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Net Semiology: comunicare bene in Internet

Come la Net Semiology aiuta nella realizzazione di un progetto Internet addatto alla comunicazione online
Come la Net Semiology aiuta nella realizzazione di un progetto Internet addatto alla comunicazione online
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*In collaborazione con Netsemiology.com

In molti ormai parlano di Net Semiology. La materia si è inserita a pieno titolo fra le discipline più studiate, seguite ed apprezzate del mondo web. Ancora in tanti, però, non hanno ben chiaro che la Net Semiology non è solo semiotica applicata al Web, ma qualcosa di diverso. La Net Semiology è una disciplina nata sulla base di studi nel campo della Semiotica del Web Design e della Usability. È una disciplina innovativa. Se fosse solo semiotica applicata al Web, non si direbbe niente di nuovo.

La materia tratta dei segni comunicativi più adatti ad essere usati su Internet, medium che segue regole diverse da quelle adatte a Stampa, Televisione e Radio. Si occupa dei vari registri comunicativi che compongono un sito Internet, da quello testuale a quello grafico, da quello della navigazione a quello della fruibilità dell'informazione.

Studia gli aspetti linguistici, pragmatici, visivi e relazionali di un sito. È una disciplina che al di là dell'aspetto puramente speculativo, indica concretamente cosa bisogna fare per costruire un sito comunicativamente efficace, o come revisionare un sito esistente, sviscerando, attraverso l'analisi, dove il progettista ha utilizzato male i codici comunicativi e indicando le linee guida per un buon restyling .

La Semiotica studia i segni. Anche la Net Semiology. Ma la Net Semiology, pragmaticamente, indica quali sono i codici comunicativi più adatti ad Internet e perché, e per farlo chiama in causa non solo le teorie di illustri semiologi del passato e del presente, ma riflette anche sulle indicazioni di altre discipline, presentando contributi originali che vanno al di là di Semiotica, Web Design e Usability e che rientrano, appunto, nel campo di indagine della Net Semiology, ultima nata della grande famiglia delle discipline che si occupano della comunicazione tra gli esseri umani.

Obiettivo della materia è quello di indicare i segni di comunicazione più idonei, dal punto di vista testuale, di navigabilità, grafico, sonoro, di animazione e sistemico per realizzare un sito web ben organizzato, di agevole navigabilità, dai contenuti chiari e comprensibili e soprattutto si propone di evitare che il messaggio che l'Emittente vuole veicolare venga frainteso dal Navigante.

Tale disciplina individua le modalità comunicative più consone a Internet, il più recente fra i mass media, per agevolare nel loro lavoro coloro che per professione realizzano pagine Web e per offrire un restyling mirato di siti ormai sorpassati o con evidenti problemi di comunicazione.

La Rete pullula di siti in cui non è stato fatto alcuno studio sulla comunicazione, in cui i codici testuali, visivi, grafici, cromatici e di navigabilità vengono applicati senza conoscerne a fondo le funzionalità e senza immaginare le conseguenze di un loro uso non corretto.

Il segreto per realizzare un buon sito è imparare a comunicare attraverso Internet, utilizzando nel modo più adeguato alla circostanza i vari segni comunicativi, come colori, forme, parole ed elementi di navigazione, trovare la metafora più adatta e instaurare la relazione più consona fra Emittente e Destinatario, in considerazione del target che si intende raggiungere.

Se l'emittente intende dare di sé una determinata immagine e, non conoscendo le giuste regole, comunica con colori, forme e lessico non adeguati, può provocare una distorsione del messaggio tale per cui il navigante non percepirà valori e messaggi magari in antitesi rispetto a quelli che volevano essere comunicati.

La consulenza di un esperto di tale disciplina indica quindi se i colori, le forme, le parole e gli strumenti di navigazione all'interno di un sito Web hanno il significato che l'Emittente voleva loro attribuire.

