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Le distribuzioni Linux libere al 100%

Nove distribuzioni Linux libere al cento per cento, certificate dalla Free Software Foundation.
Nove distribuzioni Linux libere al cento per cento, certificate dalla Free Software Foundation.
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Come la maggior parte degli utenti Linux ben sa, la Free Software Foundation si occupa, dal 1985, di promuovere e diffondere il software libero, mediante una serie di iniziative che spaziano in molti ambiti. Uno di questi consiste nella definizione di alcune linee guida che un sistema operativo deve seguire al fine di potere essere definito una distribuzione GNU/Linux libera.

In questo articolo vedremo, per grandi linee, quali sono le caratteristiche principali dei nove sistemi operativi ufficialmete liberi per la FSF, con una rapida panoramica sugli ambiti di utilizzo e le applicazioni installate su ognuno di essi. La lista di queste distribuzioni, con i link alle relative pagine ufficiali, è disponibile sul sito ufficiale della fondazione.

Dragora

Dragora è una distribuzione Linux che, stando a quanto scritto sul sito ufficiale del progetto, è basata sui concetti di stabilità e semplicità. Vale la pena precisare, però, che già l’installazione non risulta molto agevole, a causa della mancanza di un installar grafico più user-friendly, tipico della maggior parte delle distribuzioni Linux più diffuse. È infatti necessario gestire manualmente la tabella delle partizioni (tramite, ad esempio, il comando fdisk) prima di avviare l’installazione.

Dragora

Durante l’installazione è possibile scegliere tra tre diversi desktop environment (IceWM, Scrotwm o Xfce), due boot loader (GRUB o LILO) ed una serie di pacchetti software, suddivisi per categorie. All’utente viene anche data la possibilità di selezionare manualmente i pacchetti desiderati.

Dragora è pensato per essere utilizzato anche in ambito server, e per questo motivo l’interfaccia di default non è grafica, ma a riga di comando. È comunque possibile scegliere il desktop environment preferito (tramite il comando wmconfig), ed avviarlo (per Xfce, si può utilizzare il comando startxfce4).

Per quel che riguarda le applicazioni principali, il browser è IceCat, un fork di Firefox che rispetta in toto le linee guida dei software free stabilite dalla FSF. Sono anche presenti GIMP per la grafica, Geany come editor avanzato di testo, ed AbiWord per la gestione dei documenti testuali.

Blag

Blag 9000, nome in codice Oxygen, è l’ultima versione di una delle distribuzione free della FSF, ed è basata su Fedora 9. È fornito con due desktop environment principali, GNOME e Openbox.

Blag

Si tratta, in sostanza, di un sistema operativo mirato all’utilizzo in ambito desktop. Poiché include molte applicazioni (tutte rigorosamente free) in un unico CD, Blag si presta molto anche come distribuzione live. L’installer grafico è simile a quello fornito nelle ultime distribuzioni di Fedora, e consente agilmente di configurare l’installazione del sistema al meglio.

Anche su Blag il browser predefinito è IceCat, mentre per quanto riguarda le altre applicazioni, il sito ufficiale del progetto fornisce una lista indicativa e più che soddisfacente dei software preinstallati. Tra questi spiccano Audacity per l’editing musicale, GIMP e Inks cape per la grafica bitmap e vettoriale, mentre per l’ufficio, oltre ad AbiWord, è preinstallato Gnumeric, un gestore di fogli di calcolo.

Sebbene probabilmente non sia il settore a cui Blag fa riferimento, sono installate anche alcune applicazioni server, tra cui OpenSSH, Apache HTTP Server ed IceCast per chi volesse creare un web radio server.

Trisquel

Rispetto ai sistemi che abbiamo appena descritto, Trisquel, giunto alla versione 5.5, rappresenta senza dubbio un’alternativa di livello superiore. Si tratta, infatti, di un progetto che gode di una comunità molto folta ed organizzata, e di un’organizzazione in grado di sponsorizzarsi da sola mediante la diffusione di gadget, CD o pendrive USB per l’installazione del sistema operativo.

