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Fluxbox: un Windows manager leggero

Gestore di finestre per Linux minimale e leggero, ottimo per sistemi che non vogliono rinunciare ad una interfaccia grafica
Gestore di finestre per Linux minimale e leggero, ottimo per sistemi che non vogliono rinunciare ad una interfaccia grafica
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Spesso quando si fa riferimento all'ambiente a finestra di GNU/Linux si intende esclusivamente Gnome o Kde. Questo è falso perché non si prendono in considerazione tutti i Windows Manager che hanno un grandissimo seguito nella comunità del software libero. L'utilità di non avere Gnome o Kde può scaturire da diversi motivi: c'è a chi semplicemente per un motivo o l'altro non piacciono, chi preferisce qualcosa di più leggero, oppure perché magari è nostalgico o abituato bene con altri sistemi.

In effetti il problema maggiore di tutti gli ambienti grafici è la (relativa) richiesta di risorse, in particolar modo Ram. Ci sono utenti che non possono dedicare tanta memoria perché non presente sul proprio hardware e chi invece, per principio, preferisce di ottimizzare le proprie risorse. E in questo senso sono diversi i Windows Manager che hanno come obbiettivo quello di offrire agli utenti un ambiente il più usabile possibile, ma al tempo stesso leggero, senza dover rinunciare ad alcune comodità. Quello di cui vorremmo parlarvi in questo articolo è Fluxbox.

Fluxbox è un progetto derivato da Blackbox, altro gestore di finestre minimale, al quale aggiunge alcune funzionalità estremamente interessanti. È veramente leggerissimo, è in grado di girare praticamente ovunque. Non ci sono, come per gli ambienti grafici, pulsanti da cliccare per visualizzare i menù delle applicazioni e degli strumenti disponibili. Basterà cliccare con il tasto destro del mouse in un qualsiasi punto dello schermo per avere la possibilità di sfogliare le applicazioni inserite in elenco (totalmente personalizzabile) e per avviarne una.

Tutto questo senza sottovalutare il lato puramente estetico: per quanto l'obbiettivo sia stato quello di eliminare ogni inutile orpello devo riconoscere come la grafica di Fluxbox sia al tempo stesso usabile e gradevole da usare. In basso al centro (ma è possibile spostarla) troviamo una barra: questa, molto simile per funzionalità a quella posta solitamente in basso negli ambienti grafici, contiene l'elenco delle applicazioni lanciate (che è possibile mettere in primo piano cliccando sulla voce corrispondente), ora e data corrente e il nome del desktop virtuale utilizzato (che è possibile cambiare "sfogliandoli" direttamente da lì). Fluxbox consente di cambiare facilmente il proprio aspetto impostando ad esempio un nuovo tema o scegliendo uno sfondo per il desktop.

Riguardo le possibilità offerte all'utente spiccano senza dubbio la possibilità di usare i tab per organizzare la disposizione delle proprie applicazioni. Questo avviene esattamente come con Mozilla Firefox, dove è possibile tenere sott'occhio tutte le pagine aperte in un'unica finestra. In modo analogo è possibile incollare tra di loro ad esempio dei terminali in modo da non averli sparpagliati per lo schermo. Un'altra novità estremamente interessante è lo "slit": è l'analogo del "dock" di Window Maker, cioè un posto dove possono risiedere piccole applicazioni appositamente studiate. Queste, chiamate DockApps, sono compatibili con quelle di Window Maker e svolgono la funzione di applet.

Per chiunque volesse saperne di più o guardare degli screenshot di questo validissimo Windows Manager può andare sul sito del progetto.

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