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X: dopo l'acquisizione di Musk, l'incitamento all'odio è aumentato

Uno studio dell'Università della California Berkeley ha messo in luce un aumento dei discorsi d'odio sulla piattaforma X nei mesi successivi all'acquisizione da parte di Elon Musk.
X: dopo l'acquisizione di Musk, l'incitamento all'odio è aumentato
Uno studio dell'Università della California Berkeley ha messo in luce un aumento dei discorsi d'odio sulla piattaforma X nei mesi successivi all'acquisizione da parte di Elon Musk.
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Uno studio condotto dall'Università della California Berkeley e pubblicato sulla rivista Public Library of Science ha messo in luce un notevole aumento dei discorsi d'odio sulla piattaforma X (ex Twitter) nei mesi successivi all'acquisizione da parte di Elon Musk.

La ricerca, realizzata utilizzando intelligenza artificiale, ha esaminato in modo casuale i post contenenti termini e frasi legati all'incitamento all'odio in lingua inglese, tra ottobre 2022, mese in cui Musk ha acquisito Twitter, e giugno 2023, quando ha lasciato la carica di CEO. Il periodo analizzato ha evidenziato un significativo incremento del 50% dei discorsi d'odio, che ha suscitato preoccupazione in merito all'evoluzione della piattaforma.

In particolare, si è registrato un notevole aumento dei "mi piace" sui post contenenti linguaggi offensivi come insulti omofobici, transfobici e razzisti, con un aumento pari al 70%. Questo suggerisce che i contenuti discriminatori abbiano guadagnato maggiore visibilità e tolleranza tra gli utenti, alimentando una crescita della negatività e dell'odio sulla piattaforma.

Molto alta la presenza di bot e account falsi

In aggiunta, lo studio ha evidenziato un altro punto critico: la presenza di bot e account falsi non ha visto alcuna riduzione, contrariamente agli impegni di Musk di limitare queste problematiche. Ciò ha sollevato dubbi sulla credibilità e l'integrità della piattaforma, aumentando le preoccupazioni riguardo alla sicurezza online e alla gestione dei contenuti.

Daniel Hickey, autore principale della ricerca, ha sottolineato l'importanza di monitorare attentamente i discorsi d'odio e le attività non autentiche, affermando che tali contenuti possono facilmente seminare divisione nel panorama informativo. È essenziale che le piattaforme siano in grado di equilibrare la moderazione dei contenuti per garantire un ambiente sano, evitando che la crescita dei discorsi d'odio e la proliferazione di bot danneggino l'interazione tra gli utenti.

Le conclusioni dello studio fanno appello alla necessità di un intervento deciso per contrastare l'incitamento all'odio e migliorare la gestione dei contenuti nelle piattaforme social. Senza un impegno maggiore nella moderazione, le piattaforme digitali rischiano di diventare terreno fertile per la disinformazione e l'odio, compromettendo la fiducia degli utenti e minando il loro benessere online.

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