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Aumento delle truffe fiscali con l'AI: la Generazione Z è nel mirino

Secondo una recente ricerca condotta da McAfee, le truffe fiscali basate sull'uso dell'intelligenza artificiale (AI) stanno aumentando in modo preoccupante.
Aumento delle truffe fiscali con l'AI: la Generazione Z è nel mirino
Secondo una recente ricerca condotta da McAfee, le truffe fiscali basate sull'uso dell'intelligenza artificiale (AI) stanno aumentando in modo preoccupante.
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Secondo una recente ricerca condotta da McAfee, le truffe fiscali basate sull'uso dell'intelligenza artificiale (AI) stanno aumentando in modo preoccupante, con la Generazione Z che risulta essere il target principale. Quasi un americano su quattro (23%) ha dichiarato di aver perso denaro o di conoscere qualcuno che ha subito una truffa fiscale, evidenziando l'entità del problema.

Le truffe fiscali moderne si presentano sotto forma di messaggi falsi che arrivano tramite SMS, email, social media o telefono, spesso fingendo di provenire dall'IRS, l'agenzia delle entrate degli Stati Uniti. La metà degli intervistati (48%) ha ricevuto uno di questi messaggi, e di questi, ben il 79% ha riferito che il mittente cercava di ottenere informazioni personali, fare richieste o addirittura minacciare le vittime.

Un dato allarmante riguarda i giovani adulti, in particolare quelli di età compresa tra i 18 e i 24 anni, che risultano essere i più vulnerabili a queste truffe. Il 12% di loro ha perso soldi a causa di una frode fiscale, e ben il 27% conosce qualcuno che ha subito lo stesso destino. Al contrario, solo l'1% degli adulti più anziani, tra i 65 e i 74 anni, ha subito una perdita legata a truffe fiscali.

Truffe con strategie sempre più raffinate

Le truffe sono diventate sempre più sofisticate grazie all'uso dell'AI, con oltre la metà degli intervistati (55%) che afferma che i messaggi ingannevoli sono diventati più realistici rispetto all’anno precedente. Inoltre, l’87% si dice preoccupato che l’intelligenza artificiale renda queste frodi sempre più difficili da identificare e fermare.

I truffatori, infatti, utilizzano strategie sempre più raffinate per ingannare le vittime. Inondano le caselle di posta elettronica con falsi messaggi IRS, cercando di rendere le truffe più convincenti e impersonando i servizi fiscali ufficiali. In alcuni casi, offrono falsi rimborsi fiscali come esca per attirare le persone a cliccare su link pericolosi.

Per proteggersi da questi attacchi, è fondamentale adottare alcune semplici precauzioni. È importante ignorare le comunicazioni inaspettate dall'IRS, fermarsi a riflettere prima di cliccare su link sospetti e mantenere una buona igiene informatica. Utilizzare l’autenticazione a due fattori, un gestore di password affidabile e non condividere mai le proprie credenziali di accesso sono ulteriori misure che possono contribuire a proteggere i dati sensibili da questi attacchi.

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