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La nuova Linux Mandrake 8.2

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Tempo fa vi abbiamo parlato di Redmond Linux (ora Lycoris) una distribuzione interamente dedicata a chi con Linux vuole continuare a fare le stesse cose che faceva con Windows, in un ambiente il più possibile simile a quello fornito dai sistemi operativi Microsoft. Obiettivo questo simile a quello di un'altra distribuzione, tra le più amate e apprezzate dagli utenti Linux: Linux Mandrake.

E lo scorso 18 marzo Mandrakesoft ha rilasciato la nuova versione del suo sistema operativo, la 8.2. L'obiettivo di Mandrake è quello di fornire ai suoi utenti un sistema operativo facile ed intuitivo, a prova di neofita, dando nello stesso tempo risalto alla potenza e versatilità di GNU/Linux. E gli utenti di questo sistema operativo hanno premiato Mandrake che è diventato nel corso degli anni una delle distribuzioni più utilizzate.

Al contrario di Redmond Linux, Mandrake 8.2 si distingue per la quantità di software installabile (oltre 3100 pacchetti precompilati distribuiti su tre CD) tutti (o quasi, Mozilla e Galeon ad esempio fanno eccezione) aggiornati all'ultima versione disponibile. La versione da noi provata è quella liberamente scaricabile dal sito di Mandrake o da uno dei suoi mirror.

Uno dei grandi pregi di Mandrake è sempre stato quello di venire incontro alle esigenze dell'utente, e la 8.2 non è da meno. Trattandosi di una minor release i cambiamenti non sono stati sconvolgenti, non sono presenti nè KDE 3 nè GNOME 2, non ancora rilasciati uffialmente. È possibile invece benificiare della presenza di XFree86 4.2.0 e del kernel 2.4.18 (patchato da Mandrake). Altri illustri esclusi sono stati Netscape, per la prima volta non presente e sostituito totalmente da Mozilla (versione 0.9.8) e Abiword, il wordprocessor di GNOME.

Al primo login verrà lanciato il Mandrake First Time Wizard, un'utility per la configurazione delle impostazioni dell'utente (utile strumento per inserire una volta per tutte dati come nome, cognome, email, server SMTP e POP utilizzati, proxy, ambiente grafico scelto, ecc.), per poter utilizzare fin da subito programmi come client di posta, browser, newsreader, ecc.

Grandi miglioramenti sono stati fatti anche sul lato dell'usabilità: i menu rispetto alla precedente versione sono stati riorganizzati per un più agevole uso, il "Centro di Controllo di Mandrake" (drakconf) ora è più modulare, intuitivo e accattivante rispetto alla vecchia versione. Da qui tutte le sfaccettature della configurazione del sistema sono a portata di mano, tutto è impostabile a colpi di click.

Tra le novità abbiamo anche un'utility per la configurazione automatica della condivisione Internet (masquerading) per la LAN, e la possibilità di accedere (graficamente) al PC da remoto (tramite l'uso di VNC sia nella versione client che in quella server). È anche presente un'interfaccia a urpm, l'utility per l'installazione agevole dei pacchetti .rpm, che consente anche un facile aggiornamento online. Tra le novità è da segnalare anche la presenza di un'interfaccia grafica per la configurazione del firewall (tinyfirewall), anche se potrebbe essere sicuramente perfettibile.

Per quel che riguarda la scelta dei programmi, è stata ottima l'idea di inserire OpenOffice nella lista dei pacchetti da installare (soprattutto alla luce del fatto che StarOffice 6.0 non sarà gratuito), e personalmente concordo anche sulla scelta di non inserire le ultime versioni di KDE e GNOME all'interno di questa distribuzione. Certo, i vantaggi sarebbero stati notevoli (primo tra tutti una maggiore leggerezza e velocità), ma è anche vero che spesso le prime major release spesso si tirano dietro anche qualche problema di stabilità (accadde qualcosa di analogo con GNOME 1.0). Meglio aspettare un pò e godersi questa versione di Mandrake fin da subito. Non ha molto senso invece l'esclusione di Abiword, il wordprocessor di GNOME.

Come al solito Mandrake ha prestato grandissima attenzione al riconoscimento dell'hardware: tutto è stato trovato e configurato perfettamente con pochi click: scanner, CDRW, stampante e DVD erano fin da subito pronti per essere usati.

