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Fare il progettista di siti web

Un lavoro ricco di risvolti, ma non ben definito
Un lavoro ricco di risvolti, ma non ben definito
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Un lavoro ricco di risvolti che può riempire totalmente la vita di una persona, ma anche portare all’esaurimento nervoso se non si possiede un buon equilibrio interiore. Il lavoro del progettista puro in Italia non esiste. Sono pochi i siti da giustificare una ripartizione dei ruoli così sistematica. Il progettista del sito occupa spesso vari altri ruoli ed il fatto che la sua giornata duri dodici ore non è fatto eccezionale, ma spesso la norma. Iniziamo?

Cosa significa progettare un sito web?

Il progettista del sito è colui che ricevendo le richieste da parte del committente produce le specifiche, prima generali poi dettagliate, necessarie agli sviluppatori, ai grafici, ai SEO ed agli editori dei contenuti per realizzare il sito stesso. Spesso nel team di sviluppo ha lui stesso un ruolo operativo. Preparato il progetto, si occupa della grafica o dei contenuti o di parte dello sviluppo. Frequentemente è proprio il ruolo dello sviluppatore quello che il progettista assume nel suo tempo libero dalla progettazione.

A stretto contatto col progettista lavorano il SEO, nelle aziende dove ne esiste uno, ed il grafico. Questi tre ruoli, infatti, sono intimamente legati nella fase di progettazione. Raramente il progettista di un sito complesso lo idea da solo in ogni suo aspetto.
Nelle aziende impegnate con siti di media o piccola complessità, il progettista occupa spesso il ruolo di project manager, interfacciandosi col committente, rappresentando l’azienda nelle riunioni, gestendo le risorse del team e rispondendo delle scadenze.

Altro suo compito (ingrato, secondo alcuni) è supportare il commerciale nelle fasi di pre-sales per la realizzazione delle offerte.

Quali conoscenze occorre avere?

Un progettista senior deve:

  • conoscere almeno le teorie base del networking e della comunicazione IP;
  • avere nozioni di design (e molto di più, se è lui a sviluppare le animazioni o la grafica);
  • conoscere le principali piattaforme di sviluppo ed i componenti di sistema (database, web server);
  • avere nozioni dei linguaggi di scripting più importanti (e bene, se si farà parte anche lui dello sviluppo);
  • possedere le nozioni principali legate al posizionamento sui motori di ricerca;
  • avere buone capacità di relazione con le persone, per gestire il cliente da un lato ed il team dall’altro;
  • saper programmare e pianificare le attività.

Nel caso si occupi principalmente di siti di tipo emozionale, il suo bagaglio deve contemplare principi di Comunicazione ed Immagine, disegno ed animazione, Marketing.

Il progettista di siti può avere un bagaglio più sbilanciato verso uno dei punti citati, in funzione del suo orientamento professionale collegato. Come scrivevo prima, quasi sempre occupa anche altri ruoli nei team di sviluppo, soprattutto per i piccoli siti.

Iter scolastico

Due le strade percorribili: una porta al progettista di siti basati sull’animazione e sull’impatto emozionale, la seconda porta alla figura più legata agli ambienti di sviluppo di siti funzionali come gli ecommerce, portali e market-place.

Primo percorso. Dopo le medie inferiori, un istituto tecnico legato al design o un liceo artistico, seguiti da una facoltà universitaria attinente o da una scuola para-universitaria legata alla progettazione di siti o all’animazione.

Secondo percorso. Un diploma in un istituto con forte componente di informatica seguito da una facoltà universitaria ancora con informatica come tema centrale.

In entrambi i casi il piano di studi universitario dovrebbe prevedere esami attinenti al marketing ed alla comunicazione.Un master di specializzazione attinente al web ed al project management completa entrambi i percorsi.

Percorsi formativi alternativi

Come per molti altri lavori, si può arrivare alla professione per vie diverse. Il progettista di siti potrebbe essere arrivato a questa mansione dallo sviluppo di applicativi web o dalla grafica.

