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Programmare con Telegram
Telegram nasce con la mentalità aperta che piace tanto ai programmatori, e questo è uno dei motivi della sua rapida diffusione nel mondo. Per programmare su Telegram esistono due modalità principali, entrambe dall’uso totalmente gratuito:
- Bot API che permettono la realizzazione di Bot, ovvero programmi che offrono servizi di qualsiasi genere sfruttando Telegram stesso come interfaccia utente ed il suo sistema di messaggistica per lo scambio di informazioni. Queste saranno l’oggetto di tutte le restanti lezioni della guida;
- Telegram API e TDLib, librerie specializzate nella realizzazione di client per Telegram.
In aggiunta a queste, Telegram dimostra la sua predisposizione nativa a supportare la creatività offrendo a tutti la possibilità di contribuire in vari modi. Si possono creare sticker animati, solitamente molto apprezzati da chi usa questa piattaforma per scambiare messaggi. Si tratta di immagini animate (per una durata non superiore ai 3 secondi) e della dimensione di 512X512 pixel. Una volta realizzati con strumenti per la grafica vettoriale possono essere inviati a Telegram mediante upload al Bot Telegram @strickers: questo già dimostra come effettivamente quella dei Bot sia una tipo di produzione applicabile a qualsiasi scopo. Esistono inoltre Telegram Widget che possono essere integrati in pagine web. Anche in questo caso non ne esistono moltissimi ma è possibile crearne di nuovi. Altra opzione di contributo all’ecosistema di Telegram è la produzione di nuovi temi personalizzati in aggiunta a quelli già esistenti.
Fare conoscenza con i Bot
Lo scopo di questa lezione è prendere confidenza con i Bot per poter comprendere quali saranno, in generale, gli obiettivi della nostra attività di sviluppo. Il punto di vista ideale è quello dell’utente sia perché permette di conoscere facilmente nonché piacevolmente questa tecnologia, sia perché mette in luce i principali tratti dell’interazione. Per poter procedere è sufficiente fare accesso a Telegram da un qualsiasi client, operazione piuttosto agevole soprattutto con la versione web o tramite app mobile.
Per sperimentare si può scegliere uno dei tanti Bot esistenti. Considerando che questo tipo di applicazioni può svolgere una qualsiasi attività se ne possono trovare dei più disparati. Prendiamo, ad esempio, il Bot chiamato Classical Music che può essere individuato mediante lo username @music (lo si può cercare direttamente tra i propri contatti) o, in versione web, all’indirizzo telegram.me/music.
Il Bot si occupa di fornire accesso facile e gratuito ad una gran quantità di musica classica. Non appena lo contattiamo nel client notiamo uno dei primi aspetti da ricordare: i Bot devono essere avviati e, al termine, possono essere arrestati.
I Bot pertanto, come normali applicazioni, hanno un funzionamento che deve essere attivato ed interrotto in base alle necessità. Il pulsante che si vede nella figura precedente è relativo al client web.
I comandi nei Bot
Una volta attivato un Bot, si fa la conoscenza di un altro elemento fondamentale: i Bot Telegram hanno dei comandi identificati da una parola chiave anticipata da uno slash (/).
Vediamo che l’interfaccia di un Bot appare come una normale chat, tanto che si tratta di un dialogo tra un utente ed un’applicazione. In alto, in figura, appare il comando /start che è tecnicamente ciò che abbiamo fatto al momento dell’avvio del Bot. Vediamo che il Bot ha risposto con un suo messaggio di presentazione e mostra anche due pulsanti. I pulsanti sono una delle modalità di interazione che possiamo richiedere e spesso sono una via abbreviata per inoltrare un comando.
È sufficiente scrivere un carattere slash nella casella di testo della chat affinché Telegram suggerisca tutti i comandi disponibili. Vediamo apparire /help che insieme a /start rappresenta un altro comando standard di ogni Bot: viene in genere usato per fornire messaggi di informazioni sul Bot ed le sue funzionalità.
Il Bot @music funziona con due tipi di direttive. Si può richiedere con un messaggio in chat dei brani musicali inserendo il nome di un compositore oppure utilizzare il comando /random per richiederne una lista casuale. Al di là del nostro interesse per la musica, notare questi aspetti ci fa vedere da vicino le modalità di interazione che un Bot deve offrire e che noi dovremo implementare con i linguaggi di programmazione: faremo arrivare del testo come normale messaggio o programmeremo comandi a cui il nostro programma dovrà saper rispondere. L’output generato dal Bot, destinato all’utente, sarà fondamentalmente un messaggio anch’esso.
La creazione di un Bot, affrontata nelle prossime lezioni, prenderà il via a sua volta da un Bot, il BotFather, al quale dovremo inoltrare la nostra richiesta di creazione dell’applicativo tramite comandi.
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