Fa piacere anche notare che Mandrake è subito corsa ai ripari per rilasciare la sua 8.2 libera dagli ultimi bug che hanno colpito il mondo GNU/Linux, in particolar modo quelli delle zlib, openssh e php4.

L'installazione, totalmente grafica, non si discosta molto da quella delle precedenti release, e si articola in 20 passaggi. Ovviamente i CD sono bootable, per cui il metodo più semplice per avviare l'installazione è quello di impostare il boot da CDROM e inserire il primo CD. Altra strada percorribile rimane sempre quella del boot da floppy (utilizzando rawrite o dd per la creazione del floppy di avvio) o da DOS. È anche possibile procedere con l'installazione utilizzando delle immagini su hard disk, senza cioè masterizzare appositamente i CD.

Analizziamo, in modo schematico, i passi necessari per l'installazione di questa distribuzione:

1) Scegli la lingua. Sono a disposizione praticamente tutte le lingue in uso, probabilmente per chi legge la scelta ideale è quella dell'italiano. Un particolare degno di nota è quello riguardante la traduzione, praticamente impeccabile. A fine installazione, tutta la distribuzione "parla" italiano (pagine di man, localizzazione delle applicazioni, ecc.). Per proseguire con l'installazione sarà prima necessario accettare le condizioni di licenza.

2) Classe di installazione. È qui che sceglieremo che procedimento usare per l'installazione della distribuzione: potremo optare tra quella "Raccomandata", che consentirà a Mandrake di fare alcune scelte al posto nostro (come il tipo di mouse, tastiera, ecc.) o quella "Esperto" che ci darà libera scelta per quel che riguarda la personalizzazione e configurazione. Personalmente consiglio la modalità "Esperto" a chiunque abbia almeno un minimo di esperienza con l'installazione di un sistema operativo (sia esso Windows o Linux). È qui che è possibile indirizzare l'installazione verso l'aggiornamento di una versione precedente di Mandrake.

3) Ricerca del disco fisso. Ora la procedura di installazione provvederà a riconoscere il nostro disco fisso. Qualora fosse presente un controller SCSI Mandrake configurerà anche quello.

4) Configura mouse. Qui ci verrà chiesto il tipo di mouse presente. Una volta selezionato sarà possibile testare la corretta configurazione grazie alla apposita interfaccia.

5) Scegli la tastiera. Come potete facilmente intuire è qui che sceglieremo il nostro tipo di tastiera.

6) Sicurezza. Da qui potremo scegliere tra quattro livelli di sicurezza differenti: Normale, Alto, Più Alto e Paranoico. Per un'utenza normale consiglio "Normale", rimandando a una successiva (e minuziosa) scelta dei daemon avviati in fase di boot e alla configurazione di un firewall.

7) Configura il filesystem. Questa è una delle fasi più delicate di tutta l'installazione. Verrà lanciato DiskDrake, l'utility per il (ri)partizionamento dell'hard disk. Ed è qui che si nota una delle maggiori novità della version 8.2 di Mandrake: la presenza, tra le opzioni disponibili quella del filesystem crittato (abilitando l'apposita voce tra le opzioni della partizione). Questa maggiore sicurezza dei dati si paga ovviamente con una maggiore lentezza e la necessità di dover scrivere la relativa pass phrase (una password di almeno 20 caratteri) ad ogni boot. Grazie a DiskDrake è anche possibile ridurre la dimensione delle partizioni di tipo FAT per far posto a quelle di Linux.

8) Formatta partizioni. Scelta la configurazione per il nostro disco verranno formattate le partizioni.

9) Pacchetti da installare. Dopo averci chiesto di quali CD disponiamo, si procederà con la scelta dei pacchetti. È possibile selezionare i programmi da installare tramite 19 gruppi ed eventualmente, se ne avete la pazienza, raffinare la scelta usando l'opzione "Selezione individuale dei pacchetti". Una delle cose che troverei molto comodo in questi casi è la possibilità di ordinare i pacchetti per dimensione, in modo da regolarsi di conseguenza, ma probabilmente quelli di Mandrake non ci hanno ancora pensato. Clicchiamo su "Installa" per avviare l'installazione vera e propria.

10) Installa sistema. In questa fase avverrà l'installazione dei pacchetti scelti. Per un'installazione quasi totale, Mandrake ha impiegato circa un'ora, mentre un'installazione minimale di 600 MB si è conclusa in un quarto d'ora circa.

