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ThisPersonDoesNotExist: generatore automatico di volti realistici

ThisPersondoesNotExist è una piattaforma in grado di generare autonomamente volti realistici che non appartengono ad esseri umani realmente esistenti.
ThisPersonDoesNotExist: generatore automatico di volti realistici
ThisPersondoesNotExist è una piattaforma in grado di generare autonomamente volti realistici che non appartengono ad esseri umani realmente esistenti.
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Nell'ambito dell'Intelligenza Artificiale e del machine learning i risultati prodotti dalla comunità scientifica sono sempre più impressionanti. Ciò è particolarmente vero da quando l'utilizzo degli algoritmi di Deep Learning è diventato sempre più alla portata di tutti, grazie anche a framework come TensorFlow ed il supporto di una comunità di sviluppatori e ricercatori sempre più competente e crescente.

Eppure, di fronte a certi risultati, stupirsi è ancora possibile. E' il caso di ThisPersondoesNotExist, un sito Web in grado di generare automaticamente volti perfettamente realistici sebbene non appartenenti a nessuna persona reale.

Sembra quasi incredibile, eppure si tratta del risultato di un algoritmo sviluppato dall'ingegnere informatico Uber Phillip Wang, basato su uno strumento matematico abbastanza complesso ma molto usato nell'ambito di studi di visione artificiale e machine learning, noto come generative adversarial networks (o GAN).

Va detto, comunque, che qualche risultato sorprendente (ed anche simpatico) può capitare, come avrà notato chi ha sfortunatamente generato l'immagine di una donna barbuta. Ma il più delle volte, le immagini generate sono decisamente realistiche.

L'autore ha voluto realizzare questo software principalmente per sensibilizzare l'opinione pubblica su un problema che, se non gestito bene, potrebbe comportare non pochi guai in futuro.

L'utilizzo di immagini di questo tipo potrebbe infatti trovare applicazione in una miriade di contesti fraudolenti, che superano il furto di identità ma possono ugualmente risultare dannosi. Si pensi, ad esempio, alla produzione di documenti falsi o a frodi informatiche basate sui social network.

È quindi importante che la comunità scientifica, così come sviluppatori ed esperti di sicurezza informatica, si concentrino sullo sviluppo di nuovi metodi per riconoscere questi fake.

Per fortuna qualcuno ci sta già lavorando: un gruppo dell'università di Albany, ad esempio, starebbe sviluppando proprio una contromisura di questo tipo. Non resta che aspettare per valutare l'applicabilità dei loro risultati...

Via ThisPersondoesNotExist.com

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