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Sicurezza e Best Practices in OAuth 2.0 e JWT

Implementiamo le principali strategie per rafforzare la sicurezza delle applicazioni quando utilizziamo OAuth 2.0 e JWT
Implementiamo le principali strategie per rafforzare la sicurezza delle applicazioni quando utilizziamo OAuth 2.0 e JWT
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Nelle lezioni precedenti, abbiamo esplorato i concetti fondamentali di OAuth 2.0 e JSON Web Tokens (JWT), comprendendo il loro ruolo nella gestione dell'autenticazione e autorizzazione in applicazioni web e API. Tuttavia, la sicurezza non si esaurisce con l'implementazione di questi standard: dobbiamo adottare best practices per garantire la protezione dei dati e mitigare le vulnerabilità. In questa lezione, approfondiremo le principali strategie per rafforzare la sicurezza quando utilizziamo OAuth 2.0 e JWT.

Best Practices per OAuth 2.0

Uno degli aspetti più critici di OAuth 2.0 è la scelta del flusso di autenticazione corretto. Alcuni dei principali flussi disponibili sono:

  • Authorization Code Flow: consigliato per applicazioni web lato server, offre maggiore sicurezza poiché il token di accesso non viene esposto nel client.

  • PKCE (Proof Key for Code Exchange): obbligatorio per applicazioni single-page (SPA) e mobile, riduce il rischio di attacchi di intercettazione del codice di autorizzazione.

  • Client Credentials Flow: adatto per comunicazioni tra server, in cui un'applicazione autentica se stessa invece di un utente.

  • Implicit Flow (deprecato): sconsigliato a causa della vulnerabilità all'intercettazione dei token.

Minimizzare l’esposizione dei token

Dobbiamo garantire che i token di accesso non vengano esposti inutilmente. Per farlo:

  • Utilizziamo il protocollo HTTPS per crittografare le comunicazioni ed evitare attacchi di tipo Man-in-the-Middle (MITM).

  • Evitiamo di trasmettere token nelle URL, preferendo invece l’header HTTP Authorization.

  • Implementiamo meccanismi di revoca dei token per mitigare i rischi in caso di compromissione.

Scadenza e rotazione dei token

I token di accesso devono avere una durata limitata per ridurre il rischio di utilizzo da parte di attori malevoli. Una strategia efficace è:

  • Utilizzare token a breve durata (es. 5-15 minuti).

  • Implementare refresh token sicuri, utilizzando binding con l’utente e protezioni contro il replay attack.

Limitare le autorizzazioni con scope

Dobbiamo definire chiaramente i permessi associati ai token di accesso. Utilizzare scope granulari garantisce che un JWT abbia accesso solo alle risorse strettamente necessarie, riducendo il potenziale impatto di una compromissione.

Monitorare e registrare le attività

Implementare un sistema di logging e monitoraggio aiuta a rilevare attività sospette. Alcune pratiche includono:

  • Registrare tentativi di autenticazione falliti.

  • Monitorare l'uso anomalo dei token.

  • Integrare sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS) per identificare comportamenti sospetti.

Best Practices per JSON Web Tokens (JWT)

Analizziamo poi gli aspetti che riguardano le migliori pratiche per la sicurezza e i JWT.

Proteggere la Firma del JWT

Poiché i JWT contengono informazioni sensibili, è fondamentale proteggere la loro integrità. Per questo motivo:

  • Utilizziamo algoritmi di firma sicuri come RS256 o ES256 invece di HS256.

  • Memorizziamo le chiavi private in ambienti sicuri, evitando di esporle nel codice sorgente.

Evitare l’inclusione di dati sensibili

Anche se il payload del JWT è codificato in Base64URL, non è crittografato. Pertanto, dobbiamo evitare di includere informazioni sensibili come password, numeri di carte di credito o dati personali identificabili.

Implementare la scadenza e la revoca

Analogamente ai token OAuth 2.0, i JWT dovrebbero avere una durata limitata. Le best practices includono:

  • Utilizzare l’attributo exp (expiration time) per definire una scadenza breve.

  • Implementare liste di revoca o meccanismi di invalidazione basati su database per gestire la revoca manuale di token compromessi.

Validare i JWT in modo sicuro

Prima di accettare un JWT, dobbiamo assicurarci che:

  • Il token non sia scaduto.

  • Il token sia stato emesso dall’autority di fiducia.

  • La firma sia valida e corrisponda alla chiave pubblica attesa.

