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Scrivere consentendo al lettore di riconoscersi

Consigli e strumenti per coinvolgere il destinatario dei nostri contenuti
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Scrivi articoli, materiale tecnico o presentazioni destinate al Web o alla stampa su carta? Probabilmente sì, visto che hai deciso di leggere questo documento. Non è sicuro, invece, che tali scritti debbano effettivamente essere letto da qualcuno. Se sì, probabilmente quanto segue potrebbe interessarti.

Vogliamo che il documento sia letto?

Sembra una domanda dalla risposta scontata, ma non lo è poi tanto. Spesso si scrivono tonnellate di pagine senza che queste debbano essere necessariamente lette. Fornisco alcuni esempi:

- le brochure non hanno l'obiettivo d'essere integralmente lette. In fondo, quello che vogliamo è che emergano il nome dell'azienda, quello del prodotto, l'indirizzo. Spesso si fanno solo perchè qualcuno si aspetta che ci siano;

- un manuale d'uso non è obbligatorio che sia letto, anzi. Se il prodotto è semplice da usare, probabilmente nessuno lo consulterà mai e ciò non modifica in alcun modo la bontà dell'insieme. Lo leggerà solo chi ne avrà bisogno e solo se lo vuole. Questo non vuol dire, ovviamente, che lo si possa scrivere in modo impreciso, inaccurato e disordinato;

- se sto pensando le clausole contrattuali di un servizio, potrei aver ricevuto l'incarico di scriverle in modo che a nessuno venga voglia di leggerle! (ok, forse come esempio questo era meglio se te lo risparmiavo...).

Ipotizziamo, invece, che tu stia scrivendo qualcosa che vuoi sia letto da qualcuno. Cosa puoi fare per aumentare le probabilità che ciò avvenga?

Negli articoli precedenti, abbiamo trattato vari argomenti che hanno come obiettivo quello di rendere l'articolo più leggibile e questo, in fondo, contribuisce ad aumentare la probabilità che il testo sia effettivamente letto.

Un sistema è far sì che in qualche modo chi guarda il documento si riconosca come destinatario del messaggio trasmesso.

L'immedesimazione come metodo per aumentare l'interesse

Uno dei motivi della decisione di abbandonare la lettura di un articolo è il ritenere che lo stesso non sia indirizzato a noi. Viceversa, se ci riconosciamo in uno dei possibili destinatari, l'interesse normalmente aumenta.

Supponiamo di sottoporre un articolo su un tema specifico ad una platea di persone che potrebbero essere interessati all'argomento e di porci la domanda "quanti lo leggeranno?". Quali sono i fattori incidenti su tale numero?

- quanti nel gruppo dei destinatari sono interessati a quel messaggio;

- quanti tra gli interessati ritengono di avere tempo per leggerlo;

- quanti tra quelli che hanno iniziato la lettura, confermano il loro interesse, verificando che l'argomento è proprio quello che loro credevano che fosse;

- quanti mantengono la motivazione alla lettura nonostante la lunghezza del testo, la noiosità del tema, la moltitudine di informazioni tra le quali estrarre quelle cercate.

Consentire al lettore di riconoscersi tra i destinatari contribuisce a vari livelli ad aumentare la probabilità di lettura del testo. Tra i motivi:

- riconoscersi tra i destinatari di un messaggio, prima ancora di averlo letto, ci mette sul chi vive e ci predispone a raccogliere stimoli che ce lo facciano sembrare interessante, spingendoci a leggere;

- stabilito che leggeremo il testo, identificare velocemente qual'è il punto indirizzato a noi abbassa le probabilità che si abbandoni la lettura perchè vi sono troppe informazioni a distrarci;

- se una parte della comunicazione è contestualizzata con la nostra situazione, ci rendiamo conto che questa rientra, probabilmente, tra le esperienze di chi scrive, facendo salire le probabilità di lettura.

Consentire al lettore di riconoscersi

Esistono varie cose che possiamo fare per consentire al lettore di riconoscersi come destinatario del messaggio.

Il riconoscimento può avvenire perchè esplicitamente lo citiamo, perchè nel titolo lo indichiamo o perchè disegnamo un contesto che lui conosce.

