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Codemotion: dietro le quinte con gli organizzatori

Intervista con gli organizzatori del Codemotion, evento multidisciplinare erede del Java Day
Intervista con gli organizzatori del Codemotion, evento multidisciplinare erede del Java Day
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Il 5 marzo 2011, come è noto ai più, a Roma, presso l'Università di Roma 3, avrà luogo il Codemotion. L'evento raccoglie da una parte l'eredità del Java Day e dall'altra la sfida dell'interdisciplinarietà: un evento dedicato alla programmazione a tutto tondo per tutti i programmatori e tutti i linguaggi.

Viste le premesse c'è molto da aspettarsi e nell'attesa abbiamo voluto incontrare Mara Marzocchi, Chiara Russo ed Ugo Landini, ovvero 3 dei 5 organizzatori del Codemotion, per una chiaccherata informale. All'incontro non erano presenti Roberto Manicardi, anche lui presenza storica dell'evento e Andrea Ferlito, entrato quest'anno nel gruppo, per gestire l'area gaming. Abbiamo parlato dell'esperienza del Javaday e delle prospettive della nuova formula Codemotion, cercando di capire chi c'è dietro ad una delle manifestazioni più seguite dell'anno.

(clic per ingrandire)

Sito codemotion

Iniziamo con una domanda rituale: come è nato e perchè, il Javaday?

Mara
L'idea è nata all'interno dei Java User Group. In Italia i Jug sono molti e distribuiti su tutto il territorio nazionale. I membri avevano pochissime occasioni di incontrarsi tutti insieme dal vivo, e una di queste era la Java Conference, la manifestazione che Sun Italia organizzava annualmente.
Sun offriva spazio per dei talk tecnici ai rappresentanti dei Jug, ma noi volevamo qualcosa di diverso, un evento totalmente nostro, dove esprimere appieno la nostra passione per la programmazione di qualità, le metodologie, la tecnologia e l'open source. Tutto il lavoro era svolto nel tempo libero, una gran fatica! Comunicavamo fra noi con una mailing list e dopo vari esperimenti organizzativi siamo partiti con i Javaday. Ogni città con un Jug poteva organizzare un evento. Siamo partiti nel 2006. Quell'anno ci sono stati sette Javaday: Torino, Cagliari, Pisa, Novara, Palermo e Roma. Il Javaday romano si è subito distinto per il numero di partecipanti, di interventi, e per il piccolo esercito di volontari. Sono i volontari e la loro passione che hanno permesso di realizzare un evento che nel corso degli anni rappresenterà il punto d'incontro della comunità Java e non solo.

Posso chiedervi da che esperienze professionali venite e quale è la vostra formazione?

Chiara
Io, come Roberto, sono laureata in Ingegneria Informatica a Roma Tre. Lavoro in una società di consulenza sullo sviluppo software, mi dedico dell'area commerciale. Io sono l'ultima che si è unita al team degli organizzatori, sono entrata in squadra dall'anno scorso. Ci siamo divisi le varie responsabilità: comunicazione, area commerciale, logistica e contenuti tecnici. Ma anche così è difficile riuscire a gestire tutto! Se non fosse per l'entusiasmo da parte dei partecipanti e delle community che ci sostiene avremmo abbandonato da tempo l'organizzazione!
Mara
Io ho iniziato come programmatrice java, ed ora mi occupo di comunicazione in K-Tech, una società informatica romana.

Ugo
Io lavoravo in Sun quando organizzavamo le java conference, posso dire di ricordare il primo javaday anche dal punto di vista dell'azienda.

Quanto si è rivelata fruttuosa la partenership con le aziende nella vostra esperienza diretta? Che genere di feedback avete avuto da parte loro?

Chiara
La partnership con le aziende è quella che ci permette materialmente di organizzare l'evento, grazie alle sponsorizzazioni. In più offrono una particolare opportunità per tutti i partecipanti, perché possiamo promuovere la campagna di raccolta dei curricula e quindi il recruitment, che in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo è una buona attività. Le aziende vengono volentieri e con entusiasmo perchè trovano un audience "skillato" e motivato.
Ugo
Partecipano due tipi di aziende: quelle molto grandi come Sun stessa (ora Oracle), SonyEricsson o ad esempio IBM. Le grandi aziende sponsorizzano per promuovere una novità tecnologica, ma tipicamente sono meno interessate alla parte dei curricula. Ci sono poi aziende più piccole che sono invece molto interessate alla raccolta di candidature, dal ragazzetto bravo appena uscito dall'università, al programmatore che ha un po' di anni di esperienza, si crea un bel circolo di competenze, possibilità di crescita e cambiamento.

In merito alle nuove tecnologie ho notato che diverse società propongono talk anche su tecnologie un po' più innovative, da grails al semantic web... ed altro. E' stata la vostra una precisa scelta ponderata, o semplicemente vi sono "capitati" diversi interventi di questo genere?

Ugo
E' una nostra precisa scelta. Inseriamo nel programma sempre qualche argomento innovativo, sperimentale e ancora poco conosciuto, anche se non di "moda". Corriamo il rischio che i partecipanti a quei talk siano pochi, ma questo è il nostro approccio. Una delle noste scelte è di non andare dietro alle mode: il programma del Javaday, adesso Codemotion, viene costruito con call for paper pubblica e chiunque può proporre un intervento, ma se le proposte contengono solo "buzzword" tipicamente non vengono ammesse.

