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Linux 6.2 ha raggiunto la fine del suo ciclo vitale

Linux 6.2 è ora ufficialmente classificato come EOL
Linux 6.2 ha raggiunto la fine del suo ciclo vitale
Linux 6.2 è ora ufficialmente classificato come EOL
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Il team di coder capitanato dal "dittatore benevolo" Linus Torvalds ha reso noto alla propria community di utenti, appassionati ed addetti ai lavori la fine del supporto ufficiale per Linux 6.2. Tale build, relativamente recente, del kernel open source è infatti stata classificata come EOL (End Of Life) e non verrà più attivamente mantenuta dagli sviluppatori del progetto. I developer consigliano quindi agli utenti di migrare al più presto alla release più recente ovvero Linux 6.3. Attualmente Linux 6.3 è già il kernel di riferimento delle principali distribuzioni che adottano il modello di sviluppo denominato "rolling release", come ad esempio openSUSE Tumbleweed ed Arch Linux, inoltre questa versione del kernel del Pinguino è in arrivo anche su Fedora 38.

Linux 6.2 è ancora una versione molto valida del kernel, tuttavia più passa il tempo più è probabilmente che emergeranno dei bug e delle falle di sicurezza, anche molto pericolose, che non verranno sistemate dai coder e dunque gli utenti delle distribuzioni che adottano tale release del kernel saranno esposti a possibili attacchi informatici di varia tipologia, volti magari al furto di informazioni sensibili o alla manomissione del sistema operativo.

Al momento del suo rilascio iniziale Linux 6.2 implementava diverse innovazioni di rilievo come ad esempio il tool RV (Runtime Verification) che permette il controllo capillare delle operazioni del runtime verification subsystem. Ovvero quei task della distribuzione che ottimizzano i processi di esecuzione del kernel. In Linux 6.2 è presente anche: il framework dedicato alla gestione dei compute-acceleration device,  il modulo software sysctl knob per il monitoring delle split lock detector sui sistemi x86, la funzione di protective load balancing per IPv6, il supporto per l'Intel asynchronous exit notification mechanism e per gli user-defined BPF object.

Per le distribuzioni che implementano modelli di rilascio differenti dal rolling release si dovrà invece attendere un aggiornamento dedicato da parte dei rispettivi team di sviluppo oppure affidarsi a qualche PPA di terze parti.

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