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Applicazioni RDF

Una breve rassegna dei principali progetti che ruotano intorno al linguaggio RDF
Una breve rassegna dei principali progetti che ruotano intorno al linguaggio RDF
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RDF ha la fama di essere un linguaggio poco concludente. Se ne è parlato
tanto, se ne è parlato a sproposito (come per quasi tutte le novità
dell’informatica a ben vedere), ma a tre anni dalla sua uscita in pompa
magna tra le pagine del W3C, poco si vede di concreto.

Come sempre i pareri si dividono. Alcuni dicono che è solo questione di
tempo, altri che il linguaggio è troppo complicato, altri che dipende dal
fatto che non ci sono ancora aziende che ci investono abbastanza.

Nascondere la testa sotto la sabbia non è mai utile e per quanto io sia
nato, informaticamente parlando, con RDF, dirò che è vero: per ora
di progetti realmente inseriti in un mercato se ne vedono pochi. Però pochi
non vuol dire nessuno, non bisogna mai generalizzare. Uno che volesse usare RDF
da subito, anche domani, in modo concreto per il suo sito, qualche strada a disposizione
ce l’ha. Voglio perciò in queste pagine presentarvi alcuni risorse
che possono essere spese rapidamente e che con poca fatica possono accrescere
il valore del proprio lavoro. Preciso che tra le varie opportunità omettero
coscentemente RSS, in quanto i tutorial sull’argomento non scarseggiano
di certo in rete.

Inizio con un incoraggiamento. Se date un occhiata al sito di iSOCO
(http://www.isoco.com/en/)
noterete che c’è almeno una azienda che col web semantico fa business
ad alti livelli. Questa società ha sviluppato diverse applicazioni di
Knowledge Management basate su RDF e linguaggi fratelli (DAML, OWL). Nei miei
precedenti articoli avevo già presentato altre aziende. Tuttavia questa
è speciale, perchè è la prima che fa applicazioni che vende
realmente e lavora senza il concorso di università o centri di ricerca.
Detto questo passo subito al concreto.

Se avete spesso sentito parlare di Web Semantico ma non lo avete mai visto. Se
avete una pagina personale, un curriculum o qualche cosa che vi presenta e presenta
il vostro lavoro, trasferitela dal Web al Web Semantico, vi aiuterà a vedere
meglio che cosa sia.

Per fare questo dovete aderire ad una iniziativa chiamata FOAF (http://www.foaf-project.org/).
L'acronimo sta per Friend-of-a-friend. In pratica, questa iniziativa fornisce
un vocabolario RDF per descrivere una persona e le sue attività. Oltre
a questo potete inserire una lista di vostri contatti (friends): amici, collaboratori,
gente con cui avete lavorato ecc.

L’idea di fondo è quella che per cercare una persona o un collaboratore
si possa fare come nella vita di tutti i giorni, sentendo tra le conoscenze. So
che tizio ha collaborato con uno con cui ho collaborato, quindi potrei fidarmi.

Ovviamente il tutto si basa su un file di metadati RDF legato ad una pagina personale,
questo file oltre a specificare le caratteristiche della persona a cui appartiene
la pagina, permette di ricostruire un elenco di altre pagine e di relativi metadati,
l’elenco di amici appunto.

Esiste anche una applicazione Six Apart che estendendo una libreria Perl,
Ginger Alliance PerlRDF (http://www.gingerall.org/charlie/ga/xml/l_lib.xml?s=org),
permette di recuperare e processare direttamente file FOAF.

Visto che abbiamo citato una libreria continuiamo per questa strada.

Ormai sono disponbibili librerie RDF per tutti i gusti. Se lavorate con Java
la più famosa libreria RDF è di certo Jena (http://www.hpl.hp.com/semweb/tools.htm).
Jena è un supporto solido per un programmatore: la documentazione è
buona e la paternità, il Semantic Web Research Lab della HP, dà
garanzie di continuità.

Per Python esiste una buona libreria, RDFLib, sviluppata
da Daniel Krech. (http://rdflib.net/)

Chi lavora in ambienti Microsoft deve rifarsi a Drive (http://www.driverdf.org/),
un parser per C#. Si tratta di un parser molto ricco, che fornisce varie API
per la manipolazione direttamente in memoria di grafi RDF/XML. Il parser è
completamente compatibile con l’ambiente .NET, ma anche con la sua variante
open source, Mono.

Con PHP si può utilizzare RDF_PHP_API (http://www.wiwiss.fu-berlin.de/suhl/bizer/rdfapi/)
una serie di classi ben documentate e più che sufficenti per cavarsela
in tutte le situazini. Il pregio di queste API è la semplicità
(si sottintende che la completezza non è totale).

Ora che abbiamo visto che è possibile programmare con RDF dobbiamo chiederci
che tipo di applicazioni si possono proporre. Se si lavora nel Web oggi come oggi
non penso ci sia di più e di meglio di RSS o FOAF. Intendo dire che RDF
può tornare utile solo per scrivere metadati semplici legati a pagine singole.
Siamo ben lontani dalle architetture diffuse e altamente modulate nella descrizione
dei domini, proposte dalla comunità accademica.

Tuttavia una direzione a mio avviso si può intravedere. Per mostrare
meglio cosa intendo farò riferimento ad una applicazione disponibile
in rete: Haystack (http://haystack.lcs.mit.edu/).
Questo software racchiude molte delle funzionalità che a mio avviso dovrà
possedere la killer application del Semantic Web. Haystack si propone come un
client universale, nel senso che è in grado di riportare le informazioni
raccolte da applicazioni diverse, ad un comune schema semantico. Il punto di
forza di questo software è che fornisce come strumenti quelli che tutti
comunemente usano: mail client, browser, directory. Gli autori delle mail, che
vengono automaticamente indicizzati in RDF, possono essere riutilizzati per
descrivere contenuti di directory o siti nei bookmark. Questa idea va nella
direzione giusta in quanto, come tutti sappiamo, il problema della gestione
dei documenti e delle risorse è diventato oggi estremamente urgente.
Lingiaggi come RDF e XML rendono le risorse molto più trattabili, in
quanto semplificano la gestione nel momento dell’aggiunta di informazione
ad una base di dati (bastano dei file, non si usano tabelle di una specifica
applicazione come nei DB) e quandosi deve modificare lo schema logico della
base stessa (quanto meno l’informazione vecchia non va persa).

Comunità ristrette, comunità che cioè si confrontano
e scambiano informazione su un ben definito tipo di argomenti, potrebbero condividere
una stessa ontologia ed annotare per ogni informazione condivisa i metadati
relativi. In questo modo parsando semplici file RDF si formerebbe una base coerente
di informazione reperibile anche da un servizio software. Penso anche a piccoli
progetti, a siti che raccolgono commenti su film, pareri su software o cose
di questo genere.

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