In qualche caso si è arrivati al web dallo sviluppo di programmi client/server su rete locale. Questo percorso non è più usuale non perché impossibile, ma perché sempre più spesso i programmatori partono già con linguaggi web-oriented. Il confine tra programmi per reti locali e applicazioni per il web è sempre più indistinto.

Esistono, inoltre, molti corsi per chi, avendo seguito altri iter, magari di tipo umanistico, decide all’ultimo momento per una conversione. Molte scuole propongono corsi serali o a distanza che consentono a chi lavora di specializzarsi su una specifica funzione.

La parte di progettazione può sicuramente essere il tema di un corso online, di un FAD (Formazione a Distanza). Le alternative al percorso accademico, insomma, sono diverse e le possibilità aperte a tutti.

Le prime esperienze

Le prime esperienze del progettista web sono solitamente come componente junior di un team di sviluppo, normalmente come grafico o come sviluppatore (dipende dal suo percorso precedente). Alcune aziende affiancano direttamente il futuro progettista a progettisti senior. Questa possibilità è normalmente offerta a chi ha titoli di studio orientati decisamente alla progettazione ed ha seguito un master sul project management.

Un'altra possibilità è l’inserimento nel team di sviluppo come progettista di piccole parti del sito, funzioni secondarie o sezioni accessorie. Sicuramente reca vantaggio il poter dimostrare di aver realizzato uno o più siti ed il proprio, se esiste, sarà il primo ad essere esaminato. Se un progettista non ha un proprio sito, l’azienda che ne valuta l’inserimento potrebbe chiedersi come mai…

Di grande ausilio in questa prima fase sono i forum italiani ed internazionali che consentono veloci scambi di conoscenza ed esperienza.

Progettista senior

Si arriva al titolo di progettista senior di solito dopo un paio d’anni di gavetta e la partecipazione alla realizzazione di almeno due o tre siti di medio/grande complessità. E’ importante capire che l’aver realizzato dieci piccoli siti non è come aver fatto parte del team di due grandi progetti.

In quali aziende lavora il progettista di siti

Il progettista web trova il suo tipico posto di lavoro nell’azienda di medio/grandi dimensioni specializzata nella realizzazione di siti. Importanti gruppi internazionali dell’editoria (tipicamente hanno molti siti) possono assumere un progettista web nell’ambito delle loro strutture IT interne. La Pubblica Amministrazione è un’altra possibilità d’impiego.

Il progettista web può anche prendere in considerazione il lavoro come freelance. E’ meno facile di quello che sembra, però. La concorrenza è agguerrita e normalmente vive bene solo chi ha un nome affermato o un ampio network di conoscenze personali.

Crescita ed evoluzione professionale

Diventando grande, il progettista di siti web che farà? Alcuni restano progettisti estraniandosi sempre di più dal lavoro di sviluppo e diventando poco alla volta dei Project Manager, più orientati, a questo punto, alla gestione del cliente e delle risorse, alla pianificazione ed al rispetto dei vincoli contrattuali. Per altri la strada porta al pre-sales ed a volte addirittura al commerciale. Si sviluppa sempre meno e sempre più si aiuta a vendere, lasciando ai nuovi e giovani progettisti l’incarico di condurre i nuovi team.

I progettisti che acquisiscono un buon network di conoscenze personali lasciano l’azienda per intraprendere un attività imprenditoriale. Questo a volte capita anche in virtù di spin-off di dipartimenti o per operazioni di creazione di strutture esterne cui affidare in outsourcing i progetti.

Conclusione

Fare il progettista web significa decidere di non smettere mai di studiare. E’ importante rendersi conto di ciò. La moderna tecnologia c’impone continui aggiornamenti, sostituzioni di prodotti e metodi, necessità di riconversione personale.

A chi decide di intraprendere questo mestiere, quindi, più che augurare buon lavoro, mi sento di augurare buono studio!

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