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Google Knowledge Graph: il Web semantico secondo Google

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Ultimamente, si è di nuovo fatto un gran parlare di ricerca semantica: un po' perché i temi del semantic web sono nuovamente all'ordine del giorno a causa del rinnovato interesse sui Linked Data ad esempio, e un po' per via della crescente curiosità  per Google Knowledge Graph.

Ma che cosa intende Google per semantica? Sicuramente da un lato il parsing di dati strutturati, e l'acquisizione da fonti attendibili ed orientate alla rappresentazione semantica (le entity freebase o i fact di CIA, su tutte), ma anche d'altro canto la possibilità  di aggregare i dati "grezzi", collegarli tra loro (probabilmente con le "solite" tecniche vettoriali), a far emergere la semantica in forma di grafo.

Googlepedia?

àˆ in questo senso abbastanza evocativo il termine Googlepedia, utilizzato sul blog Googlesystem per raccontare cosa sta succedendo e come Knowledge Graph sia stato integrato all'interno dei risultati di ricerca tradizionali. Anche dal punto di vista della user experience non è difficile infatti riscontrare delle analogie tra il box sulla destra ed i classici box informativi di Wikipedia

Model + mining

L'aspetto che è probabilmente più interessante sottolineare è che questo tipo di ricerca, se si rivelerà  funzionante (e ci è difficile immaginare che Google possa permettersi dei flop in tal senso) promette di risolvere in un colpo solo anni di accesi dibattiti interni al settore dell'intelligenza artificiale tra i due grandi orientamenti (domain model-driven e data mining-driven), o quantomeno di indicare in maniera inequivocabile la direzione da seguire anche agli altri competitor.

Dal web dell'HTML al web degli "oggetti"

Semplificando potremmo dire che l'informazione strutturata proveniente da ontologie e in generale da rappresentazioni di dominio viene combinata con dati "grezzi" indicizzati per rilevanza, a costituire un grafo con oltre 500 milioni di risorse e 3.5 miliardi di "fatti" (grossomodo le triple del mondo semantico), che sempre più ci fa pensare in maniera promettente a quel web of data tanto auspicato nel passato.

Seguiamo quindi con interesse gli sviluppi di questa "nuova" tecnologia, in attesa di poter anche dare un nome univoco (una URI stabile) alle risorse collegate tra loro in pieno stile hypermedia: sicuramente non dovremo aspettare ancora molto...

Qualche link di approfondimento

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