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Una panoramica delle principali caratteristiche di Linux Mint 18 Sarah, ultima versione di una delle più diffuse ed apprezzate distribuzioni Linux desktop.
Il 30 giugno scorso è stata rilasciata l’ultima versione di Linux Mint, una delle distribuzioni Linux più apprezzate e diffuse, giunta adesso alla versione 18. Linux Mint “Sarah” (questo il nome in codice che rappresenta l’ultimo rilascio) si contraddistingue dai suoi predecessori per essere una LTS (acronimo che sta per Long Term Support): il team di sviluppo continuerà a supportare questa edizione di Linux Mint fino al 2021, e non inizierà a lavorare sulle versioni successive prima del 2018.
Come ogni nuovo rilascio, anche Linux Mint 18 include numerose novità significative. Poichè si tratta di una distribuzione basata su Ubuntu, essa dispone di tutto il parco applicazioni fornito dai repository ufficiali di Canonical, oltre ad una serie di aggiunzioni significative. In questo articolo vedremo le principali caratteristiche di questa nuova versione di Linux Mint, partendo dagli ambienti desktop Cinnamon e MATE, e passando poi alle applicazioni ed alle altre novità introdotte in Sarah.
Chiunque fosse interessato e volesso provare questo sistema operativo, può scaricare Linux Mint 18 dalla pagina di download del sito ufficiale.
Come succede da anni, anche Linux Mint 18 è stato rilasciato in due versioni ufficiali: una basata sul desktop environment Cinnamon, ed un’altra che si basa su MATE. Entrambe queste soluzioni software sono nate e cresciute insieme a Linux Mint, arrivando ad essere così apprezzate da diffondersi anche su altre distribuzioni Linux.
Linux Mint 18 è una delle prime distribuzioni Linux ad essere distribuita con Cinnamon 3.0, ultima versione di questo desktop environment. Rispetto ai precedenti rilasci, la nuova versione di Cinnamon offre una migliore gestione delle finestre, nuovi moduli per la configurazione dei suoni di sistema e una maggiore semplicità nell’impostazione delle applicazioni predefinite per l’apertura dei diversi tipi di file. Inoltre, è stato notevolmente migliorato il supporto a periferiche come il touchpad, la gestione dell’alimentazione a batteria ed una serie di migliorie software che influiscono sulle prestazioni di diverse applicazioni (tra cui Spotify, Viber e molte altre applicazioni basate su GTK).
Tutte le nuove funzionalità di Cinnamon 3.0 sono state riassunte in un video realizzato da Linux Scoop, mostrato qui di seguito:
Come detto in precedenza, l’alternativa a Cinnamon per i più “nostalgici” (legati ai tradizionali pannelli superiore ed inferiore che contraddistinsero GNOME 2) è MATE, che su Linux Mint 18 giunge alla versione 1.14. Sin dal primo rilascio, MATE è stato apprezzato per la sua semplicità di utilizzo, ed è considerato da molti utenti Linux il vero erede di GNOME 2.
Tra le novità introdotte con questa nuova versione, è bene citare un migliore supporto alle applicazioni basate su GTK3, la possibilità di usare le funzionalità di scrolling con due dita e/o sul bordo del touchpad, ed una serie di miglioramenti alle finestre ed ai pannelli. Anche le traduzioni in alcune lingue sono state aggiornate, per fornire un migliore supporto agli utenti di tutto il mondo.
Una delle novità più significative introdotte con Linux Mint 18 riguarda le applicazioni, ed in particolare il progetto X-Apps. L’idea alla base di X-Apps è quella di rimpiazzare tutti quei sofware che non si integrano più in modo corretto all’interno di alcuni ambienti desktop (cosa che capita per diverse applicazioni GNOME, ad esempio). A tale scopo, le applicazioni che fanno parte di X-Apps sono sviluppate sulla base dei seguenti principi:
Molte delle applicazioni di X-Apps non “reinventano” funzionalità già esistenti, ma semplicemente le reimplementano in maniera più facilmente manutenibile e, almeno teoricamente, user-friendly. È il caso di Xplayer 1.0 (player multimediale di default su Linux Mint 18), che è praticamente identico a Totem 3.10 ma radicalmente diverso da Totem 3.18, giudicato confusionario e poco integrabile con molti desktop environment.
