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Google Nearby Share: trasferimenti semplificati tra Windows e Android

È stata resa disponibile la beta di Google Nearby Share per Windows, si trata di un'applicazione che semplifica i trasferimenti con Android.
Google Nearby Share: trasferimenti semplificati tra Windows e Android
È stata resa disponibile la beta di Google Nearby Share per Windows, si trata di un'applicazione che semplifica i trasferimenti con Android.
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Nel corso delle ultime ore è stato presentata la beta di Google Nearby Share per PC Windows, un software sviluppato da “big G” che promette di semplificare il trasferimento dei file tra smartphone e tablet Android e il sistema operativo di casa Microsoft.

Google Nearby Share: trasferire i file diventa semplicissimo

Viene richiesta l’attivazione del Bluetooth e del W-iFi per consentire il trasferimento dei file (l’area di condivisione arriva fino a 5 metri). Il trasferimento è protetto con la crittografia end-to-end (E2E).

Dopo l’installazione è possibile inviare file ai dispositivi Android nelle vicinanze o inviare file al PC, in base a come sono impostate le preferenze di visibilità del dispositivo.

Il trasferimento può essere eseguito sia in tempo reale tenendo l’applicazione aperta sul computer, sia in background similmente a come si può fare con AirDrop di Apple.

Inoltre, se i device mobile sono collegati al medesimo account Google il trasferimento avviene accettando i file automaticamente, senza necessità di ulteriori autorizzazioni da parte degli utenti. Ad ogni modo, il tutto è gestibile e configurabile secondo esigenza intervenendo sulle impostazioni dell’applicazione.

La versione beta di Nearby Share per Windows si può scaricare da questa pagina, ma al momento il download non è ancora possibile da tutte le nazioni e l’Italia non fa parte del primo gruppo di Paesi che possono accedere al programma. Richiede almeno Windows 10 (la versione a 64 bit) e non è al momento supportato Windows per ARM.

Da tenere presente che in futuro il supporto verrà ampliato ad altri dispositivi Google, tra cui, ovviamente, anche i Chromebook.

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