Tiscali lancia istella, il motore di ricerca italiano

Un motore di ricerca italiano, pensato per l'Italia e gli italiani: è questa la presentazione di istella, il search engine di Tiscali lanciato ieri da Renato Soru. Una proposta su scala nazionale pensata per valorizzare la cultura, le risorse, le potenzialità  del territorio. Uno strumento online fatto non solo per scandagliare la Rete, ma anche per facilitare la condivisione di contenuti user-generated.

Istella si presenta come un classico motore di ricerca: l'utente può cercare sul Web, fra le immagini oppure fra le notizie, proprio come già  avviene su competitor decisamente più blasonati come Google. A differenza dei search engine classici proprio come Bing e appunto Google, istella può però avvalersi anche di archivi storici ed editoriali, enciclopedie, riviste nazionali, accademie, contenuti touring e molto altro ancora. A questo si aggiunga anche la possibilità  di utilizzare dei contenuti che gli stessi utenti decidono di caricare sulla piattaforma, per una "ricerca del sapere" davvero a 360 gradi. Istella, infatti, presenta una piattaforma di sharing particolarmente utile e comoda. L'utente può caricare immagini, video, testi e renderli disponibili in un cassetto virtuale pubblico, quindi non solo disponibile all'utilizzatore stesso ma anche a tutti coloro che si avvalgono del motore per le loro ricerche.

Tra le funzioni più interessanti, la possibilità  di ricevere risposte obiettive, ovvero svincolate dai comportamenti di navigazione pregressi dell'utilizzatore. Istella non cataloga i propri utenti e le ricerche sono sempre presentate per rilevanza e non per popolarità , cercando così di far emergere il fattore "qualità " anziché il mero lato diffusione. Sicuramente entusiasmanti, inoltre, sono le mappe storiche italiane: un'esclusiva di Tiscali per viaggiare indietro nel tempo e scoprire il cambiamento geografico dello Stivale nei decenni.

Riuscirà  a non soccombere alla concorrenza di Google? In un mondo, quello dei search engine, praticamente monopolizzato da Big G e dove competitor di rispetto come Bing faticano a emergere, sarà  proprio l'identità  italiana a garantire a istella la sopravvivenza?