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Sito INPS down: cos'è successo dietro le quinte

Il sito dell'INPS è stato protagonista di un grave bug, e molti utenti si sono infatti ritrovati a visualizzare dati personali di altre persone.
Sito INPS down: cos'è successo dietro le quinte
Il sito dell'INPS è stato protagonista di un grave bug, e molti utenti si sono infatti ritrovati a visualizzare dati personali di altre persone.
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Per fronteggiare l'emergenza legata alle restrizioni introdotte dal governo italiano per far fronte al Coronavirus, dalla giornata di oggi il sito dell'INPS permette di richiedere un bonus di 600 € a tutti i professionisti con partita IVA (salvo alcune eccezioni).

Questo, almeno, è quanto previsto fino a ieri.

Oggi, infatti, il sito dell'INPS è stato protagonista di un grave bug. Durante la compilazione della domanda per richiedere il bonus dei 600 €, molti utenti si sono infatti ritrovati a visualizzare dati personali di altre persone. Era sufficiente aggiornare la pagina, e ogni volta i dati mostrati erano quelli di persone sempre diverse.

È quanto successo, ad esempio, a questo utente di Twitter, che è riuscito a visualizzare informazioni riservate di molti altri richiedenti:


Inutile dire che la notizia ha presto fatto il giro del web e dei social, con l'hashtag #INPSdown che è andato in trend topic nel giro di pochissimo tempo.

Non è ancora chiaro a cosa sia stato dovuto questo problema, ma è probabile che il bug sia una diretta conseguenza delle necessità estremamente stringenti degli sviluppatori del sito, che hanno avuto pochissimo tempo per riuscire ad implementare (e soprattutto testare in modo opportuno) questa nuova sezione della piattaforma.

Questa situazione è stata ovviamente oggetto di molte critiche, oltre che di un gran numero di meme divertenti. Qualcuno ha anche spulciato tra i sorgenti JavaScript, scoprendo alcune scelte abbastanza grossolane nei nomi delle variabili, come mostra lo screenshot seguente:

Per provvedere all'imbarazzo, e facilitare la risoluzione del problema, il sito dell'INPS è stato momentaneamente chiuso. In poco tempo, si sono alternate diverse varianti del messaggio di chiusura del sito, e questo ha contribuito ulteriormente a rafforzare il summenzionato hashtag.


Non resta quindi che attendere che gli sviluppatori risolvano il bug. È probabile che già in serata le funzionalità del sito vengano ripristinate, e tutti i professionisti potranno tornare a richiedere il bonus dei 600 € previsto dal decreto legge.

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