Emittente e Destinatario

I protagonisti del flusso comunicativo sono due, l'emittente ed il destinatario.

L'Emittente ha di sé una determinata idea, una immagine che vuole trasmettere al suo destinatario. Occorre far sì che il destinatario percepisca tale immagine e non un'altra, magari in contrasto con gli intendimenti di chi ha inviato il messaggio.

Parlare o scrivere sono azioni che spingono a compiere azioni. Tali input obbligano in un certo senso il destinatario ad assumere un comportamento o a compiere atti. Naturalmente non solo le parole impegnano il destinatario al compimento di determinate azioni, ma anche le immagini, i colori, le forme, le animazioni, la musica e il suono.

Tutti i segni usati in ognuna di queste modalità comunicative sono gli strumenti in possesso dell'emittente per far sì che la sua comunicazione sia efficace, che riesca insomma a trasmettere, senza timore di errori, il suo messaggio al destinatario, interessandolo e persuadendolo.

La comunicazione si articola in tre momenti coerenti, coordinati e successivi:

  • trasmissione del messaggio corretto
  • provocazione dell'interesse del destinatario
  • persuasione a compiere determinate azioni

La relazione bipolare

Per comunicare bene sul Web ( ma in effetti con qualunque mezzo di comunicazione) è indispensabile tenere presenti le esigenze comunicative sia del destinatario che dell'emittente.

Sia l'emittente che il destinatario hanno pari dignità e intrattengono una relazione bipolare, uno scambio circolare e paritetico in cui i due poli, Emittente e Destinatario hanno bisogno l'uno dell'altro e in cui non esiste una figura preminente attorno alla quale costruire la comunicazione.

È quindi necessario considerare i bisogni e le aspettative di entrambe le polarità, così da permettere la libera espressione della individualità della figura dell'Emittente che dovrà essere messa in relazione con le esigenze e le aspettative del Destinatario in modo tale che non si verifichino fraintendimenti tra il senso che uno dei due poli intende trasmettere e quello che è percepito dall'altro.

Quando la comunicazione è efficace, non si verifica alcun caso di entropia, ovvero di perdita di informazione ma, nei casi migliori, si riscontra il fenomeno della risonanza cognitiva, fenomeno per il quale i messaggi inviati dall'Emittente raggiungono il Destinatario e vengono da questi rinviati amplificati ed arricchiti con nuove informazioni di feedback. Tali messaggi arricchiti vengono a loro volta rinviati al Destinatario in un ulteriore feedback secondo la dinamica della partita a tennis.

L'analisi di un sito

Ogni entità comunicativa, compreso Internet, è un insieme di segni comunicativi, con determinati significati, che vengono a formare un testo.

Quando il proprio sito non viene capito dai naviganti, significa che esiste qualche interruzione del flusso comunicativo ed è giunto il momento di sottoporlo a un'analisi comunicativa per scoprire cosa c'è di sbagliato, quale elemento non è stato usato bene.

Mediante una indagine minuziosa dei vari registri che lo compongono, si scoprono quali sono i punti di forza e i talloni d'Achille e vengono date le indicazioni per migliorare il flusso comunicativo e per far sì che le proprie pagine web divengano funzionali, fruibili, informative, persuasive ed efficaci.

Occorre innanzitutto considerare che qualunque testo è composto da uno o più registri comunicativi.

Nel caso di un libro di fiabe per bambini, avremo due registri comunicativi, quello testuale e quello grafico, le parole necessarie a narrare la favola e le illustrazioni, necessarie ai bambini molto piccoli, che ancora non sanno leggere, a capire il senso della vicenda.

In una trasmissione televisiva avremo il registro comunicativo relativo alle immagini, al sonoro, al testo, principalmente, ed altri minori.