Rendere possibile l'identificazione a partire dal titolo del testo, ovviamente, consente di influenzare già dall'inizio la decisione di leggere o no. Optare per l'identificazione del destinatario all'interno del testo, invece, migliora la definizione dello stesso, visto lo spazio a disposizione, ma potrebbe subire qualche perdita per la rinuncia a priori (salvo che il titolo non sia stato studiato per richiamare in altro modo).

Per parti la cui lettura è importante, è fondamentale che il riconoscimento sia collaudato mediante alcune prove. In questo caso, il feedback di un gruppo sperimentale di lettori è di grande aiuto.

Nel seguito, alcuni metodi utilizzabili, in funzione del contesto, del profilo del lettore, dell'argomento trattato e del canale impiegato per la veicolazione del contenuto.

La definizione di un quadro

Un modo per consentire al lettore di identificarsi come destinatario del contenuto è descrivere il contesto in cui opera o nel quale è coinvolto. Ad esempio, il responsabile di un call-center si potrebbe riconoscere come destinatario, perchè si sta descrivendo l'ambiente operativo tipico di un gruppo di telefoniste.

Il sistema è vantaggioso ogni volta che si vuol richiamare l'attenzione di un soggetto non per attributi suoi diretti, ma per la sua funzione o ruolo svolto in un contesto.

La definizione di un contesto è invece meno indicata in casi in cui l'argomento sia di carattere generale e trasversale a molte situazioni, salvo che non si entri nel merito di ognuno per illustrare, per esempio, vantaggi e svantaggi di una soluzione o di un servizio, ecc.

Il richiamo mediante un'immagine

Nell'ambito di un testo, l'inserimento di una immagine che richiama un ruolo o un contesto, può essere un modo per catturare l'attenzione del lettore, guidandolo velocemente al punto in cui presumibilmente si trovano le informazioni che lui potrebbe trovare interessanti. Al funzionario di banca può servire da richiamo, per esempio, un'immagine di uno sportello.

Il sistema è vantaggioso se le immagini sono poche e ben scelte. L'auto-identificazione è tanto più efficace, quanto più l'immagine è rappresentativa di un contesto, per la maggior parte di possibili lettori.

Un rimando dalle prime righe

Un altro sistema per consentire al lettore di identificarsi è citarlo esplicitamente all'inizio del documento, rimandandolo alla lettura di una sezione appositamente predisposta per lui.

Il metodo è utile quando si ritiene che il testo sia troppo lungo per essere letto integralmente e si teme che il lettore possa perdere interesse prima di arrivare alla sezione che lo coinvolge.

Il rischio è che una parte dei lettori che avrebbero comunque letto integralmente il testo, approfitti del rimando per saltare la parte che non reputa di suo interesse. Tale rischio, comunque, è minimo nei suoi effetti, se paragonato a quello di perdere lettori a causa dell'eccessiva lunghezza o della difficoltà di trovare la propria sezione.

La presenza su tutte le pagine del documento di un logo o di un banner che serva da richiamo per un certo tipo di lettore e lo guidi alla sezione giusta è un altro modo per diminuire la probabilità di abbandono della lettura.

Il sistema, utile soprattutto sui documenti lunghi, può contribuire a rendere più vario il lay-out delle pagine. L'idea è porre su gruppi contigui di pagine il logo che rimanda un certo tipo di lettore ad una sezione. Quando la sezione è superata, un nuovo logo manda un secondo tipo di lettore ad un'altra sezione, e così via.

L'indice

Su un documento che esamina molti contesti, i possibili destinatari dei messaggi potrebbero essere individuati già nell'indice. Ciò consente a chi si è identificato di capire velocemente quali sono le pagine che sono pertinenti o direttamente collegate.

Necessità di definire il lettore

Per migliorare il processo di auto-identificazione del lettore, è fondamentale che si studi il profilo dei possibili interessati al documento. É fondamentale, infatti, comprendere quali contesti meglio gli consentirebbero di riconoscersi, quali sono gli attributi che s'immagina avere, quali messaggi espliciti possono maggiormente richiamare la sua attenzione.

Conclusione

Come al solito, questi articoli non vogliono esaurire un tema, ma sollecitare l'approfondimento dello stesso. La psicologia moderna, applicata alla scrittura/scrittura di testi, sia per il web sia per il mondo reale, può aiutare moltissimo nella redazione ed impostazione dei contenuti.

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