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L'Italia non è preparata per il boom dell'era digitale, lo dicono i dati

Il mondo digitale non è fatto per gli italiani: lo dice un nuovo studio che vede protagonisti i giovani del nostro Paese e le loro competenze
L'Italia non è preparata per il boom dell'era digitale, lo dicono i dati
Il mondo digitale non è fatto per gli italiani: lo dice un nuovo studio che vede protagonisti i giovani del nostro Paese e le loro competenze
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Il sondaggio condotto da Salesforce, azienda californiana di cloud computing e leader nei servizi di Customer Relationship Management (CRM), abbatte lo stereotipo secondo cui i più giovani avrebbero una maggiore conoscenza degli strumenti digitali.

Una dichiarazione ampia che va resa meno generalista: sembra che abbiano competenze avanzate nell'uso dei social network ma si perdono nel mare delle competenze digitali utili al mondo del lavoro.

All'indagine hanno partecipato 23.621 persone di età compresa tra i 18 ei 65 anni provenienti da 19 paesi sparsi in tutti i continenti, Italia compresa. In Italia l'86% del campione intervistato (1.327 persone) dichiara di non possedere le competenze digitali che le aziende cercano oggi e, per quanto riguarda le competenze necessarie per il prossimo quinquennio, il numero degli impreparati sale all'87%.

La media dei 19 paesi presi in considerazione mostra lacune ovunque nel mondo: il 73% sa di non essere preparato per le tecnologie richieste dal mondo del lavoro e il 76% sente di non poter stare al passo con le richieste dei prossimi 5 anni. Un'inadeguatezza (o un senso di inadeguatezza) che ha spinto Salesforce a “consentire a chiunque di apprendere e sfruttare le competenze digitali necessarie per il lavoro di oggi e di domani”, sottolinea Mauro Solimene, country leader di Salesforce per l'Italia. Nasce così l'Italian Digital Talent Factory, un luogo virtuale dove tutti possono informarsi, prendere idee e mettersi in gioco nell'uso delle tecnologie indipendentemente dal livello di preparazione tecnico-scientifica. .

Un'Italia impreparata

La prima cosa che emerge dai dati è che ogni gruppo è particolarmente propenso alla navigazione in rete e all'uso dei social media, con la sola eccezione dei baby boomer che, con solo il 39% di competenze avanzate, sembrano non destreggiarsi molto nell'uso dei social network.

Oltre all'analisi dei dati, ogni fascia di età ha il suo tallone d'Achille: i baby boomer non si distinguono nell'uso delle tecnologie e delle comunicazioni digitali (il 21% le conosce a fondo) e nemmeno la generazione X (29%). Le tecnologie smart, dal canto loro, non incontrano il favore dei millennial che, oltre il 37% delle conoscenze elevate, sono rappresentate dal 19% (1 su 5) che ne sa pochissimo.

La Generazione Z risulta essere la più preparata e necessita di riflessione: rientrano nella categoria i nati tra il 1997 e il 2012 e quindi, poiché l'indagine Salesforce riguarda il mondo del lavoro, prende in considerazione più i nati vicini al 1997 che i bambini. Risulta quindi che quelli nati dopo il 2005 (che ora hanno tra i 10 ei 17 anni) riescono a distinguersi meglio perché si sono impossessati delle tecnologie che gli sono state messe a disposizione ma poco si sa delle loro conoscenze specifiche prima che iniziassero a lavorare. Un dato che fa riflettere: in Italia solo il 17% degli intervistati sta seguendo percorsi per perfezionare la propria conoscenza digitale mentre all'estero lo sta facendo il 28% di coloro che hanno risposto al sondaggio.

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