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Nitrux 2.8.1: Wayland è ora proposto di default

Nitrux 2.8.1: arrivato Linux 6.3
Nitrux 2.8.1: Wayland è ora proposto di default
Nitrux 2.8.1: arrivato Linux 6.3
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Il team di developer Nitrux, distribuzione Linux costruita basandosi sui pacchetti software presenti nei repository di Debian 11 "Bullseye", ha comunicato alla propria community di utenti ed appassionati, tramite un post pubblicato nel blog ufficiale del progetto, la disponibilità di un nuovo upgrade di tale sistema operativo open source. Nitrux 2.8.1 potrebbe sembrare una piccola bugfix release ma in realtà implementa alcune interessanti innovazioni che consentono di migliorare la già buona UX (User Experience) della distribuzione. In tale build è infatti stato aggiunto il nuovissimo Linux 6.3. Si tratta appunto dell'ultima incarnazione del kernel del Pinguino che include il supporto iniziale per la controller interface di Steam Deck, ovvero la nota console basata su Linux creata da Valve, che va a rendere più stretta l'integrazione con il client di Steam.

Sempre in Linux 6.3 è stato inserito il supporto al codice Rust per l'x86_64 user-mode. Tale feature di fatto rende possibile ai developer di terze parti lo sviluppo di driver scritti in questo linguaggio. Oltretutto sempre in tale build del kernel sono presenti i DRM accelerated driver per le nuove VPU (Versatile Processing Unit) commercializzate da Intel.

Nitrux 2.8.1 propone di default una sessione desktop basata su Wayland, ovvero il display server di riferimento delle distribuzioni Linux. Questo perché, secondi i coder della distribuzione, i tempi sono ormai maturi per lasciarsi alle spalle l'ormai vetusto Xorg.

Sempre in Nitrux 2.8.1 è stato aggiunto il supporto: per la gestione delle partizioni formattate con il file system open source Btrfs, per l'esecuzione del sistema tramite Hyper-V e per il Tor anonymous communication system.

Nitrux adotta come init system predefinito OpenRC al posto del più comune systemd. Questa scelta è di natura etica e non tecnica. Infatti systemd è un componente sempre più essenziale per il corretto funzionamento di moltissime distribuzioni. Questo aspetto tecnicamente va contro la natura modulare delle distribuzioni Linux, che originariamente sono state pensate per poter operare in modo autonomo da qualsiasi software.

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