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React, la libreria dedicata al frontend

React sfrutta l'approccio dichiarativo (un linguaggio di markup che estende l'HTML), per comporre l'interfaccia delle single page applications.
React sfrutta l'approccio dichiarativo (un linguaggio di markup che estende l'HTML), per comporre l'interfaccia delle single page applications.
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React è probabilmente la prima libreria JavaScript che nasce con una vocazione specifica: diventare la soluzione definitiva per sviluppatori frontend e app mobile basate su HTML5, la proverbiale "panacea per tutti i mali", il tool che permetta di costruire interfacce utente dinamiche e sempre più complesse rimanendo comunque semplice e intuitivo da utilizzare.

Creata da Facebook, React è la colonna portante del il social network più popolare del mondo e su di essa si basa l'interfaccia Web di Instagram.

La libreria può essere scaricata dal sito ufficiale, facebook.github.io/react/, che contiene tra le altre cose anche una introduzione rapida all'uso e diversi esempi.

In questa guida esaminiamo le caratteristiche peculiari di React, valutiamo i punti di forza della libreria e scopriamo come sfruttarla al meglio per creare interfacce utente, partendo dai principi basilari e approfondendo man mano la sua architettura per imparare a padroneggiarla a fondo e soddisfare le esigenze più avanzate.

L'approccio React

La creazione di applicazioni Web, indipendentemente dal framework scelto per lo sviluppo, coinvolge necessariamente i tre linguaggi fondamentali della piattaforma: HTML per la
struttura, CSS per la stilizzazione e JavaScript per la logica applicativa.

Per molte delle librerie esistenti, e React non fa eccezione, il linguaggio HTML nello specifico viene utilizzato quasi esclusivamente per creare “componenti Web” riutilizzabili, a volte estendendo il linguaggio HTML stesso.

Le pagine complete invece sono ridotte al minimo, anzi molto spesso a una sola, tant'è vero che queste applicazioni prendono il nome di Single Page Applications (SPA) e che servono da “contenitore” in cui creare e gestire l'interfaccia utente.

La forza di React rispetto ad altre librerie è quella di consentire l'uso di un approccio dichiarativo simile all'HTML, quindi molto familiare, per definire i componenti che rappresentano parti significative e logiche dell'interfaccia utente, ad esempio un commento a un articolo, o la lista degli stessi commenti.

Benché dichiarativa, la rappresentazione del componente in realtà si traduce in chiamate all'API di React che intervengono - nel modo più veloce e performante possibile - sul DOM della pagina per creare gli elementi necessari.

React è la “V” di MVC

Se dovessimo inquadrare React all'interno di un paradigma, potremmo dire che esso è la “V” di MVC: nasce per gestire la parte relativa alle view, ossia alla presentazione, e all'intercettazione degli eventi di input dell'utente, senza forzare l'adozione di specifiche funzioni né limitare l'interfacciamento ad altre librerie per quanto riguarda l'eventuale comunicazione con un server di backend, o specifiche architetture di binding ai dati, frangenti in cui lo sviluppatore ha libera scelta sugli strumenti con cui integrare React.

Questa prassi può risultare strana o controintuitiva a chi si avvicina a React per la prima volta, soprattutto dopo aver lavorato più o meno assiduamente con altre librerie analoghe, ma il suo uso potrebbe risultare per molti estremamente più semplice e comodo, soprattutto quando la complessità dell'applicazione aumenta.

Nella prossima lezione approfondiremo le affinità e le differenze tra React e le librerie e i framework JavaScript più noti.

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