Trisquel

Trisquel è una distribuzione derivata da Ubuntu, da cui trae la propensione ad un utilizzo in ambito desktop, unitamente all’elevato grado di usabilità che contraddistingue la sua antenata. E’ disponibile in tre edizioni, ciascuna delle quali è mirata a specifici settori:

  • Edu: è pensata per la scuola e permette all'insegnante, tra le altre cose, di costruire una classe digitale personalizzata in pochi minuti.
  • Pro: è rivolta alle imprese, e include software di contabilità e gestione aziendale;
  • Mini: è una versione più snella, pensata per i dispositivi netbook.

A queste si aggiunge la versione standard, che contiene la maggior parte delle applicazioni di utilizzo comune. Il browser di default è Abrowser, adattato opportunamente per integrarsi con Trisquel, mentre sono presenti software ben noti agli utenti Linux, come Brasero, Pitivi, Libre Office e GIMP.

L’ultimo rilascio è basato su GNOME 3, e l’interfaccia messa a punto dal team ricorda molto i sistemi operativi Windows. Certamente si tratta di uno dei sistemi “ufficialmente free” più robusti e meglio congegnati.

Musix

Come riportato sul sito ufficiale del progetto, “Musix è un sistema operativo per il multimedia libero al 100%, destinato alla produzione di musica, disegno grafico, editing video e audio”. Si tratta di una distribuzione GNU/Linux basata su Knoppix, che, sempre secondo il team di sviluppo, “grazie ad una collezione enorme di programmi liberi, può sostituire Windows”. In effetti, anche per la sua capacità di sostituire molte risorse che, in genere, risultato costose, Musix è stato utilizzato come software didattico in alcune scuole sparse nel mondo, ed è anche per questo motivo che la FSF lo ha promosso tra le sue nove distribuzioni predilette.

Il parco applicazioni fornito con Musix è notevole. Sono preinstallati programmi per la scrittura di partiture (Songwrite), creazione di basi audio MIDI (BEAST) e riproduzione Audio, nonchè molti applicativi per la grafica (Blender, KolourPaint, etc...). E’ anche vero che non mancano gli applicativi per la maggior parte delle operazioni comuni (è presente OpenOffice, e non Libre), ma questa distribuzione non si adatta ad un utilizzo per utenti che vogliono un sistema desktop tradizionale. Inoltre, la potenza degli applicativi commerciali, purtroppo, difficilmente arriva ad essere scavalcata o eguagliata dalle alternative free, e ciò potrebbe causare una scarsa longevità del progetto.

Dynebolic

Dynebolic è definita dalla FSF come una “distribuzione GNU/Linux particolarmente orientata al montaggio audio e video”. In realtà, il team di sviluppo dichiara di aver pensato la distribuzione come un sistema che possa essere compatibile con PC a basse prestazioni (256 MB di RAM, Pentium 2); in aggiunta, si presta bene anche come distribuzione live.

Dynebolic

Il sistema operativo è stata progettato con un occhio di riguardo anche dal punto di vista della privacy, includendo applicazioni come Tomb e Cryptkeeper, che forniscono metodi semplici e user-friendly per la protezione di segnalibri, documenti ed email.

Una componente essenziale del progetto è lo spazio dedicato alla creatività: l’obiettivo è quello di consentire agli utenti di “esprimersi, senza dovere installare o acquistare nulla”; a tale scopo sono installate le immancabili Blender, GIMP e Audacity, ma anche applicazioni come Streamtuner (per la ricezione dello streaming audio), Inkscape e VLC. Il desktop environment, inoltre, è GNOME, e l’intera interfaccia si rifà proprio al concetto di creatività, risultando originale, semplice e curata.

