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Google App Engine e PHP. Quali i vantaggi?

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App Engine, la piattaforma per lo sviluppo di Mountain View, ha recentemente introdotto il supporto per l'esecuzione delle applicazioni basate su PHP; questa nuova feature si sarebbe resa necessaria in seguito alle numerose richieste pervenute dagli utilizzatori che lamentavano l'impossibilità  di sfruttare il servizio per sviluppare in uno dei linguaggi server side più diffusi della Rete. Ma quali potrebbero essere i vantaggi e gli svantaggi nello scegliere l'ecosistema di Big G per il runtime PHP?

Uno degli aspetti più interessanti di App Engine potrebbe essere l'alto livello di scalabilità , almeno il linea teorica l'infrastruttura di Google dovrebbe essere in grado di gestire grandi quantità  di richieste simultanee senza particolari difficoltà ; in questo caso l'utilizzatore dovrebbe essere sollevato dall'incombenza di suddividere il traffico tra diversi server per prevenire eventuali faults derivanti dai picchi di traffico.

Un altro vantaggio nell'impiego della piattaforma di Mountain View risiederebbe nel fatto che quest'ultima funziona sulla base di dinamiche simili a quelle dei server memcached, per cui viene sfruttato il caching dei dati in memoria ai fini della minimizzazione del carico e per il miglioramento del livello di prestazioni; tale sistema dovrebbe consentire l'accesso ai dati da parte delle applicazioni indipendentemente dalla macchina di riferimento, cià avrebbe valore anche per i dati di sessione non più vincolati al sessione storage di PHP basato sull'archiviazione locale.

Andrebbero citati infine gli strumenti disponibili per l'automatizzazione e la schedulazione dei backup nonché la possibilità  di affidare le esecuzioni a processi di background ma, così come è stato fatto per i vantaggi, è utile sottolineare anche qualche limite connesso all'utilizzo della piattaforma.

Almeno per il momento App Engine non consentirebbe l'accesso ai log degli errori di PHP, una carenza che potrebbe risultare particolarmente evidente in sede di sviluppo; andrebbe poi considerato il fatto che il servizio funziona sulla base del Google Web server, cià significa che moduli come il mod_rewrite di Apache non saranno disponibili e la mappatura delle URL verrà  gestita con modalità  proprie della piattaforma.

Un altro aspetto da considerare riguarderebbe il fatto di non poter utilizzare istruzioni basate su include o require per l'esecuzione di scripts contenuti in file generati dinamicamente; naturalmente si tratta di un'impostazione introdotta in via cautelativa per ragioni di sicurezza, ma alcuni possibili utilizzi, per esempio la gestione dei template engines, potrebbero risultare limitati.
Andrebbe poi citato il fatto di non poter accedere, almeno per ora, a risorse remote tramite sockets o estensione Curl.

App Engine sembrerebbe quindi rivelarsi una soluzione aperta al suo interno, si pensi per esempio al libero accesso ai dati di sessione, ma ancora piuttosto chiusa verso l'esterno. Degli aspetti rilevabili in un supporto introdotto soltanto da breve tempo che potrebbero essere modificati in futuro.

Via: PhpClasses

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