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MongoDB non è più Open Source?

La nuova licenza di MongoDB costringe Red Hat e Debian ad escludere MongoDB dai propri progetti.
MongoDB non è più Open Source?
La nuova licenza di MongoDB costringe Red Hat e Debian ad escludere MongoDB dai propri progetti.
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Red Hat ha deciso di non includere più MongoDB nell'installazione di Red Hat Enterprise Linux e di Fedora a causa della nuova licenza adottata dal team del DBMS. Infatti di recente gli sviluppatori di quest'ultimo hanno deciso di rilasciare il codice del progetto sotto una licenza chiamata SSPL (Server Side Public License).

MongoDB è un DBMS non relazionale, orientato ai documenti. Classificato come un database di tipo NoSQL, si allontana dalla struttura tradizionale basata sulle tabelle dei database relazionali in favore di documenti in stile JSON con schema dinamico, rendendo l'integrazione di dati di alcuni tipi di applicazioni più facile e veloce. Questo progetto in passato veniva rilasciato sotto una combinazione della GNU Affero General Public License e dell'Apache License.

Di recente il suo team aveva fatto parlare di sé a causa delle aspre critiche a DocumentDB, il database manager sviluppato da Amazon per il servizio cloud AWS. Secondo il CEO e il CTO di MongoDB il progetto di Seattle rappresenta infatti un'imitazione di MongoDB realizzata per evitare di pagarne la licenza commerciale.

Per evitare che le aziende ridistribuiscano il codice di MongoDB sotto altre licenze o con diversi nomi è stato deciso di includere una clausola di rilascio la quale indica chiaramente che se un’azienda è intenzionata ad eseguire un’operazione di re-branding dovrà necessariamente richiedere un'apposita licenza commerciale.

Inoltre ad ottobre 2018 il team di MongoDB ha deciso di cedere il codice del DBMS sotto una nuova licenza, la Server Side Public License, questo per scoraggiare comportamenti simili da parte di terzi. Tuttavia diverse aziende non avrebbero gradito tale iniziativa, compresa Red Hat dimostratasi critica nei conforti di clausole ritenute troppo restrittive.

Tom Callaway, Technical e Community Outreach Program Manager di Red Hat, ha spiegato in una nota che MongoDB è stato rimosso da Fedora perché l'implementazione di SSPL è intenzionalmente discriminatoria nei confronti di una specifica classe di utenti. Inoltre anche Debian ha eliminato MongoDB dai suoi archivi software.

Nel dettaglio, il punto controverso della SSPL è quello in cui si richiede che nel caso si offrano servizi sotto licenza commerciale è necessario rendere i software che stanno alla base di essi open source. Callaway afferma che probabilmente l'intento di questa licenza è quello di impaurire tutti coloro che vogliono integrare MongoDB all'interno di un servizio commerciale.

In precedenza l'OSI (Open Source Initiative) aveva declinato la proposta di includere l'SSPL nella lista delle licenze open source e, attualmente, è in stallo anche l'esame dell'SSPLv2. Secondo molti esperti del settore l'obbiettivo del team di MongoDB è di forzare i vari Cloud provider ad acquistare il servizio commerciale della compagnia che sviluppa MongoDB, ma tale scelta si potrebbe rivelare controproducente.

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