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Un hacker taiwanese ha venduto per anni dati di emergenza a imprese funebri

In Taiwan, un ex autista di ambulanze ha hackerato i server delle autorità, vendendo dati di emergenza a imprese funebri per quattro anni.
Un hacker taiwanese ha venduto per anni dati di emergenza a imprese funebri
In Taiwan, un ex autista di ambulanze ha hackerato i server delle autorità, vendendo dati di emergenza a imprese funebri per quattro anni.
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Un clamoroso scandalo informatico scuote Taiwan, dove un hacker ha compromesso la sicurezza informatica di server critici per ottenere dati di emergenza e venderli a vantaggio di alcune imprese funebri. Questa operazione ha rappresentato una massiccia violazione dati, con oltre 30 milioni di accessi non autorizzati in quattro anni.

Una rete di spionaggio sofisticata

L’artefice di questo sistema, un ex autista di ambulanze trentenne, ha sfruttato la sua esperienza nel settore sanitario per costruire una rete tecnologica avanzata. Dal 2022, l’uomo ha iniziato a intercettare sistematicamente comunicazioni sensibili delle autorità, includendo informazioni sui luoghi degli interventi, posizioni GPS delle squadre di soccorso e dettagli personali di chi contattava i numeri di emergenza. Questi dati venivano inviati in tempo reale a un server cloud privato, consentendo alle imprese funebri coinvolte di intervenire sui luoghi degli incidenti prima ancora dell’arrivo delle ambulanze.

Concorrenza sleale nel settore funerario

Grazie a questo sistema, le imprese funebri ottenevano un significativo vantaggio competitivo. Le quattro aziende implicate riuscivano ad avvicinare le famiglie delle vittime direttamente sul luogo dell’incidente, proponendo i propri servizi.

Questo modus operandi garantiva loro tra cinque e dieci nuovi clienti mensili. Una pratica particolarmente controversa era la distribuzione di biglietti da visita durante le emergenze, un comportamento che ha suscitato indignazione e acceso il dibattito sull’etica nel business.

Una falla di portata nazionale

Le indagini hanno rivelato che la violazione non era limitata a una singola area geografica. L’hacker era riuscito a penetrare nei sistemi di emergenza di 21 città e distretti taiwanesi. Nonostante i tentativi del Ministero dell’Interno di rafforzare la sicurezza informatica, le vulnerabilità sono rimaste sfruttabili per anni, dimostrando gravi lacune nella protezione dei sistemi critici.

Conseguenze legali e revisione dei protocolli

Le autorità hanno arrestato il principale responsabile e diversi dipendenti delle imprese funebri complici. Gli imputati dovranno rispondere di molteplici reati legati alla violazione dati e alla privacy. Questo caso ha spinto le istituzioni taiwanesi a rivedere completamente i propri protocolli di sicurezza, pianificando misure più stringenti per proteggere le informazioni sensibili.

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