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Aruba Vs. AWS: offerte Cloud per WordPress a confronto

Un confronto tra i servizi Cloud Pro di Aruba e AWS (Amazon Web Services) con lo scopo di individuare l'offerta Cloud più conveniente e performante
Un confronto tra i servizi Cloud Pro di Aruba e AWS (Amazon Web Services) con lo scopo di individuare l'offerta Cloud più conveniente e performante
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Per pianificare nel dettaglio un'attività online è necessario tenere conto di diversi fattori che non riguardano unicamente la fattibilità e il potenziale in termini di successo del business che si intende lanciare. Le caratteristiche dell'ambiente di produzione destinato ad ospitare un sito Web hanno per esempio un ruolo fondamentale nel determinare il funzionamento di un progetto.
I server scelti saranno in grado di supportare il traffico generato dai contenuti pubblicati? Ammettendo che tale configurazione possa soddisfare le richieste generate da una giornata di traffico medio, sarà affidabile anche in condizioni di traffico elevato? Quale dotazione hardware (quantità di memoria RAM, CPU..) permetterà di soddisfare le esigenze di un'attività destinata a crescere nel tempo?

Volendo proporre il caso di un sito Internet basato su WordPress, il CMS più utilizzato in Rete, sappiamo di avere a disposizione una soluzione per il Content Management gratuita, Open Source, semplice da utilizzare, supportata da una vasta community di sviluppatori nonché ricca di plugin per l'ampliamento delle funzionalità di base e di temi grafici per la personalizzazione dell'interfaccia utente.

WordPress è però anche una piattaforma molto strutturata a livello di core, fattore che di per sé si traduce in un impiego di risorse importante, e il suo impatto a livello di performance diviene spesso ancora più rilevante con il moltiplicarsi delle estensioni utilizzate e la scelta di temi particolarmente complessi. Per un sito Web molto trafficato e/o con picchi di traffico importanti, il rischio di malfunzionamenti o disservizi è quindi sempre dietro l'angolo, nasce perciò l'esigenza di ricorrere a soluzioni flessibili e scalabili come quelle offerte dal Cloud.

Nella scelta del provider più adatto al proprio progetto è quindi buona norma prestare attenzione sia alle caratteristiche tecniche del servizio proposto che alla convenienza e alla certezza dei costi.
A tal proposito, per definire una possibile guida all'acquisto informato può essere utile effettuare l'analisi comparativa tra le offerte Cloud based presentate da due dei principali operatori di questo settore: AWS, la divisione Web Services di Amazon, e Aruba Cloud, la divisione Cloud computing di Aruba. Ciò con l'obbiettivo di identificare la proposta che prevede il miglior rapporto qualità/prezzo.

Istanze on demand su AWS

Per operare un confronto quanto più obbiettivo possibile è necessario fare riferimento ad offerte dotate di caratteristiche paragonabili, per questo motivo si è scelto di analizzare nel dettaglio due configurazioni simili dal punto di vista della dotazione software ed hardware: da una parte l'istanza t3.medium di AWS, fornita di default come parte dell'EC2 (Elastic Compute Cloud), dall'altra il servizio Cloud Pro di Aruba personalizzabile in base alle proprie esigenze.
Entrambi sono dei servizi on demand e pay per use, questo significa che possono essere attivati solo quando servono e si dovrà pagare unicamente per le sole risorse effettivamente utilizzate.

Nel caso di t3.medium di AWS viene proposta un'istanza appartenente alla famiglia T3 che Amazon ha deciso di offrire come soluzione low cost, eventualmente espandibile, ai clienti che desiderano partire da una livello basilare di performance. Tale caratteristica la rende adatta soprattutto a progetti general purpose per cui sono sufficienti CPU (Intel Xeon Platinum 8000 di I e II generazione, quindi Skylake-SP o Cascade Lake) e quantità di memoria RAM a livello entry level.

Di base l'istanza t3.medium è associata ad una configurazione che in ambiente Linux presenta 2 vCPU (CPU virtuali), 4 Gb di memoria RAM e una larghezza di banda da 5 Gbps per una tariffa oraria pari a 0.0418 dollari o 0.034 euro al cambio corrente (0.0602 dollari in ambiente Windows).

Eseguendo un ricalcolo dei costi per una configurazione di pari livello ma in ambiente Linux con SQL Server e localizzazione italiana il costo orario salirebbe invece a 0.1155 dollari (0.094 euro).

Si deve tenere conto infine del costo relativo allo storage che, nel caso di AWS, viene erogato tramite EBS (Elastic Block Storage) con il quale è possibile generare dei volumi completi di file system da associare alle istanze EC2.

Considerando una dotazione di storage pari a 10 Gb (per 0.92 dollari o 0.75 euro al mese), la stima di spesa mensile diventerebbe quindi pari a 72.31 dollari (59.14 euro).