Quindi ci sono stati molti le proposte non accettate?

Ugo
Purtroppo si. Per questa edizione del Codemotion abbiamo dovuto non accettare circa 110 proposte su 160 giunte. Anche se abbiamo allungato l'evento al pomeriggio, gli slot ha disposizione sono comunque limitati.
Siamo costretti a non includere nel programma anche degli interventi eccellenti. Costruire un programma è un lavoro non semplice, e l'obiettivo è arrivare ad una soluzione di equilibro tra le tematiche proposti. Se per esempio vengono proposti molti talk interessanti sullo stesso tema purtroppo alcuni dovranno essere rifiutati. Oppure può succedere il contrario: in una parallela sono giunte meno proposte e allora il relatore è più fortunato.

Avete ampliato il raggio d'azione della manifestazione rispetto a Java sia nell'orario che negli argomenti. Avete in programma di aumentare la frequenza della manifestazione, anche più di una volta all'anno...?

Mara
Organizzare il Codemotion ci porta via tantissimo tempo. Almeno nell'immediato aumentarne la frequenza è piuttosto improbabile. Gestiamo tutto in maniera quasi maniacale, curando ogni singolo particolare, c'è una discussione su ogni cosa. Non siamo una società di eventi che organizza incontri uno dietro l'altro, la nostra forza è proprio in questa passione che investiamo in questo unico appuntamento. Passione che i partecipanti riconoscono e condividono con noi. Ci hanno chiesto di organizzare la versione spagnola di Codemotion... vedremo... per adesso abbiamo un solo pensiero: creare un grande evento il 5 marzo a Roma.

Non avete paura allargando il campo di interesse di sovrapporvi a manifestazioni "analoghe", come linuxday piuttosto che opencamp o altri...?

Ugo
Beh in parte si, ma secondo me siamo abbastanza diversi nel tipo di taglio.

...a questo proposito mi incuriosiscono i vostri obiettivi al di là dei talk: sembrerebbe emergere il racconto dell'esperienza "sul campo", e voi avete molto sottolineato l'aspetto dell'emozione legata al lavoro sul software etc. Quanto credete di dover emozionare per trasmettere valore e contenuto in una manifestazione del genere?

Ugo
Il nome l'ha scelto Mara, io la volevo chiamare grep! (ridono)
Mara
Quando è stato il momento di scegliere il nome le idee sono state tante. Ma poi è bastato pensare al motivo che spinge i partecipanti a tornare di anno in anno. L'emozione e la passione verso la programmazione dovevano essere elementi presenti nel nome.

Quest'anno l'evento si è aperto a tutti i linguaggi perciò abbiamo coinvolto le varie community di sviluppatori: Php, Python, .Net, Perl, XP, Linux ...oltre alla nostra cara community Java. Ci sarà anche un incontro dove le community si potranno presentare e conoscere fra di loro. In una prossima edizione speriamo di poter dare anche un spazio fisico espositivo alle varie realtà.
Chiara
Coinvolgere altre community non vuol dire entrare in concorrenza con altri eventi, ma offrire un momento di incontro e quindi una condivisione costruttiva, un confronto che mancava e che potesse portare del valore aggiunto.

volevo farvi una domanda un po' sciocca: quale è stata la vostra codemotion, se vi va di raccontarcela?

Mara
La mia Codemotion non è legata al codice ma ad una raccolta feedback raccolto ad un Javaday di tre anni fa. Sul feedback cartaceo c'era scritto: "Javaday TVB".
Ugo
La mia è "Mastering Ruby": il titolo di una call for paper che ci hanno davvero spedito a nome del Presidente del Consiglio. Ho pensato di approvarla e di mandargli una email! (risate)
Chiara
Anche io -avendo solo un anno di esperienza- sicuramente penso a tutti i feedback positivi e ringraziamenti ricevuti, che generano una emozione assurda. Senti di aver creato veramente qualcosa che interessa e che porta qualcosa di buono.

Vi ringazio della chiaccherata, purtroppo il tempo è tiranno e quindi solo un'ultima domanda: mi chiedevo se aveste voglia di farci anticipazioni, se ci promettete qualche sorpresa?

Mara
Ci sono diversi concorsi legati al Codemotion, ad esempio Sony Ericsson presenterà Xperia Play, cioè il cellulare PlayStation. Faremo un piccolo contest video con in palio proprio un Xperia Play. Inoltre ogni anno organizziamo una estrazione con premio fra tutti i partecipanti.
Chiara
Come ogni anno poi ci sarà la collaborazione con IBM, finalizzata a delle borse di studio per studenti. L'anno scorso era un premio di laurea, quest'anno è un concorso sul business process management. Gli studenti che decideranno di partecipare dovranno modellare un processo di business utilizzando la piattaforma IBM Blueworks Live, in palio tre borse di studio da 1000 euro l'una.
Mara
La sorpresa sarà il tema dell'allestimento! La mascotte Duke quest'anno non ci sarà, o meglio ci sarà, ma sotto altre vesti...

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