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Le Classi

Distinguere tra atratto e concreto: classi e istanze
Distinguere tra atratto e concreto: classi e istanze
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Probabilmente, il termine più importante e rappresentativo nella Programmazione ad Oggetti è quello di Classe.

Riprendiamo ancora l'esempio del masterizzatore. Sappiamo benissimo che non esiste un solo tipo di masterizzatore ma, a secondo delle caratteristiche, è possibile citarne tanti modelli: ci sono, ad esempio, quelli in grado di scrivere su CD e DVD o quelli che scrivono solo su CD.

Sicuramente, però, tutti sono in grado di eseguire la scrittura di dati o file multimediali su CD e tutti hanno, altresì, le proprietà esposte nelle lezioni precedenti.

Diremo allora che più oggetti software che hanno le stesse proprietà e gli stessi metodi possono essere raggruppati in una classe ben definita di oggetti: nel nostro caso particolare, nella classe masterizzatore.

Dunque, una classe rappresenta, sostanzialmente, una categoria particolare di oggetti e, dal punto di vista della programmazione, è anche possibile affermare che una classe funge da tipo per un determinato oggetto ad essa appartenente (dove con tipo si intende il tipo di dato, come lo sono gli interi o le stringhe).

Diremo, inoltre, che un particolare oggetto che appartiene ad una classe costituisce un'istanza della classe stessa. In altre parole, un'istanza della classe masterizzatore sarà costituita da un oggetto di tale classe che è in grado di scrivere solo su CD mentre un'altra istanza potrà essere rappresentata da un oggetto che è in grado di masterizzare anche i DVD.

È anche possibile creare due o più istanze separate di oggetti uguali (sarebbe meglio dire di oggetti che hanno le proprietà valorizzate allo stesso modo) ma ciò non vorrà dire che in un determinato istante nel corso del programma tutte queste istanze eseguano la medesima operazione o che, in generale, siano necessariamente correlati.

L'univocità di ogni istanza viene definita con il termine di identità (identity): ogni oggetto ha una propria identità ben distinta da quella di tutte le altre possibili istanze della stessa classe a cui appartiene l'oggetto stesso.

Naturalmente, le proprietà di un oggetto possono avere valori che variano nel tempo. Ad esempio, la velocità di scrittura potrebbe essere selezionata dall'utente e, pertanto, potrebbe variare nel corso del programma. Si definisce stato di un oggetto, l'insieme dei valori delle sue proprietà in un determinato istante di tempo. Se cambia anche una sola proprietà di un oggetto, il suo stato varierà di conseguenza.

L'insieme dei metodi che un oggetto è in grado di eseguire viene definito, invece, comportamento (behavior).
Insomma, appare sempre più chiaro come un oggetto rappresenti un'entità a sé stante, ben definita che, nel corso dell'elaborazione, sia soggetta ad una creazione, ad un suo utilizzo e, infine, alla sua distruzione.

Inoltre, un oggetto non dovrebbe mai manipolare direttamente i dati interni (le proprietà) di un altro oggetto ma ogni tipo di comunicazione tra oggetti dovrebbe essere sempre gestita tramite l'uso di messaggi, ovvero tramite le chiamate ai metodi che un oggetto espone all'esterno.

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