioni dotate di interfaccia grafica, si può pensare di eseguire porzioni di codice molto complesse in background, mentre i controlli dell’interfaccia rimangono attivi. Allo stesso modo, per un’applicazione server, utilizzare tanti thread consentirà di gestire separatamente le connessioni in ingresso. La documentazione ufficiale in materia di multithreading per C# è reperibile a questo link.

La classe Thread

Su C#, un thread è rappresentato dalla classe Thread, contenuta all’interno del namespace System.Threading.
Per importarla, aggiungiamo in testa al codice la seguente clausola using:

using System.Threading;

Per inizializzare un thread, è sufficiente istanziare la classe ThreadStart, avente come parametro il nome del metodo che si intende eseguire come thread:

Thread t = new Thread(new ThreadStart(mythreadmethod));

La precedente riga istanzia un thread il cui nome è t, il cui codice da eseguire è quello contenuto all’interno di myThreadMethod.

Qualora myThreadMethod fosse parametrizzato, suggeriamo caldamente l’utilizzo della seguente tecnica per il passaggio dei parametri:

object myParams; //conterrà i parametri da passare in input al thread
... //codice per istanziare myParams
Thread t = new Thread(new ThreadStart(myThreadMethod(myParams)));

Di conseguenza, myThreadMethod dovrà necessariamente effettuare il cast dell’oggetto myParams per potere ricavare i parametri necessari all’esecuzione:

void myThreadMethod(object myparams)
{
... //codice per eseguire il casting di myparams and per leggerne il contenuto
}

I thread possono essere eseguiti sia in background che in foreground. L’unica differenza è che i thread in background vengono immediatamente terminati quando non vi sono più foreground thread in esecuzione. Per default, il processo padre (che è anche un thread) viene sempre eseguito in foreground.

I metodi principali della classe thread sono i seguenti:

  • Start(): avvia l’esecuzione del thread. Dal momento in cui questo metodo viene invocato,
    il processo chiamante ed il thread chiamato eseguiranno le loro linee di codice indipendentemente
    l’uno dall’altro, e possibilmente in contemporanea;
  • Thread.Sleep(Int32 millis): sospende l’esecuzione del thread per il numero di millisecondi indicati;
  • Finalize(): garantisce che tutte le risorse utilizzate dal thread verranno liberate dal garbage collector;
  • Abort(): termina il thread, e genera un’eccezione ThreadAbortException che deve essere gestita dal processo padre;
  • Join(): consente di bloccare l’esecuzione del thread chiamante finchè il thread per cui il metodo Join è stato invocato non viene terminato.

Le proprietà più salienti della classe Thread sono invece:

  • isAlive: booleano che indica lo stato di esecuzione del thread;
  • isBackground: indica se il thread viene eseguito in background;
  • ThreadState: utile solamente in scenari di debugging, monitora lo stato di esecuzione del thread.

Sincronizzazione tra thread

L’esecuzione dei thread non avviene mai in un ordine prestabilito. Questo significa che più thread possono cercare di accedere contemporaneamente alla stessa risorsa e che non vi è mai garanzia che un thread termini prima di un altro. In genere si cerca di evitare al massimo la condivisione di risorse, ma alle volte non se ne può fare a meno. Qualora si vogliano eseguire diversi thread con una certa forma di organizzazione, proteggendo le risorse condivise, bisognerà ricorrere alla sincronizzazione.

Uno dei problemi principali che può insorgere quando si cerca di sincronizzare diversi thread è il deadlock. Esso consiste in una situazione in cui due o più processi attendono mutualmente che qualche altro thread faccia qualcosa; chiaramente, questo comporta una situazione di stallo. L’unica soluzione per prevenire situazioni di deadlock è la creazione di diagrammi di multithreading prima di iniziare la codifica.

C# mette a disposizione del programmatore diversi meccanismi per garantire la sincronizzazione dei thread. La parola chiave lock() viene utilizzata per indicare porzioni di codice che devono necessariamente essere eseguite senza interruzioni da altri thread. Il codice racchiuso al suo interno viene eseguito con esclusione reciproca tra i vari thread.

La sintassi è abbastanza semplice:

lock (object) {
... //codice protetto
}

Questa porzione di codice indica che tutti i thread che condividono un riferimento all’oggetto object devono fermarsi ad attendere l'esecuzione del codice del thread corrente.

Eventi di sincronizzazione

Talvolta risulta utile per un thread bloccare la sua esecuzione ed attendere che si verifichi un evento.
A tale scopo, C# ha introdotto i cosiddetti eventi di sincronizzazione.
Un evento di sincronizzazione è un oggetto che può assumere due stati: segnalato e non segnalato.
Le classi per gli eventi di sincronizzazione in C# sono AutoResetEvent e ManualResetEvent, con la differenza che
AutoResetEvent commuta il suo stato da segnalato a non segnalato ogni volta che un thread si riattiva a seguito della verifica del suo stato segnalato.

Mentre ManualResetEvent deve essere manualmente riportato allo stato non segnalato, tramite chiamata del metodo Reset(). Per istanziare l’oggetto basterà dichiararlo come segue:

AutoResetEvent autoEvent = new AutoResetEvent(false);

I metodi salienti sono:

  • WaitOne(): attende finchè l’evento di sincronizzazione non diventa segnalato.
    Quando l’evento di sincronizzazione viene segnalato, verrà immediatamente riportato alla condizione di non segnalato;
  • WaitAny(WaitHandle[]) e WaitAll(WaitHandle[]): consente di attendere almeno uno o tutti gli eventi di sincronizzazione contenuti nell’array WaitHandle;
  • Set(): cambia lo stato da non segnalato a segnalato;
  • Reset(): solo per i ManualResetEvent, cambia lo stato da segnalato a non segnalato.

Mutex

Uno dei metodi più classici per garantire l’accesso esclusivo ad una porzione di codice è l’utilizzo di una variabile di tipo Mutex.
A differenza dall’utilizzo di lock, che limita il suo scope all’interno dell'applicazione,
un oggetto di tipo Mutex può essere utilizzato per proteggere risorse a livello di sistema operativo.
Dunque Mutex è un meccanismo più potente di lock e andrebbe utilizzato solo per la sincronizzazione tra thread appartenenti a diverse applicazioni.

Si dichiara come segue:

private Mutex mut = new Mutex();

Per verificarne lo stato si utilizza il metodo WaitOne() (come per gli eventi di sincronizzazione), ed il thread chiamante viene bloccato finchè la variabile non viene sbloccata, tramite chiamata del metodo ReleaseMutex(). Per evitare situazioni di deadlock, è possibile impostare un timeout dopo il quale il thread chiamante rinuncerà ad acquisire il controllo del Mutex:

if (mut.WaitOne(1000)) {
    //codice
}

Allegato a questa lezione è disponibile un codice d'esempio, utile per capire come funzionano i thread e mettere in pratica i concetti discussi in questa lezione.

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