In un sito Internet, i registri comunicativi presenti sono:

  • Classificazione del sito
  • Registro Identificativo
  • Registro Comunicativo Strutturale
  • Registro Comunicativo della Relazione
  • Registro Comunicativo della Navigabilità
  • Registro della Fruibilità dell'Informazione
  • Registro Comunicativo del Testo
  • Registro Comunicativo della Grafica
  • Registro Comunicativo dell' Animazione
  • Registro Comunicativo del Suono
  • Registro Comunicativo della Funzionalità

La prima preoccupazione di chi progetta e realizza un sito Internet è che il navigante, durante la visita, riesca a cogliere immediatamente il messaggio che vogliamo trasmettergli.

Nel caso della comunicazione orale o scritta, ovviamente anche scritta per il Web, tale messaggio viene comunemente chiamato "testo", intendendo con questo termine, una successione coerente di concetti, tra due interruzioni marcate della comunicazione. In altre parole può essere inteso come testo sia un giornale sia ognuno degli articoli che lo compongono.

Il testo è una entità che necessita di un faticoso impegno da parte del lettore o, su Internet, del Navigante. Egli deve infatti esplicitare idee implicite, deve leggere fra le righe, generare nuove conoscenze, come nel caso delle inferenze. In altre parole il testo, per esistere, deve essere reso attuale e vivo dal Destinatario.

In senso lato possiamo affermare che questa è la forma primordiale di interazione del lettore con la pagina che sta leggendo. In questo stesso momento, proprio mentre state leggendo, interpretate le parole che sono state scritte, dando loro un significato che potrebbe anche non essere quello che esse vorrebbero trasmettere.

Quindi, il Navigante partecipa attivamente con l'Emittente alla creazione del messaggio trasmesso attraverso Internet.

L'Emittente ed il Navigante, tacitamente si impegnano ad osservare una sorta di patto, un principio di collaborazione per il quale il contributo di ognuno dei due partecipanti a tale scambio comunicativo sia finalizzato al raggiungimento dello scopo di questo interscambio, né di più, né di meno.

L'autore di un sito di intrattenimento richiede ai suoi naviganti una partecipazione alla creazione del messaggio che vuole veicolare molto diversa dalla collaborazione richiesta dall'autore di una webzine scientifica che propone un corso universitario online di chimica. Il secondo si aspetta dai suoi naviganti molto più impegno, attenzione e cultura. Al primo basta che abbiano un po' di tempo da perdere e un po' di voglia di divertirsi. Non servono né conoscenze specifiche né solide basi culturali.

In altre parole, chi invia un messaggio tramite la Rete si aspetta dal suo navigante una collaborazione, un contributo, alla creazione del testo che sta fruendo. L'autore comincia a dare al suo navigante, già dal nome dell'URL o dal titolo in home page, preziose indicazioni, affinché si renda conto del genere del sito e, grosso modo, dell'argomento che viene trattato. Ricordiamo che, in un qualunque processo comunicativo, il Destinatario è messo di fronte ad un determinato messaggio. Occorre far sì che esso, nel caso di Internet, il Navigante, decodifichi esattamente tale messaggio, sulla base degli stessi codici dell'Emittente.

Prendendo come riferimento il sito www.netsemiology.com, è come se l'autore dicesse: questo è un sito che tratta di comunicazione, quindi se cercate pagine Web di intrattenimento o un portale generalista, non è la URL più adatta a voi. L'Emittente si attende del resto, dal suo navigante una collaborazione: prima di tutto che sia interessato alle tematiche che vengono trattate; seconda cosa che sappia interpretare i vari segni comunicativi. Come dire che se questo fosse un sito che si occupa di canto gregoriano il termine "polifonia" sarebbe il segno comunicativo di un concetto ben preciso, ovvero "canto a più voci".