11) Scegli password per root. Qui dovremo inserire la password scelta per l'utente root, l'amministratore di sistema. In caso di autenticazione tramite NIS o LDAP, è possibile scegliere la voce relativa da un menu a tendina.

12) Aggiungi un utente. Ora sarà possibile creare degli utenti. È bene ricordare l'importanza dell'utilizzare l'account di root solo occasionalmente per le operazioni di manutenzione e amministrazione. Per un uso "comune" del sistema operativo è molto più sicuro utilizzare un proprio e personale account. Da qui sarà possibile anche impostare un utente predefinito che farà un "autologin" nell'ambiente grafico scelto. Nel caso di sistemi multiutente sconsiglio questo tipo di configurazione in quanto non dà molte garanzie di sicurezza da locale (ognuno può utilizzare indisturbato l'account dell'utente predefinito).

13) Configura rete. Da qui potremo configurare la nostra connessione a Internet. Già in fase di installazione ad esempio è possibile impostare il nostro collegamento tramite ADSL o modem, oppure inserire il nostro PC nella LAN (con il riconoscimento automatico della scheda di rete) tutto con pochi click utilizzando un'interfaccia estremamente intuitiva.

14) Riepilogo. Da qui potremo rivedere alcuni punti della configurazione come la scelta del mouse, della tastiera o del fuso orario, oppure configurare una eventuale stampante. Di default Mandrake utilizza CUPS, l'ottimo e recente sistema di stampa per UNIX che garantisce prestazioni nettamente superiori rispetto al più classico LPR.

15) Configura servizi. Da qui è possibile scegliere i "demoni" da attivare o disattivare al boot. È tendenza di Mandrake abbondare con i "servizi" (termine probabilmente più familiare a chi ha esperienza con sistemi operativi Microsoft), quindi è consigliabile dare almeno uno sguardo a quello che verrà caricato.

16) Installa bootloader. In questa fase verrà configurato e installato il bootloader. Di default viene scelto LILO nella sua versione "grafica", ma è possibile scegliere anche la versione testuale oppure il più recente GRUB. Da qui è possibile anche impostare il sistema operativo da caricare di default all'avvio. Abbiamo effettuato alcune prove e tutti i sistemi operativi preesistenti sono stati riconosciuti correttamente con il relativo inserimento delle configurazioni all'interno del bootloader. Da qui è anche possibile configurare il supporto al framebuffer, la console grafica (scegliendo "Avanzato", e la voce relativa alla risoluzione da noi scelta dal menu "Modo video").

17) Crea disco di boot. Ora ci verrà chiesto se creare un floppy di boot qualora qualcosa vada storto e fossimo impossibilitati ad avviare il sistema operativo dal disco fisso. Consiglio vivamente di crearlo perché potrebbe sempre tornare utile.

18) Configura X. Da qui è possibile scegliere il server X da utilizzare. Io consiglio di scegliere XFree86 4.2.0 (invece della più collaudata ma anche più vecchia 3.3.6), l'ultima versione di X disponibile, in quanto supporta un maggior numero di schede con prestazioni nettamente superiori. Una volta installati i pacchetti necessari ci verrà chiesto il tipo di monitor da noi utilizzato (se non dovessimo trovare il nostro modello tra la lista di quelli supportati è sempre possibile scegliere uno di quelli generici che più rispetta le nostre caratteristiche). A questo proposito consiglierei, come al solito, una certa prudenza nella scelta delle caratteristiche poiché impostazioni sbagliate potrebbero danneggiare il nostro monitor (in caso di indecisione è conveniente preferire configurazioni con frequenze inferiori). Ora dovremo scegliere la risoluzione video preferita ed eventualmente provarla (consigliato). Fatto questo ci verrà chiesto se avviare o meno il server X al boot (per il login grafico).

19) Installa aggiornamenti di sistema. È una delle novità presenti in quest'ultima release. Da qui è possibile controllare su Internet la presenza di aggiornamenti. Se si dispone di una connessione veloce consiglio di rispondere sì alla domanda relativa a questo punto.

20) Termina l'installazione. Si è finalmente conclusa l'installazione. Cliccando su OK è possibile riavviare il sistema e iniziare a usare già da subito questo nuovo sistema operativo.

Sinceramente sono rimasto colpito positivamente da questa versione di Mandrake. La 8.2 corregge molti dei problemi emersi nelle precedenti release, risultando nettamente più stabile e affidabile. Particolare cura è stata messa nella realizzazione di un ambiente sempre più confortevole, intuitivo e professionale.

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