Venenux

Venenux è un progetto originario del Venenzuela, pensato principalmente per utenti che parlano in spagnolo. Il sito ufficiale non è attualmente accessibile; l’unica cosa che siamo riusciti a carpire dalle informazioni disponibili è che il desktop environment su cui è basata è KDE e che, come tutte le altre distribuzioni analizzate finora, si basa sui concetti di free software che stanno alla base della filosofia della FSF.

gNewSense

gNewSense è una distribuzione basata su Debian ed Ubuntu, e sponsorizzata proprio dalla FSF. E’ rilasciata senza alcun firmware o componente proprietario, che viene esplicitamente rimosso dal kernel e dai moduli di Ubuntu. L’obiettivo del team di sviluppo è quello di creare una distribuzione che sia totalmente free, senza la necessità di alcun componente proprietario.

La versione 2.3 è rilasciata con GNOME 2, con un desktop che ricorda molto quello di Ubuntu 10.04. Sono comunque compatibili KDE, Xfce e molti altri DE minori. Include, tra gli altri software, anche Emacs, un editor estensibile, ed utile strumento per la programmazione, che è stato scritto da Richard Stallman, fondatore proprio della FSF. Emacs rappresenta probabilmente uno degli esempi più grandi di software libero.

gNewSense

Come spesso accade, applicare i concetti del free software comporta la mancanza di alcune caratteristiche (proprietarie) alle quali molti utenti sono abituati. E probabilmente la semplicità di gNewSense, se messa a confronto con quanto fornito con le distribuzioni analizzate finora, può tradursi in un sistema privo di caratteristiche distintive, se non quella di essere totalmente gratuito ed indipendente. Una bella cosa, certo; ma che potrebbe restringere il parco utenti.

Parabola GNU/Linux

Parabola GNU/Linux è una variante “free” non ufficiale di Arch Linux. Come per gNewSense, essa ha lo scopo di fornire una serie di strumenti indipendenti da qualsiasi licenza proprietaria, ma comunque in grado di soddisfare le esigenze della maggior parte degli utenti desktop e server.

Si tratta di una distribuzione meno immediata da utilizzare rispetto alle precedenti. L’installer grafico non è presente, sebbene può essere installata mediante una procedura guidata via console. In generale, per quel che riguarda la configurazione, è bene attenersi a quanto riassunto sul sito ufficiale del progetto.

Parabola

Parabola supporta diversi desktop environment, la cui gestione e configurazione, non essendo automatizzata come nella distribuzioni più diffuse, risulta in genere meno immediata. Ad ogni modo, è possibile utilizzare, oltre a GNOME, KDE ed Xfce, anche Fluxbox, LXDE ed altri DE alternativi. Le applicazioni disponibili riguardano per lo più gli ambiti della programmazione, l’amministrazione di sistema e, in genere, l’utilizzo lato server.

Ututo

L’ultima delle nove distribuzioni free è Ututo, distribuzione basata su Gentoo e sviluppata e mantenuta dall’Universidad de Salta in Argentina. Si tratta di un sistema orientato all’utilizzo desktop, che fornisce generalmente buone prestazioni per ambiti quali l’ufficio, lo sviluppo o, semplicemente, l’utilizzo casalingo per i task più comuni.

Ututo XS 2012 (ultima versione del sistema operativo) offre buone prestazioni dal punto di vista della prestanza grafica, ed è possibile abilitare gli effetti grafici di Compiz sul desktop di GNOME. Include, inoltre, molte applicazione didatticamente interessanti, nonchè una vasta gamma di applicazioni per l’ambito video, audio e grafico.

Sempre la versione XS 2012 è stata messa alla prova su diversi dispositivi dallo stesso team di sviluppo, che ha dichiarato che Ututo funziona ed ha le risorse necessarie anche per ambienti netbook e tablet. A tal proposito sono presenti diverse facility per l’utilizzo di schermi tattili, come una tastiera software utilizzabile su richiesta nonchè moduli appositamente inclusi nel kernel.

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