  • Il claim aud (code) corrisponda all’applicazione che sta verificando il token.

Ridurre il rischio di attacchi replay

Gli attacchi replay avvengono quando un token valido viene riutilizzato in modo fraudolento. Per mitigarli, possiamo:

  • Utilizzare claim come jti (JWT ID) per rendere ogni token univoco.

  • Implementare token con short-lived expiration e refresh token sicuri.

Protezione avanzata e strategie di mitigazione

Parliamo ora delle strategie di mitigazione del rischio.l

Implementare la Content Security Policy (CSP)

Per proteggere le applicazioni web che utilizzano OAuth e JWT, è utile implementare una Content Security Policy (CSP) che limita il caricamento di script non autorizzati e riduce il rischio di attacchi XSS (Cross-Site Scripting).

Protezione contro il CSRF

Se OAuth 2.0 viene utilizzato all’interno di un’applicazione web con autenticazione basata su cookie, dobbiamo implementare CSRF token per proteggere le richieste cross-site non autorizzate.

Zero Trust Security Model

L’approccio Zero Trust assume che nessuna richiesta sia intrinsecamente sicura. Per applicare questo modello:

  • Verifichiamo sempre l’identità e il contesto delle richieste.

  • Implementiamo autenticazione multi-fattore (MFA).

  • Minimizziamo i privilegi concessi a ciascun token.

Rate limiting e protezione DDoS

Per prevenire attacchi di tipo brute-force o DDoS è utile implementare:

  • Rate limiting sugli endpoint di autenticazione.

  • Protezioni basate su firewall e WAF (Web Application Firewall).

  • Monitoraggio delle richieste sospette.

Messa in sicurezza del codice quando si opera con OAuth 2.0 e JWT

Giusto per aggiungere un concetto importante inerente la sicurezza, nella lezione precedente abbiamo visto come generare un token JWT utilizzando la libreria Firebase JWT in PHP con il seguente codice:

require 'vendor/autoload.php';
use Firebase\JWT\JWT;
$secretKey = "supersegreta123";
function generateToken($user) {
    $payload = [
        "userId" => $user["id"],
        "role" => $user["role"],
        "exp" => time() + 3600 // Scadenza tra un'ora
    ];
    return JWT::encode($payload, $secretKey, 'HS256');
}
$user = ["id" => 123, "role" => "admin"];
$token = generateToken($user);
echo "JWT Generato: " . $token;

Successivamente, abbiamo visto come verificare e decodificare il token ricevuto attraverso il seguente codice:

use Firebase\JWT\JWT;
use Firebase\JWT\Key;
$secretKey = "supersegreta123";
function validateToken($token) {
    try {
        $decoded = JWT::decode($token, new Key($secretKey, 'HS256'));
        return $decoded;
    } catch (Exception $e) {
        return null;
    }
}
$token = "inserire_il_token_qui";
$decoded = validateToken($token);
if ($decoded) {
    echo "Accesso consentito: ";
    print_r($decoded);
} else {
    echo "Token non valido.";
}

In entrambi i codici, la chiave segreta utilizzata per firmare e verificare il token è dichiarata direttamente nel codice sorgente. Questa pratica non è sicura, poiché espone la chiave a potenziali rischi di compromissione, specialmente se il codice viene condiviso o archiviato in un repository pubblico.

Per proteggere la chiave segreta, una soluzione più sicura è quella di memorizzarla in una variabile d'ambiente o in un file di configurazione esterno, come un file .env, utilizzando la libreria vlucas/phpdotenv. In questo modo, il codice può accedere alla chiave dinamicamente senza doverla scrivere esplicitamente nel file sorgente. Ad esempio, anziché definirla come stringa statica, è possibile utilizzare getenv('JWT_SECRET'), assicurandosi che la variabile sia impostata correttamente nell'ambiente del server.

Questo metodo riduce il rischio di esposizione accidentale e facilita la gestione delle chiavi di sicurezza.

Conclusioni: sicurezza in OAuth 2.0 e JWT

Abbiamo esaminato le migliori pratiche per garantire la sicurezza nell'uso di OAuth 2.0 e JWT. Implementando strategie di protezione adeguate, possiamo ridurre i rischi di attacchi e garantire che le nostre applicazioni siano resilienti a minacce comuni. La sicurezza non è mai statica: dobbiamo monitorare costantemente le nostre implementazioni e aggiornare le nostre difese per affrontare nuove vulnerabilità. Adottiamo sempre un approccio proattivo e consapevole per proteggere dati e utenti.

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