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App Store: Apple non ha rimosso 84 app fraudolente

Apple non ha ancora rimosso 84 app da App Store che oltre un anno fa erano state identificate come fleeceware, il motivo sarebbe economico.
App Store: Apple non ha rimosso 84 app fraudolente
Apple non ha ancora rimosso 84 app da App Store che oltre un anno fa erano state identificate come fleeceware, il motivo sarebbe economico.
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Oltre un anno fa, Avast aveva scoperto che su App Store di Apple erano presenti 134 app fleeceware che andavano a ingannare gli utenti attraverso abbonamenti nascosti con importo elevato. Da allora sino ad oggi, però, il gruppo di Cupertino non ha fatto granché per salvaguardare la situazione, visto e considerato che sono ancora online ben 84 app truffa.

App Store: 84 app truffa sono ancora in circolazione

Il motivo della mancata rimozione non sarebbe però riconducibile a una mera dimenticanza, quanto piuttosto a ragioni economiche. Lo sviluppatore Kosta Eleftheriou ritiene infatti che Apple non elimini le app per poter incassare la commissione per ogni abbonamento che viene sottoscritto.

L’amara scoperta è stata fatta da VPNCheck. Dopo aver analizzato le 134 app coinvolte, l'azienda ha infatti comunicato che 84 app sono ancora sullo store di Apple. Il numero complessivo di download è circa 7,2 milioni, mentre il guadagno totale ottenuto dagli abbonamenti supera 8,6 milioni di dollari al mese.

Molto spesso gli sviluppatori delle app truffa offrono un periodo di prova gratuito, trascorso il quale viene attivato in automatico il pagamento mensile o annuale. In genere gli utenti cadono in trappola perché dimenticano di disabilitare la sottoscrizione automatica oppure perché la procedura viene resa eccessivamente e volutamente complicata. Solitamente, poi, neppure la rimozione dell’app incriminata dal dispositivo torna utile per riuscire a bloccare i pagamenti.

Da notare che le app fleeceware, non sono un’esclusiva dello store di Apple, infatti se ne trovano tantissime pure sul Play Store di Google, ma l’azienda della “mela morsicata” ha sempre sostenuto che i suoi "porti" sono più sicuri perché le app vengono controllate prima della pubblicazione.

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