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Gentoo: la distribuzione da sviluppatore

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Tempo addietro abbiamo parlato di Sorcerer, una distribuzione nata da un gruppo di volontari con la passione per l'ottimizzazione. E in effetti ciò che distingue principalmente questa distribuzione dalle altre è il modo di gestire l'installazione dei programmi, che vengono scaricati come codice sorgente e compilati "al volo" sul proprio PC. Tutto questo consente di dare un'ottimizzazione molto spinta, poiché tutto viene creato appositamente per il proprio processore. Il primo Aprile ha visto la luce la prima release di un'altra distribuzione che ha come punto di forza quello di dare in mano all'utente un prodotto estremamente ottimizzato per la propria CPU. Si tratta di Gentoo (http://www.gentoo.org) una distribuzione decisamente dedicata agli utenti esperti.

Non esiste infatti un processo di installazione semplice come quello di Mandrake o di SuSE. Ma neanche come quello di Debian, ritenuto da molti ostico. Tutta la fase di installazione va fatta manualmente, passo dopo passo. Per dare un'idea, con Mandrake siamo abituati a creare una partizione con Diskdrake direttamente in fase di installazione, con Gentoo dovremo ricorrere a fdisk e successivamente a mke2fs per poter proseguire con l'installazione. Oppure per poter accedere alla rete sarà necessario inserire ad esempio il modulo del kernel corrispondente alla scheda ethernet e poi usare ifconfig e route per l'assegnazione dell'IP e le impostazioni di routing.

Tutto fatto sempre rigorosamente da linea di comando. Un processo di installazione così richiede non poche conoscenze tecniche e di certo non può essere chiamato user friendly. Per questo sconsiglio caldamente l'installazione di questa distribuzione a chi non abbia già almeno un minimo di esperienza con Linux. In più i tempi di installazione si dilatano esponenzialmente: non si tratta più di dover aspettare un'oretta come solitamente avviene con le classiche distribuzioni commerciali, ma di giorni (3 nel mio caso), passati a scaricare e compilare i sorgenti dei programmi che verranno installati. Installazione che viene portata a termine senza l'aiuto di strumenti per la configurazione del sistema o la personalizzazione della propria Linux Box.

Tutto viene ricompilato, a partire proprio dal compilatore gcc e dalle glibc. Dietro Gentoo vi è "Portage", un sistema di gestione dei pacchetti scritto in Python, molto simile a quello dei ports di BSD. Questo significa che Portage risolverà automaticamente le dipendenze, scaricherà i pacchetti prendendo sempre quelli più aggiornati, e compilerà utilizzando le opzioni di gcc che permettono di ottimizzare tutto per la nostra CPU. È una distribuzione indirizzata principalmente agli sviluppatori e ai fanatici della velocità.

Anche se il sistema di gestione dei pacchetti è molto potente, non è molto semplice da gestire e ha comunque dei limiti: primo tra tutti la banda necessaria a scaricare tutti i pacchetti richiesti, non ancora alla portata di chiunque, almeno in Italia. Un sistema di gestione del genere consente però un sensibile aumento della velocità di esecuzione (una media del 20% in più) e un'ottimizzazione anche sulla scelta dei pacchetti (viene installato solo ciò che è necessario). In più permette un semplice (ma di certo non veloce) aggiornamento di tutto con pochi comandi.

Una delle differenze tra Gentoo e Sorcerer è ad esempio il numero dei pacchetti disponibili. Gentoo può contare infatti sulla presenza di oltre 1400 pacchetti, contro i 700 dell'altro. Può essere dovuto alla maggiore maturità del progetto, ma è senza dubbio un punto fondamentale (per fare un raffronto, una normale distribuzione contiene circa 2300 pacchetti). Una delle cose sulle quali c'è ancora da lavorare sono proprio i pacchetti. Non sono stati rari i problemi riscontrati in alcuni .ebuild, forse bisognerebbe riporre più cura e testare più a fondo un pacchetto prima di rilasciarlo. Anche se tutto questo può essere in realtà conseguenza di un'altro aspetto: Gentoo è aggiornatissimo, forse anche troppo. Tutto è scaricato all'ultimissima versione, talvolta anche di sviluppo (ad esempio sono già presenti KDE 3.0 e XFree86 4.2.0).

Il kernel incluso al momento delle nostre prove (basate sulla versione 1.1a) ad esempio è un 2.4.19pre2, forse sarebbe stato il caso di aspettare ancora un pò... Non che il software nuovo debba essere necessariamente "buggato", ma personalmente preferisco investire sempre sulla stabilità e affidabilità, anche se questo può significare una distribuzione non aggiornatissima. Ma in fondo Gentoo è dedicata proprio agli sviluppatori. Personalmente consiglio a chiunque abbia un pò di pratica con Linux almeno di provarla, anche perché consente di studiare e conoscere a fondo questo sistema operativo. Il CD di installazione inoltre, può essere usato anche come disco di ripristino. Contiene già una mini-distribuzione, che può esserci senz'altro utile per riprendere il controllo del sistema qualora qualcosa vada storto.

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