Trattandosi di un sito di semiotica ed analisi comunicativa, tale parola corrisponde ad una diversa accezione del termine, ovvero discorsi a più voci. Insomma si presuppone che il navigante interpreti come polifonica ogni espressione in cui chi parla si distanzi dall'opinione riportata nel discorso da lui pronunciato attraverso il ricorso a segnali del tipo secondo, dice che, sembra che, oppure attraverso l'utilizzo del condizionale e non come una manifestazione artistica e musicale. A conti fatti, ciò che emerge è che, nella comunicazione, l'importante è partecipare.

Le funzioni comunicative

Ogni volta che tentiamo di comunicare, utilizziamo dei modelli funzionali che hanno scopi e caratteristiche diverse. vediamo insieme quali sono e come adoperarli sul Web.

Quando comunichiamo emettiamo dei messaggi che devono essere interpretati dal nostro Destinatario. Tali messaggi hanno delle valenze e degli scopi, determinati dalle funzioni che essi devono svolgere.
Quando inviamo dei messaggi tramite Internet, è utile considerare la classificazione fatta da Jakobson, relativa alle funzioni del linguaggio (inteso come ogni sistema di simboli dotato di un vocabolario e di una grammatica) che lo studioso ha organizzato nel seguente modo, suddividendole in sei categorie:

Funzione Referenziale - Tale funzione si determina quando il messaggio, inviato dall'Emittente si riferisce a realtà fisiche o sociali, denotandole. È il dato di fatto, la situazione che una data comunicazione linguistica esprime. Un esempio è la frase "Sara ha i capelli rossi" oppure "il cielo è azzurro". È la funzione più utilizzata sul Web.

Funzione Emotiva - Tale funzione viene utilizzata quando il messaggio intende suscitare in chi lo riceve una reazione emotiva. L'esempio per eccellenza è la frase "Ti amo" che può suscitare sentimenti di piacere o di ripulsa a seconda di chi lo invia. La si usa sul Web quando si intende accentuare la valenza emotiva di un sito.

Funzione Fàtica - Il termine fatico deriva dal greco phatós che significa che si può dire, ed è dello stesso tema di phánai ovvero dire, parlare. Tale funzione è usata quando, più che comunicare qualcosa, il messaggio serve a verificare e a confermare la continuità del contatto tra gli interlocutori e ha lo scopo di stabilire, mantenere, verificare o interrompere la comunicazione. Esempi di funzione fatica sono i mugugni, i sì ripetuti e i certo, certo, bene, bene durante una conversazione telefonica, oppure le espressioni come hai capito? oppure attenzione!. In un sito un esempio di funzione fatica è la scritta in primo piano posta di solito nella home page. È come se si dicesse : attenzione! questo è un messaggio importante.

Funzione Conativa - È detta anche imperativa. Si verifica quando il messaggio intende dare un comando, spingendo il destinatario a compiere una determinata azione. Quindi l'autoreferenziale clicca qui (che è meglio non usare), registrati, compila il form, lascia i tuoi dati...

Funzione Metalinguistica - Questa funzione viene utilizzata quando un messaggio ha per oggetto un altro linguaggio. Ad esempio un manuale di matematica, un trattato di logica, un sito Internet che tratta di comunicazione su Internet, l'espressione due più due uguale quattro.

Funzione Estetica - La funzione estetica è utilizzata quando il messaggio intende attirare l'attenzione soprattutto sulla propria forma, al di fuori delle regole del linguaggio comune, come ad esempio in una poesia. Su Internet è il caso di siti realizzati in flash senza alcuna funzione comunicativa ma solo per il piacere di usare effetti speciali.

È anche dall'uso attento di queste funzioni , adattate volta per volta alle esigenze del sito che stiamo progettando, che scaturisce una comunicazione efficace e priva di fraintendimenti. Quindi, in generale, organizzeremo il nostro sito con ampio spazio alla funzione referenziale, limitando la funzione estetica, centellinando quella conativa, adoperando quella metalinguistica solo quando necessaria, usando l'emotiva solo per determinati generi e tipi di siti e mantenendo il contatto con i nostri interlocutori attraverso il ricorso della funzione fatica.

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