Alcune distribuzioni basate sul kernel Linux sono da sempre tra i sistemi operativi più popolari fra gli sviluppatori. La sua natura libera e aperta, la flessibilità, il controllo totale sul sistema e l'ampia disponibilità di strumenti per il coding, le rendono spesso una scelta quasi obbligata. Ma non tutte le distribuzioni Linux sono uguali. Alcune sono pensate per rendere più semplice il lavoro degli sviluppatori tramite ambienti preconfigurati pronti all'uso, toolchain aggiornate e elevati livelli di personalizzazione. Altre necessitano di procedure di configurazione più complesse.
Ecco perché in questo breve approfondimento presenteremo cinque distribuzioni Linux "su misura" (o quasi) per chi scrive codice. Dalla programmazione web allo sviluppo di sistemi embedded, passando per il DevOps e l'intelligenza artificiale. Non solo le più conosciute ma anche alcune soluzioni più "di nicchia" che meriterebbero una maggiore attenzione.
Pop!_OS: una distribuzione pensata per la produttività
Sviluppata dalla System76, Pop!_OS è una distribuzione basata su Ubuntu ma con un forte orientamento alla produttività degli sviluppatori. È stata concepita per "funzionare fin da subito" offrendo un ambiente di lavoro pulito, coerente e altamente ottimizzato. Tra le sue caratteristiche più interessanti abbiamo il supporto per l'hardware più recente, incluse le GPU di NVIDIA e i componenti di AMD. Peculiarità che la rende una soluzione ideale anche per chi lavora su applicazioni di AI e data science. System76 offre una versione dell'OS ottimizzata per l'hardware di riferimento ma Pop!_OS funziona senza particolari problemi su qualsiasi computer compatibile.
Pop!_OS è presenta un tiling window manager integrato che permette di organizzare automaticamente le finestre aperte affiancandole per massimizzare la disponibilità di spazio e favorire la concentrazione.
Tra gli strumenti preinstallati per gli sviluppatori troviamo anche Git, un ambiente per Python, un terminale avanzato, il gestore di pacchetti Flatpak ed è garantita una compatibilità elevata con tool come Visual Studio Code, Docker e Node.js.
Void Linux: rolling release per prestazioni elevate
Ideale per sviluppatori embedded e sistemisti che apprezzano il minimalismo, Void Linux è una distribuzione indipendente e molto leggera pensata per chi cerca performance elevate, controllo sul sistema e semplicità d'uso. A differenza di molte altre distribuzioni, Void non usa systemd, ma runit come init system in quanto ritenuto più semplice e veloce.
Void è una rolling release, quindi con aggiornamenti rilasciati continuamente, ma particolarmente stabile. Presenta inoltre il package manager xbps orientato alla velocità nelle procedure di installazione, aggiornamento e rimozione del software. Supporta sia le architetture recenti che quelle più datate incluse ARM e PowerPC.
Come sottolineato in precedenza, si tratta di una soluzioni ottimale per chi desidera un sistema minimale, senza nulla di preinstallato, ma con tutta la libertà per costruire un ambiente di sviluppo snello ed efficiente. Anche se meno user-friendly di altre distribuzioni, è tra le preferite da chi guarda innanzitutto alle prestazioni.
NixOS: gestire dei package con il paradigma dichiarativo
NixOS è una distribuzione Linux molto particolare in quanto basata sul package manager Nix. Esso usa un paradigma completamente dichiarativo per gestire configurazione e pacchetti. Si ha quindi la possibilità di descrivere lo stato del proprio sistema nella sua interezza (configurazioni, servizi, package, utenti..) tramite un singolo file per poi ricrearlo su qualsiasi macchina e generare, sostanzialmente, un "clone" senza problemi di conflitti tra dipendenze. Non a caso i suoi autori affermano:
if a package works on one machine, it will also work on another.
È una distribuzione consigliabile per chi lavora in ambienti in cui sono fondamentali CI e CD, per i team DevOps e per chiunque desideri implementare delle configurazioni riproducibili e reversibili. Ogni cambiamento può essere poi tracciato e annullato per ripristinare un situazione precedente.
Tra gli svantaggi abbiamo che NixOS presenta una curva di apprendimento più ripida rispetto alle sue alternative. Offre però un gestione isolata delle dipendenze, ambienti di sviluppo temporanei, e rollback di sistema con un solo comando. Una distribuzione dedicata a chi vuole sperimentare e creare package personalizzati.
Arch Linux per ambienti di sviluppo personalizzati
Arch Linux è una distribuzione leggera, minimalista e personalizzabile fino all'ultimo particolare. La filosofia alla base del progetto è quella del KISS ("Keep It Simple, Stupid"), come dimostrato anche da una documentazione talmente completa e dettagliata da essere spesso considerata un vero e proprio punto di riferimento anche da utenti di altre distribuzioni.
Arch non viene fornita con un ambiente desktop predefinito, è l'utente a scegliere ogni componente, dal bootloader al window manager. Questa impostazione potrebbe apparire scoraggiante per chi non ha molta esperienza con le distribuzioni ma offre un livello di libertà difficile da ottenere con altri sistemi operativi. Si può così progettare un ambiente di sviluppo su misura per il proprio flusso di lavoro nonché ottimizzato per il proprio hardware.
Come Void anche Arch adotta il modello rolling release e fornisce sempre le versioni più recenti di package, librerie e toolchain. L'AUR (Arch User Repository) dà inoltre accesso a migliaia di package aggiuntivi. Chi desidera un'esperienza basata su Arch con un Desktop Environment preinstallato può optare per derivate come EndeavourOS e Manjaro.
openSUSE Tumbleweed: have your cake and eat it too!
openSUSE Tumbleweed è la versione rolling release della distribuzione openSUSE che offre aggiornamenti costanti ("You install it once and enjoy it forever") ma con un elevato standard di sicurezza stabilità. Grazie ai rigidi processi di testing automatici tramite openQA ogni aggiornamento deve essere in grado di superare dei controlli estremamente severi prima di essere distribuito. È quindi la soluzioni più indicata per chi è alla ricerca di un sistema sempre aggiornato ma affidabile che funga anche da ambiente di lavoro e sviluppo.
Tumbleweed si caratterizza poi per l'integrazione con YaST, uno strumento grafico molto potente con cui gestire qualsiasi aspetto del sistema operativo, dal networking alla partizione dei dischi e fino ai servizi da attivare.
Supporta diversi strumenti per lo sviluppo, la virtualizzazione e l'orchestrazione dei container come Docker, Podman, KVM, l'API libvirt e Kubernetes. Si tratta di una distribuzione orientata all'uso professionale, soprattutto per team di sviluppo o sviluppatori che lavorano in ambito server e DevOps.
Conclusioni
Le distribuzioni Linux per loro natura adatte alla creazione di ambienti di sviluppo sono tantissime e con caratteristiche differenti. In questa breve guida alla scelta ne sono state presentate 5, selezionate in particolare per la loro capacità di garantire performance e livelli di personalizzazione elevati uniti ad una dotazione software in grado di rispondere a qualsiasi esigenza legata al coding.