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Cosa è lo spamming?

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La migliore definizione di spamming che ho letto in Rete è quella riportata di Wikipedia: “Il termine trarrebbe origine da un divertente sketch del Monty Python’s Flying Circus ambientato in un locale nel quale ogni pietanza proposta dalla cameriera era a base di Spam (un tipo di carne in scatola). Man mano che lo sketch avanza, l’insistenza della cameriera nel proporre piatti con “spam” (“uova e spam, uova pancetta e spam, salsicce e spam” e così via) si contrappone alla riluttanza dell’avventore per lo “spam”, il tutto in un crescendo di un coro inneggiante allo “spam” da parte di alcuni Vichinghi seduti nel locale. Il principale scopo dello spamming è la pubblicità, spesso la pornografia, il commercio in borsa o discutibili progetti finanziari. Lo spam sotto forma di lettera personale è anche usato con lo scopo di truffa.

Uno spammer (cioè l’individuo che invia messaggi spam) invia messaggi identici o quasi a migliaia di indirizzi e-mail. Questi indirizzi sono spesso raccolti in maniera automatica dagli articoli di Usenet, dalle pagine Web, ottenuti da database o semplicemente indovinati usando nomi comuni. Per definizione lo spam viene inviato senza il permesso del destinatario ed è un comportamento ampiamente considerato inaccettabile dagli ISP (Internet Service Provider) e dalla maggior parte degli utenti Internet. Mentre questi ultimi trovano lo spam fastidioso e con contenuti spesso offensivi, gli ISP si oppongono per i costi dell’elaborazione della pubblicità di altre persone. Sondaggi hanno indicato che al giorno d’oggi lo spam è uno dei maggiori fastidi di Internet, e l’invio di questi messaggi costituisce una violazione del contratto “Acceptable Use Policy” (condotta d’uso accettabile) di molti ISP, e può portare all’interruzione dell’abbonamento (account) del mittente.

Un largo numero di spammer conduce un’intenzionale frode per inviare i messaggi: essi usano frequentemente informazioni personali false, come nomi, indirizzi, numeri di telefono per stabilire account disponibili presso vari ISP. Per fare questo vengono usate informazioni anagrafiche false o rubate, in modo da ridurre ulteriormente i loro costi. Questo permette di muoversi velocemente da un account a un altro appena questo viene scoperto e disattivato dall’ISP. Gli spammers usano software creato per osservare connessioni Internet con scarsa sicurezza, che possono essere facilmente dirottate in modo da immettere i messaggi di spam direttamente nella connessione dell’obiettivo con il proprio ISP. Questo rende più difficile identificare la posizione dello spammer e l’ISP della vittima è spesso soggetto di aspre reazioni e rappresaglie da arte di attivisti che tentano di fermare lo spammer. Entrambe queste forme di spamming “nascosto” sono illegali, tuttavia sono raramente perseguiti per l’impiego di queste tattiche. I mittenti di e-mail pubblicitarie affermano che ciò che fanno non è spamming.

Quale tipo di attività costituisca spamming è materia di dibattiti, e le definizioni divergono in base allo scopo per il quale è definito.” Solitamente, quindi, lo spamming viene effettuato attraverso la posta elettronica. Ma di spamming si può parlare anche per i motori di ricerca. Spamming sui motori è sostanzialmente da ricondursi all’utilizzo di tecniche e trucchi volti ad aumentare artificiosamente il “valore” di un sito web e quindi la sua posizione nel ranking. I motori di ricerca sono sempre più rivolti a combattere lo spam e mantenere i propri archivi “puliti”. Lo sviluppo di algoritmi specifici per l’individuazione e la penalizzazione di siti che fanno uso di spamming è compito arduo, ma progressi ve ne sono stati molti negli ultimi tempi. Da algoritmi per il controllo del codice HTML alla ricerca di testo nascosto e di altri trucchi simili, ad algoritmi per l’individuazione di tecniche di cloaking o di pagine doorway.