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Fedora 17: cosa c'è di nuovo

Dal nuovo Application Menu, alle novità dei software al nuovo Kernel. Vediamo cosa c'è di nuovo in Fedora 17.
Dal nuovo Application Menu, alle novità dei software al nuovo Kernel. Vediamo cosa c'è di nuovo in Fedora 17.
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Il prossimo 22 maggio, a circa un mese dalla presentazione del diretto concorrente Ubuntu 12.04, verrà rilasciato Fedora 17, che è già disponibile in versione beta sul sito ufficiale del progetto. In questo articolo analizzeremo alcuni dei più interessanti aspetti di questa nuova distribuzione, che ancora oggi è tra le più diffuse ed apprezzate del panorama Linux.

Il nome in codice di questa nuova distribuzione è Beefy Miracle, e secondo molti utenti si nota in effetti un piccolo "miracolo" in termini di stabilità del sistema, che risulta più affidabile oltre che ricco di numerose novità.

Figura 1: Il banner di Fedora 17 "Beefy Miracle"
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Figura 1: Il banner di Fedora 17

Desktop e Applicazioni

La nuova distribuzione si avvale delle potenzialità indiscusse di GNOME 3.4, che introduce una serie di nuovi miglioramenti dal punto di vista dell'esperienza utente. Uno di questi è un nuovo ed elegante Application Menu, simile nello scopo a quello introdotto su Unity, ma al tempo stesso alquanto diverso nello stile. In totale, stando a quanto dichiarato nelle note di rilasciato di quest'ultima versione del desktop environment, sarebbero state introdotte circa 41.000 modifiche.

Figura 2: Il nuovo Application Menu su Fedora 17
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Figura 2: Il nuovo Application Menu su Fedora 17

Tralasciando le correzioni relative a bug precedenti, vale la pena citare la possibilità di scegliere wallpaper dinamici e di utilizzare Empathy per le videochiamate via Facebook e Windows Live Messenger (grazie al supporto del protocollo WLM). Inoltre, è stata "adottata" una nuova applicazione, GNOME-Boxes, che facilità la gestione, la creazione e l'accesso alle macchine virtuali, fornendo un'interfaccia semplice e comprensibile.

Rimanendo ancora nel settore delle applicazioni, anche GIMP viene aggiornato, passando alla versione 2.8, che finalmente consente agli utenti di utilizzare un'interfaccia a singola finestra, dopo anni di dibattiti della comunità che ne cura e ne ha curato l'implementazione.

Figura 3: GNOME Boxes e GIMP 2.8 su Fedora 17
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Figura 3: GNOME Boxes e GIMP 2.8 su Fedora 17

Strumenti per lo sviluppo

Come sempre è stato fatto nei precedenti rilasci, Fedora si contraddistingue per la grande attenzione che pone sull'ambito dello sviluppo software, come si evince da quanto indicato nell'annuncio di rilascio della versione Beta. È inclusa in Fedora 17, infatti, la pre-release di Eclipse Juno, una delle più celebri IDE attualmente utilizzata in questo settore, e che dovrebbe essere rilasciata in versione definitiva a Giugno 2012. Saranno utilizzati di default Java 7 ed OpenJDK7 come ambiente di runtime e toolkit per lo sviluppo delle relative applicazioni. Infine, è prevista l'adozione di PHP 5.4, Ruby 1.9.3, Erlang R15 e di una serie di librerie prima non presenti, relative alla programmazione in linguaggio D.

Figura 3: Il banner di Fedora 17 "Beefy Miracle"
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Figura 1: Il banner di Fedora 17

Kernel

Fedora "Beefy Miracle" è basato sulla versione 3.3 del kernel Linux (e vale la pena ricordare che Ubuntu 12.04 si è basato sulla 3.2). Quest'ultima release include un miglioramento delle estensioni per il supporto ai file system Btrfs ed EXT4, che sono le basi su cui si fonda questa distribuzione, ma anche una serie di migliorie relative a dispositivi oramai essenziali, come il supporto al chipset Broadcom wireless.

Altre novità

Circa un anno fa, con Fedora 15, fu introdotto un nuovo modello di firewall dinamico (tecnicamente denominato firewalld), che rappresentava una soluzione assolutamente innovativa per gli amministratori di rete. Con la nuova distribuzione, questo modello passa dalla prima fase di "prova", necessariamente richiesta all'inizio del progetto, ad una fase di maturazione e maggiore stabilità, che sarà completata con l'affermazione definitiva in Fedora 18, già preannunciata.

Un'altra interessante caratteristica di Fedora Beefy Miracle è la possibilità di essere sfruttato come base per un sistema multi-seat, in grado, cioè, di essere utilizzato contemporaneamente da più utenti su più postazioni, ma con un solo host fisico. Uno degli ambiti applicativi più comuni di questi sistema è, in generale, la formazione. Di questo aspetto ha parlato nel suo blog Lennart Poettering, spiegando che si tratta di una serie di modifiche apportate a systemd (il processo di avvio su cui si basano diverse distribuzioni Linux) per consentire questo tipo di utilizzo. Esistono, per questo genere di applicazioni, diversi dispositivi hardware (hub) in grado di connettere diversi mouse, tastiere o altri dispositivi di I/O ad un unico host principale.

Le altre spin

Ovviamente GNOME non è l'unico desktop environment disponibile. Continuano ancora ad essere supportate diverse Spin ufficiali, adatte agli usi più disparati, e che possono essere sia mirate per certi ambiti, che semplicemente proposte come soluzioni alternative al classico GNOME di cui abbiamo parlato. A tal proposito, vale la pena citare la possibilità di scegliere, tra gli altri desktop environment di minore rilevanza, anche KDE 4.8, che offre un ambiente più d'effetto per chi non si accontenta delle già abbondanti possibilità offerte dal sistema base. Inoltre, sulla scia di quanto fatto dal team di sviluppo di Ubuntu relativamente al settore mobile, è bene considerare l'introduzione (che non è, peraltro, esclusiva della spin basata su KDE) del supporto nativo al multitouch, che comprende un kernel "ad hoc" ed un server X in grado di gestire gli eventi relativi.

Figura 4: Anteprima della spin Fedora 17 con KDE 4.8
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Figura 4: Anteprima della spin Fedora 17 con KDE 4.8

Conclusioni

In attesa dell'uscita, prevista tra circa una settimana, della distribuzione completa, non ci resta che apprezzare i soliti sforzi del team di sviluppo di Fedora, e di sottolineare (cosa non fatta fino a questo punto) quanto si sia perfezionata l'integrazione di tutte le componenti del sistema, meglio amalgamate e meno macchinose (almeno in linea di principio), dando un'impressione generale di un sistema operativo dotato di maggiore stabilità e sicurezza.

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