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Due minidistribuzioni Linux

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Vi abbiamo già parlato tempo fa di una delle più usate e riuscite minidistribuzioni GNU/Linux presenti nel panorama del Free Software: Mulinux, una distribuzione totalmente italiana creata da Michele Andreoli. Per chi non lo sapesse una minidistribuzione è una distribuzione Linux "portatile", tipicamente su floppy, il cui uso più classico è su PC senza harddisk, o su hardware datato che può essere riutilizzato grazie a Linux, che non necessita quindi di installazione.

In questo articolo approfondiremo maggiormente il discorso andando ad analizzare due delle minidistribuzioni più utilizzate (oltre a muLinux), Coyote Linux e Tomsrtbt. Queste due distro, per quanto ogni minidistribuzione può assomigliare alle altre, sono in realtà rivolte a usi molto diversi tra loro: la prima si presenta come un'ottima scelta per continuare a usare anche vecchi pc come firewall o router, il secondo invece è fondamentalmente una minidistro destinata al recupero dei dati. Ovviamente ve ne sono ancora molte di distribuzioni, ma con questo articolo vi abbiamo voluto presentare quelle che sono più emblematiche e certamente più utili.

Coyote Linux

Perchè una minidistribuzione con le funzionalità tipiche di un router? Semplicemente perché uno dei modi migliori di rispolverare vecchi pc è proprio quelli di riutilizzarli come firewall o router.

La mancanza di un hard disk non si rivela quindi particolamente problematica se si riesce a far entrare tutto quello di cui si ha bisogno in un floppy. L'obiettivo di Coyote Linux è semplice: pensate di avere una connessione ADSL (ma lo stesso discorso vale per ogni altro tipo di connessione), e di voler condividere per maggiore comodità la connessione con tutti i PC della LAN. Una delle soluzioni può essere l'acquisto di un router ADSL, dal costo però maggiore rispetto a un modem normale, oppure utilizzare un computer apposito per fare "natting", magari utilizzando GNU/Linux.

È qui che entra in gioco questa minidistribuzione: consente infatti di avere un PC con funzionalità di natting (masquerading) utilizzando hardware vecchio e in disuso. E non a caso su questa distribuzione non saranno installati di default server di rete: è altamente sconsigliabile infatti avere dei servizi in ascolto sulla Rete su un firewall, che potrebbero compromettere, in caso di vulnerabilità, la sicurezza dell'intera LAN.

Nel caso di Coyote Linux è possibile impostare in ascolto telnet, ma ve lo sconsiglio caldamente per più di un motivo. Qualora decidiate di utilizzare la versione per Linux per la creazione del floppy potrete disporre anche di ssh, molto più sicuro di telnet. Tra le feature interessanti di questa distribuzione c'è senza dubbio il supporto a PPPoE (per la connessione ad Internet tramite ADSL), un server DHCP per la configurazione e l'assegnazione automatica degli IP all'interno della propria LAN, DNS Caching per velocizzare la connessione consentendo di risparmiare tempi di attesa per l'interrogazione a un DNS di un indirizzo magari già risolto in precedenza.

Il kernel montato, come praticamente per tutte le minidistribuzioni è della serie 2.2 (2.2.19). Il vostro firewall, che di default si occuperà solo di fare masquerading, sarà quindi gestito da ipchains. Consente di configurare la maggior parte delle cose disponibili tramite un menu testuale. Supporta inoltre un gran numero di schede di rete e risulta una scelta anche particolarmente stabile. Se volete provare questa minidistribuzione il sito di riferimento è: http://www.coyotelinux.com.

Tomsrtbt

Se per Coyote Linux l'obiettivo è quello di dare un sistema operativo completo per la condivisione della connessione a Internet, quello di Tomsrtbt (che sta per "TOM'S floppy which has a RooT filesystem and is also BooTable.") è di fornire all'utente un sistema per il ripristino e la manutenzione dei propri dati. Se siete stati mai colti da panico derivante l'impossibilità di accedere ai dati presenti su un hard disk danneggiato sapete l'importanza di poter disporre di un sistema totalmente indipendente da quello presente sul disco fisso, magari con delle utility di diagnostica e recovery che potrebbero fare al caso vostro. Per questo in Tomsrtbt vengono preferite le applicazioni per il recupero dei dati, nonostante si vada alla ricerca di un sistema il più completo possibile. Anche per questo il mantainer del progetto consiglia di utilizzare un CDROM se si dispone di un lettore bootable in modo da poter inserire tutti i programmi disponibili per questa distribuzione. Il sito di riferimento in questo caso è http://www.toms.net/rb/

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