Altre applicazioni disponibili su Linux Mint 18 facenti parte del progetto X-Apps sono l’editor di testi Xed (basato su Pluma), il visualizzatore di immagini Xviewer (basato su Eye of GNOME), il PDF reader Xreader (basato su Atril) e il gestore di fotografie Pix (basato su gThumb).
Sebbene molte delle app di default su Linux Mint 18 siano basate su X-Apps, è comunque possibile utilizzare le applicazioni di GNOME, MATE ed Xfce se lo si desidera, poichè questi set di applicazioni sono comunque disponibili nei repository ufficiali.
Alcune migliorie significative sono state apportate al software di gestione degli aggiornamenti: Update Manager. Innanzitutto, è stato migliorato il supporto per i temi alternativi, aggiunte nuove piccole animazioni visualizzate durante le interazioni di base ed introdotti alcuni widget a stack.
Particolare attenzione è stata posta sugli aggiornamenti del kernel. Con il nuovo aggiornamento è infatti possibile visualizzare la disponibilità di nuovi pacchetti in maniera più chiara, e la sezione di selezione del kernel è preceduta da una schermata che spiega cosa sono i kernel, come selezionarli in fase di avvio e cosa succede ai moduli DKMS quando sono installati più kernel. Inoltre, quando si seleziona un kernel è ora possibile visualizzare una serie di link e sorgenti di informazioni utili, quali ad esempio changelog e bug report.
Infine, sebbene il gestore degli aggiornamenti fosse già configurabile, le operazioni di personalizzazione non erano affatto intuitive. Con il nuovo rilascio di Linux Mint è stata introdotta una nuova schermata che richiede si selezionare una update policy tra tre possibili opzioni. Sarà comunque possibile modificare questa scelta in qualsiasi momento, utilizzando la voce di menu Edit -> Update Policy.
In aggiunta a quanto descritto finora, Linux Mint incorpora diverse ulteriori novità. Innanzitutto, è stato introdotto il nuovo tema Mint-Y, che si contrappone al suo predecessore Mint-X. Mentre quest’ultimo fu apprezzato da molti sin da quando, 6 anni fa, fu introdotto su Linux Mint per la prima volta, Mint-Y risulta molto più moderno: non utilizza più i gradienti e le rifiniture “cromate” del suo predecessore, risultando invece più “bidimensionale”, semplice e lineare.
Mint-Y è disponibile anche in altre due varianti: una dark ed una che è una via di mezzo tra le altre due, con barre dei titoli scure e finestre più chiare.
Una novità molto interessante (ma meno visuale) riguarda l’aggiornamento di apt: già da tempo su Linux Mint era possibile utilizzare una serie di scorciatoie per eseguire comandi come apt-get install
in modo più rapido. Questa idea è stata poi implementata su Debian, che però utilizzava scorciatoie diverse da quelle adottate su Linux Mint. Con il nuovo rilascio, il comando apt di Mint supporta ora tutte le funzionalità di Debian, più alcune ulteriori possibilità.
Infine, si segnala anche la scelta di tornare a Btrfs come file system di default in fase di installazione, il supporto “out-of-the-box” ai dispositivi di memorizzazione che utilizzano exFAT, la notevolmente migliorata gestione degli schermi HiDPI e l’introduzione di Thermald, un demone che monitora lo stato delle temperature della CPU, prevenendo eventuali guasti. A tutto ciò si aggiungono tutta una serie di nuovi sfondi e ed alcune modifiche alla schermata di login, per prevenire la digitazione accidentale di password su campi che la renderebbero visibile.
In conclusione, Linux Mint 18 si rivela una distribuzione desktop facile da utilizzare e molto adatta ad essere usata comunemente sia dagli utenti più esperti sia da chi si avvicina per la prima volta a Linux ed è alle prime armi. Il fatto che si tratti di un rilascio LTS, inoltre, è un chiaro segno di stabilità del sistema, nonostante le non poche novità introdotte.
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