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Red Hat abbandona il mercato russo

Red Hat cessa ogni attività in Russia
Red Hat abbandona il mercato russo
Red Hat cessa ogni attività in Russia
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Il gigante tech nord americano Red Hat ha annunciato la sua completa uscita dal mercato russo. La società guidata dal CEO Paul Cormier si accoda dunque alle centinaia di aziende che, per ritorsione all'aggressione della Federazione Russa all'Ucraina, hanno scelto di non voler fare più affari nei territori governati dall'esecutivo di Mosca. Red Hat cesserà quindi ogni vendita dei suoi servizi alle imprese ed ai privati russi, cancellando dunque ogni tipologia di business relationship con tale nazione.

Ad annunciare questa decisione è stato lo stesso CEO Paul Cormier tramite una mail inviata ai suoi collaboratori:

"Con effetto immediato, Red Hat interromperà le vendite e l'erogazione dei suoi servizi in Russia e Bielorussia (dunque questo comprende tutte le filari presenti nei due paesi). Ciò include l'interruzione delle relazioni con partner e organizzazioni con sede legale in Russia o Bielorussia."

Secondo quanto dichiarato da Paul Cormier, Red Hat sta aiutato i suoi impiegati ucraini e le rispettive famiglie ad evacuare in sicurezza in territorio polacco. Inoltre l'azienda si è impegnata ad aiutare in ogni modo possibile tutti i suoi collaboratori che invece non possono, o non vogliono, uscire dall'Ucraina. Infatti a causa dal conflitto bellico agli uomini ucraini dai 18 ai 60 anni è proibito uscire dal paese.

Come accennato ad inizio articolo Red Hat non è l'unica società ad aver intrapreso questa scelta. In queste stesse ore anche SUSE ha annunciato l'abbandono del mercato russo tramite un comunicato stampa del suo CEO Melissa Di Donato. La dirigente di SUSE si dice molto preoccupata dell'attuale contesto, diversi impiegati dell'azienda sono ucraini o hanno familiari nel paese, e afferma di star guardando con molta attenzione i pacchetti di sanzioni applicate dai paesi occidentali alla Russia. Inoltre SUSE per il momento ha interrotto tutte le vendite alle imprese russe e sta valutando se applicare misure ancora più severe come l'interruzione dell'erogazione dei servizi e la cessazione completa delle attività in tale nazione.

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