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Licenza GPL e codice offuscato: il caso di Phoca Gallery

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Phoca Gallery è un componente piuttosto famoso per Joomla che permette di creare semplicemente gallerie di immagini con effetto lightbox nel proprio blog. Si tratta non solo di un'estensione, gratuita, ma anche sotto la licenza GPL versione 2, licenza che consente all'utilizzatore di usufruire gratuitamente del software e di modificarne liberamente il codice sorgente, ma che lo vincola anche, in caso di ridistribuzione, ad allegare la stessa licenza.

àˆ una licenza estremamente rigorosa, diretta emanazione della Free Software Foundation, ma non impedisce certo agli sviluppatori di inserire un riferimento al progetto originale, come in effetti avviene per l'estensione in questione. àˆ tuttavia naturale che webdesigner e webdeveloper desiderino eliminare questi riferimenti dai siti progettati per i loro clienti.

Si tratta di una richiesta comune anche nel forum di supporto, ma non c'è una chiara documentazione che consenta di farlo, e come si evince dalla risposte dei moderatori, gli sviluppatori preferirebbero o far mantenere il riferimento o fornire un semplice modo per liberarsene a fronte di una piccola donazione.

Una mossa più che legittima, che si appella alla buona educazione e al rispetto di chi usufruisce del prodotto, ma che in più cerca di garantirsi anche tramite una astuta pratica di codice offuscato.

Basta avere un'infarinatura di PHP per cercare all'interno dei file che compongono l'estensione il codice HTML e rimuoverla, e la licenza d'uso ci consentirebbe legittimante di compiere questa operazione senza sotterfugi. Tuttavia per rendere più complicata questa operazione i programmatori di Phoca si sono sbizzarriti nel sorgente a nascondere il vero luogo in cui il link viene inserito, rendendo la vita complicata specie per i neofiti della programmazione web.
Ad esempio ci sono svariate "esche" sparse per i file, con finti richiami a funzioni che non vengono effettivamente mai chiamate, e in generale spezzettando i tag attraverso composizioni successive di stringhe che impediscono la ricerca pura e semplice del testo incriminato.
Un'occasione per riflettere sulle valenze delle licenze e sul vero valore del software gratuito (nel caso di Phoca si tratta di software libero) che a vario titolo si trovano in rete.

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