Un’ondata di nuove truffe sta colpendo gli utenti di Facebook, sfruttando falsi post sponsorizzati che promettono offerte irrealistiche. Tra queste, la più recente riguarda i presunti sconti su zaini The North Face (e non solo), pubblicizzati a soli 2€ come parte di una falsa campagna promozionale attribuita alla nota catena di vendita d'attrezzatura sportiva: Decathlon. Questi annunci, apparentemente credibili, mirano a indurre gli utenti a compilare moduli online, con l’obiettivo di rubare dati personali e informazioni bancarie sensibili.
Per aumentare la loro credibilità, i truffatori mostrano immagini di scontrini ed etichette che sembrano autentici, accompagnate da messaggi persuasivi che spingono gli utenti a visitare siti web esterni. Una volta cliccato sul link, l’utente viene reindirizzato a un modulo da compilare, innescando così il meccanismo della frode. La narrazione ingannevole viene ulteriormente arricchita con testimonianze fittizie, come quella di una presunta ex dipendente che rivela una "scappatoia" per ottenere prodotti di marca a prezzi stracciati, o racconti di amici e parenti che lavorerebbero presso l’azienda sportiva.
Come proteggersi da queste truffe
Per evitare di cadere vittima di queste frodi, è fondamentale seguire alcune semplici ma efficaci precauzioni, ecco alcuni consigli:
- non cliccare mai su link provenienti da post social sospetti o troppo allettanti.
- Verificare sempre la veridicità delle offerte consultando i canali ufficiali dei brand.
- Attivare notifiche immediate per le transazioni bancarie, così da rilevare tempestivamente attività sospette.
Nel caso in cui si sia già caduti nella trappola, è essenziale agire rapidamente e procedere con queste operazioni:
- bloccare immediatamente la carta di credito utilizzata.
- Sporgere denuncia alle autorità competenti.
- Monitorare attentamente il proprio conto corrente per individuare eventuali movimenti anomali.
La difficoltà nel contrastare queste truffe risiede anche nell’uso di profili falsi, che vengono rapidamente eliminati dopo aver diffuso gli annunci ingannevoli. Questo complica l’identificazione dei responsabili e rende più arduo il lavoro delle autorità.