Ubuntu 20.04.5 LTS: ecco tutte le novità

Il team di coder Canonical ha comunicato al propria community di utenti ed appassionati la disponibilità del nuovo upgrade del media d'installazione di Ubuntu 20.04 LTS (Long Term Support), nel dettaglio si tratta della quinta point release per tale edizione della distribuzione che introduce tutta una serie di novità interessanti che è già possibile reperire nei repository software. Ubuntu 20.04.5 LTS "Focal Fossa" è infatti un upgrade del file ISO che consente a chi installa il sistema ex novo su di un computer di beneficiare di tutta una serie di funzionalità e bugfix di sicurezza davvero interessanti. Ad esempio una delle feature più interessanti di questo rilascio è il nuovo HWE (hardware enablement stack) che è stato backportato dalla più recente Ubuntu 22.04 LTS "Jammy Jellyfish".

L'HWE è sostanzialmente un'edizione del kernel Linux pacchettizzata dal team di developer Canonical che include un vasto insieme di driver e firmware cosi da assicurare il supporto ad una vastissima pletora di device e periferiche presenti sul mercato.  Il kernel HWE in pratica assicura agli utenti il supporto anche ai più recenti dispositivi in commercio, tuttavia, visto il target principale delle LTS, viene offerta anche una variante del kernel Linux meno aggiornata ma potenzialmente più stabile chiamata GA (General Availability).

Dunque in base alle necessità è possibile adottare un'impostazione di Ubuntu più aggiornata, cosi ad esempio da poter utilizzare GPU (Graphics Processing Unit) più recenti, ma che potrebbe portare qualche bug, oppure una configurazione software meno recente ma ovviamente più rodata e stabile, magari più adatta agli ambienti di sviluppo software.

Grazie al nuovo HWE su Ubuntu 20.04.5 LTS è dunque possibile reperire il kernel Linux 5.15 LTS, il medesimo adottato su Ubuntu 22.04 LTS, ed i più recenti driver Mesa 22.0 che assicurano prestazioni ottimali su un vastissimo set di schede grafiche. Inoltre in tale build sono stati risolte le problematiche inerenti ai driver Nvidia della serie 390 che avevano comportato un piccolo ritardo sulla tabella di marcia adottata dal team di coder.