Cloud Pro di Aruba: caratteristiche tecniche

All'interno della sua offerta IaaS (Infrastructure as a Service) Aruba propone il servizio Cloud Pro con il quale è possibile generare dei Data Server Virtuali su Cloud Pubblico le cui risorse devono essere pagate secondo il criterio della tariffazione pay per use, quindi esclusivamente quando vengono effettivamente consumate. Non sono previsti costi per il setup dell'ambiente di produzione e, nonostante il traffico offerto sia illimitato (a 1.000 Mbit/s), non vengono addebitati neanche i costi per i dati veicolati.
Si tratta inoltre di una delle soluzioni presenti nel marketplace dell'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) perché rispetta i requisiti di legge necessari per l'adozione in seno alle Pubbliche Amministrazioni e dai provider che mettono a disposizione i propri servizi Cloud alle PA.

In Cloud Pro la virtualizzazione dai Data Server viene effettuata tramite VMware vSphere o Microsoft Hyper-V che danno la possibilità di modulare l'erogazione delle risorse in base alle esigenze relative al carico di lavoro gestito. La scalabilità dell'infrastruttura in tempo reale offre quindi una garanzia ulteriore non soltanto dal punto di vista del contenimento dei costi ma anche per quanto riguarda l'affidabilità, assicurando continuità di servizio nei periodi in cui i picchi di traffico sono particolarmente elevati.

L'hardware in dotazione a Cloud Pro è completamente ridondato, questo significa che le configurazioni dei Data Server Virtuali vengono replicate in modo da garantire sempre l'operatività, mentre lo storage è affidato a dischi SSD che mantengono performance elevate sia in lettura che in fase di scrittura dei dati.

I Data Center di Aruba per il servizio Cloud sono collocati in diversi Paesi tra cui anche l'Italia e l'utilizzatore può scegliere la localizzazione più adatta al proprio progetto, quest'ultimo può essere poi basato su diversi ambienti di produzione in quanto Cloud Pro offre un'ampia selezione di template installabili con un click sia per Linux (Debian, CentOS, Ubuntu..) che per Windows (Windows 2012, windows 2016, Windows 2019..).

Cloud Pro: configurazione e costi

La procedura per la creazione di un Coud Server tramite Cloud Pro prevede di accedere al pannello di controllo di Aruba e di selezionare innanzitutto la tipologia di Server da creare. Optando per "Pro", oltre ai vantaggi già citati relativi alla tariffazione oraria e all'hardware ridondato, si può usufruire anche di prestazioni ad alto livello e della possibilità di collegare il proprio Cloud Server ad altri Cloud Server tramite Virtual Switch.

Nell'esempio scelto per questa trattazione si è optato per la collocazione in Italia di un Data Center virtualizzato tramite VMware.

Per quanto riguarda invece l'ambiente di produzione, è stata scelta una soluzioni basata su Linux con template CentOS 7.x, architettura a 64bit, Plesk Obsidian e WordPress Toolkit.

La dotazione hardware rispecchia infine quella precedentemente definita per l'istanza t3.medium di AWS con 2 CPU virtuali e 4 GB di memoria RAM a cui sono stati aggiunti 10GB di spazio per lo storage.

E' stato così generato un ambiente ideale per il funzionamento di un sito Web basato su WordPress, che può essere installato e gestito tramite WordPress Toolkit, in cui Plesk Obsidian consente di tenere sotto controllo tutte le funzionalità disponibili per la propria istanza di Cloud Pro.

Al termine del processo di configurazione il servizio propone una tabella riassuntiva dei costi da sostenere. Come è possibile notare questi non prevedono costi a tariffazione mensile solare, cioè quelli che vengono pagati anticipatamente per il periodo compreso tra l'attivazione di una risorsa e la fine del mese in cui l'attivazione stessa è stata eseguita, nello stesso modo non sono previsti costi a tariffazione mensile per 30 giorni, cioè quelli che devono essere pagati in anticipo per l'utilizzo delle risorse a copertura dei 30 giorni successivi all'attivazione.

Quando applicati i costi a tariffazione mensile solare possono essere dovuti anche per una sola ora d'uso servizio, mentre i costi a tariffazione mensile per 30 giorni prescindono dal numero di ore di utilizzo, entrambi determinano quindi un ulteriore aggravio dal punto di vista della spesa. Cloud Pro prevede però i soli costi a tariffazione oraria, cioè quelli relativi alle sole risorse disponibili e alle ore in cui esse vengono utilizzate.

Nello specifico, per la configurazione scelta il prezzo del consumo orario su 30 giorni è pari a 0.054 euro, complessivamente 38.8 euro al mese. Una cifra nettamente inferiore ai quasi 60 euro richiesti per il medesimo periodo di tempo e per una configurazione simile nelle caratteristiche tecniche come quella di t3.medium su AWS.

Conclusioni

In base al confronto effettuato, a parità di prestazioni e dotazione hardware Cloud Pro di Aruba permette di disporre di un Cloud Server completo a tariffazione pay per use approfittando di costi più contenuti di quelli praticati da Amazon per la sua infrastruttura AWS.

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